Ucraina: come accettare la sconfitta

E’ difficile per una persona normale che non si è mai informata probabilmente non sapeva nemmeno dove si trovasse il Donbass, la Crimea la stessa Ucraina sino al 24 Febbraio del 2022, dalla sciagurata decisione della Federazione Russa di invadere militarmente l’Ucraina.

Questa tollerabile considerazione, non può valere per chi ha delle responsabilità istituzionali e di governo ai quali compete assumere scelte e decisioni che tutelino i cittadini che dovrebbero rappresentarci e garantirci una prospettiva serena di pace e coesistenza con le comunità a noi vicine.

Purtroppo amaramente dobbiamo constatare che queste finalità sono state disattese, anzi è avvenuto esattamente il contrario.      

Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica 1991, gli USA, la Nato e tutti i Paesi occidentali, non si accontentarono di aver vinto il confronto con il mondo del “socialismo reale”, hanno voluto stravincere, venendo meno agli accordi e trattati storici sottoscritti ed ai principi di coesistenza dei nostri padri fondatori dell’Europa, hanno via via inglobato nella NATO molti paesi ex Socialisti ed anche le tre Repubbliche Baltiche ex Sovietiche.

Di fatto accerchiando la Federazione Russa, una dinamica ancora in atto non solo con la guerra in Ucraina dal colpo di Stato di Piazza Maydan, del Febbraio 2014, ma tutt’oggi nel Caucaso Meridionale con la Georgia, l’Azerbaigian e l’Armenia.

Lo storico incontro del 15 Agosto 2025 in Alaska tra i due Presidenti Trump e Putin, rappresenta una data significativa, mi auguro una svolta storica, che consenta nella diversità innegabile tra i due soggetti, di porre le basi per chiudere e far tacere le armi, offrendo un nuovo spazio per le diplomazie rispondendo ai grandi problemi aperti sia tra i due paesi, ma, nel mondo intero.

Nelle prossime ore i “volenterosi” sono chiamati a rapporto a Washington, Trump avrà il compito arduo di motivare la sconfitta militare sul campo subita dalla coalizione, le ragioni che inducano a fermare l’accerchiamento della NATO alla Federazione russa, ricomporre la coesistenza ed il rispetto della popolazione di origine russa in Ucraina, ponendo fine alla russofobia diffusa a piene mani in questi anni.

L’alternativa ad oggi è quella di continuare la guerra, ciò che vorrebbero fare i vassalli dell’Unione Europea con i loro Governi, non accettano la evidente sconfitta, devono legittimare la loro scellerata decisione di procedere al riarmo generalizzato per sconfiggere la Russia, sino all’ultimo ucraino.

Nelle prossime ore scopriremo le risultanze di questa importante chiamata alla Casa Bianca, le capacità di convincimento che Trump dovrà avere per evolvere l’opinione di questi nostri strani “volenterosi” più propensi al conflitto che alla pace.
Sergio Fenaroli
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