Church pocket/75. Santa Maria delle vacanze: un’estate della Madonna! Maria Assunta in cielo: non solo spirito!
È curioso come, nella nostra società, il corpo sia ovunque, eppure quasi sempre dimenticato. Sembra una contraddizione, ma è così: corpi esposti, esibiti, ma anche umiliati, sfruttati, venduti a basso prezzo. Un paradosso dei tempi moderni che, con il corpo, non sanno mai bene cosa fare: usarlo o nasconderlo, trasformarlo in merce o farne un culto narcisistico. E proprio qui arriva la Solennità dell’Assunzione di Maria, che ricorda una cosa essenziale: Dio non salva idee o spiritualità astratte, ma salva persone intere, anima e corpo. Non c’è spazio, nel cristianesimo, per spiritualismi evanescenti o per dualismi di stampo manicheo che separano corpo e anima. Maria Assunta in cielo ci dice che la salvezza è integrale, riguarda ogni parte della nostra esistenza, nessuna esclusa. Maria è portata in cielo interamente, anima e corpo, perché anche il nostro corpo è destinato a una gloria che va oltre il presente. Ciò che accade a Maria anticipa la promessa fatta a ciascuno: la risurrezione finale, il riscatto totale di ciò che siamo. Nulla andrà perso: non i nostri sorrisi, non le nostre lacrime, non le ferite che portiamo addosso, né la nostra carne che spesso trattiamo con superficialità o disprezzo.

Guardare a Maria Assunta ci aiuta a correggere proprio questa deriva della cultura contemporanea, che tratta i corpi in modo contraddittorio e spietato. Pensiamo a come, ogni giorno, il corpo venga sfruttato: nel lavoro precario, nello sfruttamento della povertà, nelle diseguaglianze economiche che colpiscono prima di tutto la carne viva delle persone, a chi soffre nel corpo per la malattia, la vecchiaia, l'abbandono. Celebrando l’Assunzione, allora, non stiamo vivendo una festa astratta, ma stiamo affermando che il corpo è sacro, dignitoso, prezioso agli occhi di Dio e dunque va protetto, rispettato, custodito.
Quale corpo oggi, allora, in questa società così contraddittoria e confusa?
Oggi vediamo corpi trattati come oggetti da esibire, merce da vendere, da monetizzare sulle piattaforme digitali come OnlyFans, trasformati in prodotti di consumo rapido e superficiale. Corpi senza più un volto, spesso ridotti a strumenti di piacere, di profitto, persino di ricatto e sfruttamento.
Guardare Maria, Assunta in Cielo, significa quindi guardare al proprio corpo e a quello degli altri con rispetto e amore autentico, ricordando sempre che ciascuno porta impressa una dignità infinita. Per dirlo con la bellezza della poesia biblica, possiamo ricordare le parole del Cantico dei Cantici: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi». È la promessa di un corpo riscattato, di una vita che Dio salva integralmente, riportandola a una primavera che non finirà mai.
La festa di Maria Assunta in Cielo, invece, ci insegna che il corpo non è mai un oggetto da usare, ma parte essenziale della nostra persona, destinato alla dignità eterna. Dio non disprezza la carne, tanto da farsi carne nel dono dell’Eucaristia. Non cancella la corporeità, ma la riscatta e la rende parte della gloria eterna.
La teologia cristiana del corpo, illuminata proprio dal mistero dell'Assunzione, diventa allora una critica a ogni forma di mercificazione del corpo umano. Maria Assunta ci spinge a ripensare la corporeità come luogo sacro di incontro, relazione, dono reciproco, mai come merce o strumento di potere.
Continua il nostro cammino con Maria, dove la vedremo come Regina dei Martiri, in un mondo dove ancora oggi si muore per la fede.
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Guardare a Maria Assunta ci aiuta a correggere proprio questa deriva della cultura contemporanea, che tratta i corpi in modo contraddittorio e spietato. Pensiamo a come, ogni giorno, il corpo venga sfruttato: nel lavoro precario, nello sfruttamento della povertà, nelle diseguaglianze economiche che colpiscono prima di tutto la carne viva delle persone, a chi soffre nel corpo per la malattia, la vecchiaia, l'abbandono. Celebrando l’Assunzione, allora, non stiamo vivendo una festa astratta, ma stiamo affermando che il corpo è sacro, dignitoso, prezioso agli occhi di Dio e dunque va protetto, rispettato, custodito.
Quale corpo oggi, allora, in questa società così contraddittoria e confusa?
Oggi vediamo corpi trattati come oggetti da esibire, merce da vendere, da monetizzare sulle piattaforme digitali come OnlyFans, trasformati in prodotti di consumo rapido e superficiale. Corpi senza più un volto, spesso ridotti a strumenti di piacere, di profitto, persino di ricatto e sfruttamento.

La festa di Maria Assunta in Cielo, invece, ci insegna che il corpo non è mai un oggetto da usare, ma parte essenziale della nostra persona, destinato alla dignità eterna. Dio non disprezza la carne, tanto da farsi carne nel dono dell’Eucaristia. Non cancella la corporeità, ma la riscatta e la rende parte della gloria eterna.
La teologia cristiana del corpo, illuminata proprio dal mistero dell'Assunzione, diventa allora una critica a ogni forma di mercificazione del corpo umano. Maria Assunta ci spinge a ripensare la corporeità come luogo sacro di incontro, relazione, dono reciproco, mai come merce o strumento di potere.
Continua il nostro cammino con Maria, dove la vedremo come Regina dei Martiri, in un mondo dove ancora oggi si muore per la fede.
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Rubrica a cura di Pietro Santoro