Preparazione ai mondiali di Long Trail ‘25. Gionata Cogliati si racconta

Il 27 al settembre si svolgeranno i Campionati mondiali di Long Trail a Canfranc in Spagna (81,2 km, 5.413 m D+/-).

L'Italia sarà rappresentata da Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana), Andreas Reiterer (Run Fast), Cristian Minoggio (Sport Project Vco), Riccardo Montani (Sport Project Vco), Gionata Cogliati (La Recastello Radici Group), Martina Valmassoi (Run Fast), Martina Chialvo (Podistica Valle Varaita), Irene Saggin (Ultrabericus Team), Giuditta Turini (Pol. Sant’Orso Aosta) e Fabiola Conti (Team Mud & Snow).

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Gionata Cogliati attraverso risposte ad alcune mie domande.
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Complimenti per la convocazione al mondiale, ti senti pronto?
Grazie, mi sto preparando al meglio per questo appuntamento. 

Quali allenamenti saranno importanti per questo mondiale?
Essendo il percorso molto tecnico credo vada curata bene questa parte in allenamento, ma al di là di questo la mia preparazione resta il linea con le precedenti.

Una gara lunghissima con elevatissimo dislivello davvero impegnativa, per specialisti di questa disciplina che si sono messi in gioco in gare simili altrettanto impegnative e sfidanti che richiedono una preparazione adeguata e mirata.

Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per tale gara?
In gare così la preparazione fisica è importante ma altrettanto lo è la componente mentale, restare sempre concentrati e lucidi sul proprio focus sarà fondamentale. 

Chi ti aiuta per il benessere e performance?
Sono seguito da un preparatore nonché amico, anche lui in nazionale sulla gara corta. Inoltre sono seguito da un nutrizionista.

Preparazione richiesta non solo fisica ma anche mentale e nutrizionale per cercare di spingere fino alla fine, focalizzati nel proprio gesto sportivo e cercando di avere tutto sotto controllo.
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Sai già chi si potrà giocare il titolo?
Ci sono parecchi big in gara, difficile fare un pronostico.

Una gara difficilissima dove ogni atleta di qualsiasi parte del mondo potrà esprimersi al meglio delle sue possibilità.

Ci potrebbe essere una strategia di squadra?
Per ora di strategia non abbiamo ancora parlato ma in una gara così bisogna essere pronti a ogni evenienza.

Una gara dove bisogna essere altamente resilienti per accogliere, affrontare, gestire, superare ogni situazione durante le tantissime ore di gara; per cercare di eccellere, essere tra i primi; giocarsi un podio o una vittoria e dare il massimo per se stessi e la nazione Italia.

Una parola o frase che ti aiuterà nei momenti difficili?
Una frase che mi aiuta e che mi accompagna in ogni gara è ‘oggi devi essere la versione migliore di te’.

Il giorno della gara bisogna essere sereni e attivati per affrontare i sentieri di gara e cercare di tirare fuori da s’ le migliori risorse interne e capacità sviluppate nel corso degli anni di esperienza con allenamenti e gare altrettanto difficili impegnative.

Come e quando hai iniziato la corsa in montagna?
Ho iniziato con la corsa in montagna purtroppo piuttosto tardi, sono circa 5 anni che corro, 4 che faccio gare, l’ispirazione mi è venuta vedendo i partecipanti di una gara che si svolge vicino a dove abito.

Si può sempre provare a mettersi in gioco in una passione sportiva accorgendosi e notando i propri graduali miglioramenti, soprattutto se c’è una elevata passione e motivazione trovando sempre spazi e tempi per allenarsi.

Quale è il tuo vissuto prima, durante e dopo una gara?
Solitamente prima di una gara vivo emozioni contrastanti tra loro: gioia, determinazione ma anche paura, se pur una paura ‘positiva’ diciamo, derivante dalla voglia di fare bene. Il post-gara, anche lì, è mix di emozioni a seconda dell' andamento della gara.

Una gara lunghissima e difficilissima può incutere dubbi e timori prima della partenza ma tutto passa dopo lo start focalizzandosi per la gara con la consapevolezza che c’è stata un preparazione mirata e che si è fatto bene in precedenti gara.

Sogni realizzati e da realizzare?
Devo dire che nell’ultimo anno sogno riuscito a c' entrate due obbiettivi/sogni importanti, ultimo la convocazione in nazionale. Per il futuro mi piacerebbe sicuramente partecipare all’UTMB, la gara regina.
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La maglia azzurra è il sogno di tanti atleti, ci si arriva a volte per caso notando i progressivi miglioramento e vincendo gare molto sfidanti.

L'UTMB (Ultra-Trail du Mont Blanc) è una corsa di 170 km con 10.000 metri di dislivello positivo che si svolge in semi-autonomia sui tre versanti del Monte Bianco. 

Come hai gestito eventuali infortuni, crisi, sconfitte?
Nel nostro sport ritengo sia sempre fondamentale restare concentrati sui propri obbiettivi che spesso si raggiungono anche attraverso momenti no come infortuni o DFN in gara, l'importante è non mollare anche in quei momenti ‘no’.

Si mette in conto tutto, anche eventuali infortuni, sconfitte, crisi, soprattutto in uno sport di endurance come l’ultratrail a volte considerato anche estremo. Importante è essere disposti ad accogliere ogni situazione, apprendendo da ogni esperienza, rimodulando sempre propri obiettivi e mete sfidanti ma non impossibili con il duro lavoro, senza stress.

Cosa dicono familiari, amici, colleghi di te?
Sono fortunato perché ho familiari che mi aiutano e sostengono nella mia attività che è fondamentale.

Cosa c’è dietro una vittoria, un record o una convocazione?
Dietro ai vari risultati ci sono ore e ore di allenamenti, sacrifici, alti e bassi, dedizione, disciplina...esternamente purtroppo si  vede solo il risultato finale ma dietro ogni risultato un atleta nel nostro sport ha un enorme mole di lavoro, sia chiaro svolto con piacere.

Per allenarsi tantissime ore nelle condizioni più difficili, seguendo uno stile di vita salutare e facendo anche sacrifici c’è bisogno di elevata motivazione e passione che ti porta poi a poter ottenere risultati soddisfacenti che ripagano ogni fatica, quindi ben venga l’amica fatica.
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