Paderno: il campanile apre al pubblico per la prima volta in occasione dell'Assunta. A fare da guida, il giovane Alessandro
121 gradini, una quarantina di metri di altezza e cinque bronzi che declamano la scala diatonica in SI maggiore. È il campanile della chiesa di Paderno d'Adda che ha “aperto le porte” alla popolazione e ha offerto, a chi ne era in grado, dunque in buona salute e senza soffrire di vertigini, la scalata sino alla sommità dove si trova la tastiera.

Una occasione che è coincisa con la festività dell'Assunta, patrona della parrocchia, e soprattutto è stata resa possibile grazie alla disponibilità di Alessandro Dameno, giovane del paese che fa parte della Federazione Campanari Ambrosiani.


Sul sagrato della chiesa, a partire dalle ore 14.30 gruppetti di persone hanno atteso il turno per poter guadagnare la sommità, godendo di una vista da un balcone decisamente unico e suggestivo, di cui una data certa si pone nel 1861 (prima non si hanno riferimenti precisi) e che ha resistito anche alle guerre senza che i suoi bronzi venissero prelevati e utilizzati per scopi bellici.
Quando il cielo è limpido lo sguardo riesce a catturare la Madonnina del Duomo (verso sud), il campanile di Caravaggio e la cupola (verso sud est), il colli di Rovato (a est), il monte Rosa e il Monviso (a ovest).
A provocare il suono è il battacchio, ora azionato da strumentazione apposita che si comanda da remoto dalla sacrestia, ma la torre campanaria è dotata anche di una tastiera, posizionata 5 anni fa, e che serve per il suono a festa “picchiando” sulle barre di legno. L'eventuale posizionamento di corde in futuro consentirebbe il movimento vero e proprio delle campane con la produzione del suono derivante dal battacchio che, per forza di gravità, va a “schiantarsi” sui bronzi producendo le note.


Ripresisi dalla fatica, i visitatori una volta raggiunta la vetta, prestando attenzione ai gradini sconnessi, di diversa altezza e larghezza, hanno potuto ammirare il paesaggio lungo le 4 direttrici cardinali, ascoltando anche qualche nota storica da parte di Alessandro.

Una passione la sua nata da bambino e che lo ha portato, crescendo, ad approfondire la materia fino a diventare uno dei volontari della Federazione che si “prende cura” delle torri campanarie, dunque di proporre restauri, visite, momenti conoscitivi come quello di oggi per valorizzare il passato e il culto dei nostri paesi.


La domenica, infatti, Alessandro va nelle diverse parrocchie dove è richiesta la presenza di un campanaro e dà una dimostrazione di ciò che questi bronzi possono regalare alle nostre orecchie e al nostro cuore. Con lui oggi c'era l'amico Fiorenzo Mandelli che da piccolino lo aveva issato sino alla corda della campana della Rocchetta, consentendogli di suonare anche quel bronzo, diffondendone il suono lungo la vallata dell'Adda.


Una occasione che è coincisa con la festività dell'Assunta, patrona della parrocchia, e soprattutto è stata resa possibile grazie alla disponibilità di Alessandro Dameno, giovane del paese che fa parte della Federazione Campanari Ambrosiani.


Sul sagrato della chiesa, a partire dalle ore 14.30 gruppetti di persone hanno atteso il turno per poter guadagnare la sommità, godendo di una vista da un balcone decisamente unico e suggestivo, di cui una data certa si pone nel 1861 (prima non si hanno riferimenti precisi) e che ha resistito anche alle guerre senza che i suoi bronzi venissero prelevati e utilizzati per scopi bellici.
Quando il cielo è limpido lo sguardo riesce a catturare la Madonnina del Duomo (verso sud), il campanile di Caravaggio e la cupola (verso sud est), il colli di Rovato (a est), il monte Rosa e il Monviso (a ovest).
A provocare il suono è il battacchio, ora azionato da strumentazione apposita che si comanda da remoto dalla sacrestia, ma la torre campanaria è dotata anche di una tastiera, posizionata 5 anni fa, e che serve per il suono a festa “picchiando” sulle barre di legno. L'eventuale posizionamento di corde in futuro consentirebbe il movimento vero e proprio delle campane con la produzione del suono derivante dal battacchio che, per forza di gravità, va a “schiantarsi” sui bronzi producendo le note.


Ripresisi dalla fatica, i visitatori una volta raggiunta la vetta, prestando attenzione ai gradini sconnessi, di diversa altezza e larghezza, hanno potuto ammirare il paesaggio lungo le 4 direttrici cardinali, ascoltando anche qualche nota storica da parte di Alessandro.

Alessandro Dameno
Una passione la sua nata da bambino e che lo ha portato, crescendo, ad approfondire la materia fino a diventare uno dei volontari della Federazione che si “prende cura” delle torri campanarie, dunque di proporre restauri, visite, momenti conoscitivi come quello di oggi per valorizzare il passato e il culto dei nostri paesi.

Con l'amico Fiorenzo

La domenica, infatti, Alessandro va nelle diverse parrocchie dove è richiesta la presenza di un campanaro e dà una dimostrazione di ciò che questi bronzi possono regalare alle nostre orecchie e al nostro cuore. Con lui oggi c'era l'amico Fiorenzo Mandelli che da piccolino lo aveva issato sino alla corda della campana della Rocchetta, consentendogli di suonare anche quel bronzo, diffondendone il suono lungo la vallata dell'Adda.
S.V.