Toto? Sei una vera delusione. Inventa una malattia e lascia
Caro Sindaco, Toto Gennaro
Mi rivolgo a te, Toto, con un misto di amarezza e delusione. Un tempo, per un breve periodo, ho creduto che la nostra amicizia fosse sincera. Oggi, purtroppo, non posso più pensarlo. Dopo due anni trascorsi a pranzare e a prendere il caffè insieme, ero convinto di conoscerti, ma mi sbagliavo di grosso. Hai intrapreso una guerra aperta contro i tuoi amici e, soprattutto, contro coloro che ti hanno sostenuto e aiutato a diventare sindaco.
Ricordi le innumerevoli riunioni che abbiamo tenuto io, Krassowski e Angelo Guzzon? Erano incontri in cui pianificavamo ogni intervento, convinti che tu fossi una persona di parola. Non dimenticare che se oggi sei sindaco, lo devi principalmente all'appoggio fondamentale che ti abbiamo offerto io, Angelo e Salvatore. In particolare, Salvatore è stato un pilastro per la tua elezione. Finché ha continuato a seguirti, per i primi due anni, le cose sono andate abbastanza bene. All'epoca, quando non si concretizzava nulla, attribuivamo la colpa alla tua inesperienza nel coordinare una macchina amministrativa.
Senza il nostro sostegno, non saresti arrivato a nulla. Ricorda che la tua parte politica, quella di Valagussa -Conrater, ha tentato per ben quattro mandati, per un totale di vent'anni, di vincere le elezioni senza mai ottenere la fiducia della popolazione. Credi davvero che il "solo" Toto avrebbe avuto la forza di farcela?
La tua giunta, a mio avviso la peggiore che Cernusco Lombardone abbia mai avuto nei miei sessant'anni di vita qui, è precipitata in un'inerzia e un vuoto totale dal momento in cui Krassowski ha interrotto la sua consulenza, probabilmente perché non hai mantenuto le promesse. L'inerzia è stata tale che persino il Prefetto ti ha minacciato perché non sei riuscito a presentare il bilancio nei tempi previsti per ben due anni consecutivi. Ho letto dai giornali.
In particolare, per quanto riguarda l'ambito che conosco meglio, quello del sostegno alle persone con disabilità, sei stato una delusione assoluta. Quando un'associazione veniva al Granaio per una donazione, la tua unica preoccupazione era farti fotografare. Una volta ottenuta la foto, trovavi sempre una scusa per andartene, lasciando che gli altri volontarii facessero compagnia a questi ragazzi sfortunati. Con il tempo, abbiamo capito che non ti importava nulla di loro; per te contava solo la foto da pubblicare sui giornali.

Hai dimostrato, insieme all'amica Valagussa, una profonda superficialità quando avete inaugurato la pedana per superare le scale del vecchio edificio in piazza della Vittoria. Avete fatto una bellissima foto, senza rendervi conto che per le persone in sedia a rotelle quel lavoro era completamente inutile. Quei soldi sono stati buttati al vento. Come avrebbe potuto una carrozzina superare le scale esterne? Non è bastato un sorriso smagliante per nascondere il problema: gli sforzi della giunta si sono fermati alla fotografia di propaganda, mentre i problemi reali restano irrisolti.
Con la sospensione degli accordi sul "dopo di noi", presi e sottoscritti dalle precedenti e attuali amministrazioni, avete dimostrato un totale disprezzo per le esigenze delle persone più sfortunate. Forse credete che la popolazione non sia in grado di ragionare.
Da ex amico, ti do un ultimo consiglio: inventati una malattia e dimettiti.
Mi rivolgo a te, Toto, con un misto di amarezza e delusione. Un tempo, per un breve periodo, ho creduto che la nostra amicizia fosse sincera. Oggi, purtroppo, non posso più pensarlo. Dopo due anni trascorsi a pranzare e a prendere il caffè insieme, ero convinto di conoscerti, ma mi sbagliavo di grosso. Hai intrapreso una guerra aperta contro i tuoi amici e, soprattutto, contro coloro che ti hanno sostenuto e aiutato a diventare sindaco.
Ricordi le innumerevoli riunioni che abbiamo tenuto io, Krassowski e Angelo Guzzon? Erano incontri in cui pianificavamo ogni intervento, convinti che tu fossi una persona di parola. Non dimenticare che se oggi sei sindaco, lo devi principalmente all'appoggio fondamentale che ti abbiamo offerto io, Angelo e Salvatore. In particolare, Salvatore è stato un pilastro per la tua elezione. Finché ha continuato a seguirti, per i primi due anni, le cose sono andate abbastanza bene. All'epoca, quando non si concretizzava nulla, attribuivamo la colpa alla tua inesperienza nel coordinare una macchina amministrativa.
Senza il nostro sostegno, non saresti arrivato a nulla. Ricorda che la tua parte politica, quella di Valagussa -Conrater, ha tentato per ben quattro mandati, per un totale di vent'anni, di vincere le elezioni senza mai ottenere la fiducia della popolazione. Credi davvero che il "solo" Toto avrebbe avuto la forza di farcela?
La tua giunta, a mio avviso la peggiore che Cernusco Lombardone abbia mai avuto nei miei sessant'anni di vita qui, è precipitata in un'inerzia e un vuoto totale dal momento in cui Krassowski ha interrotto la sua consulenza, probabilmente perché non hai mantenuto le promesse. L'inerzia è stata tale che persino il Prefetto ti ha minacciato perché non sei riuscito a presentare il bilancio nei tempi previsti per ben due anni consecutivi. Ho letto dai giornali.
In particolare, per quanto riguarda l'ambito che conosco meglio, quello del sostegno alle persone con disabilità, sei stato una delusione assoluta. Quando un'associazione veniva al Granaio per una donazione, la tua unica preoccupazione era farti fotografare. Una volta ottenuta la foto, trovavi sempre una scusa per andartene, lasciando che gli altri volontarii facessero compagnia a questi ragazzi sfortunati. Con il tempo, abbiamo capito che non ti importava nulla di loro; per te contava solo la foto da pubblicare sui giornali.

Hai dimostrato, insieme all'amica Valagussa, una profonda superficialità quando avete inaugurato la pedana per superare le scale del vecchio edificio in piazza della Vittoria. Avete fatto una bellissima foto, senza rendervi conto che per le persone in sedia a rotelle quel lavoro era completamente inutile. Quei soldi sono stati buttati al vento. Come avrebbe potuto una carrozzina superare le scale esterne? Non è bastato un sorriso smagliante per nascondere il problema: gli sforzi della giunta si sono fermati alla fotografia di propaganda, mentre i problemi reali restano irrisolti.
Con la sospensione degli accordi sul "dopo di noi", presi e sottoscritti dalle precedenti e attuali amministrazioni, avete dimostrato un totale disprezzo per le esigenze delle persone più sfortunate. Forse credete che la popolazione non sia in grado di ragionare.
Da ex amico, ti do un ultimo consiglio: inventati una malattia e dimettiti.
Costantino Scopel