Basta scelte calate dall’alto. Piazza difenda il territorio che lo ha eletto, non la poltrona
La parola “autonomia” continua a essere usata come slogan, ma nel concreto la provincia di Lecco viene sistematicamente ignorata. Le scelte calate dall’alto dalla Regione Lombardia e dal Governo nazionale dimostrano chiaramente che i nostri territori non sono una priorità.
A partire dal 2026, il ponte di Brivio verrà chiuso per almeno 15 mesi. Un collegamento fondamentale sarà interrotto senza un piano credibile per gestire l'impatto su cittadini, lavoratori e imprese.
Ma è sul ponte di Paderno che si sta consumando lo scandalo più grave: con l'imposizione della cosiddetta soluzione 1, si prevede un’opera che, oltre al cantiere, avrà un impatto devastante anche una volta terminata, scaricando traffico su una viabilità secondaria inadatta, mettendo a rischio la vivibilità di interi comuni.
Non si tratta di casi isolati o incidenti di percorso. Queste scelte progettuali sbagliate, così come i ritardi inaccettabili del cantiere della Lecco–Bergamo, sono figli di una responsabilità politica chiara: il governo centrale a trazione Lega – Salvini Premier, con il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in prima linea, ha dirottato risorse fondamentali per le infrastrutture locali verso il Ponte sullo Stretto.
Un'opera faraonica, inutile per i bisogni reali del Paese, dal costo stimato superiore ai 14 miliardi di euro partorita da una folle megalomania politica. Nel frattempo, qui si chiudono ponti, si impongono progetti impattanti senza confronto, pensati al risparmio e si ignorano sistematicamente i territori.
L’assessore regionale Claudia Terzi lo ha detto chiaramente: il progetto del ponte di Paderno “si farà così com’è”, senza ulteriori confronti locali.
E invece di difendere le comunità che rappresentano, i consiglieri regionali come Mauro Piazza si allineano obbedientemente, sposando la linea della Giunta e rinunciando al loro ruolo di tutela del territorio. Nessuna alternativa, nessun ascolto, nessuna responsabilità. Solo decisioni imposte da chi pensa al territorio solo quando serve prendere i voti per garantirsi la poltrona di consigliere regionale per un altro quinquennio.
È ora di alzare la voce. È ora di dire basta a scelte che danneggiano i territori senza nemmeno la dignità del confronto. È ora di chiedere una vera autonomia, costruita dal basso, fondata su ascolto, visione e rispetto e su una equa ripartizione delle risorse finanziarie così da permettere la realizzazione delle infrastrutture che servono qui, nel cuore produttivo del paese.
La provincia di Lecco non è una colonia da spremere, ma un territorio parte integrante e produttivo del Nord. E merita rispetto, investimenti e futuro. Il Patto per il Nord nasce proprio con questo obiettivo: ridare dignità alla nostra provincia, farla contare davvero, restituirle voce e ruolo nelle scelte che la riguardano.
A partire dal 2026, il ponte di Brivio verrà chiuso per almeno 15 mesi. Un collegamento fondamentale sarà interrotto senza un piano credibile per gestire l'impatto su cittadini, lavoratori e imprese.
Ma è sul ponte di Paderno che si sta consumando lo scandalo più grave: con l'imposizione della cosiddetta soluzione 1, si prevede un’opera che, oltre al cantiere, avrà un impatto devastante anche una volta terminata, scaricando traffico su una viabilità secondaria inadatta, mettendo a rischio la vivibilità di interi comuni.
Non si tratta di casi isolati o incidenti di percorso. Queste scelte progettuali sbagliate, così come i ritardi inaccettabili del cantiere della Lecco–Bergamo, sono figli di una responsabilità politica chiara: il governo centrale a trazione Lega – Salvini Premier, con il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in prima linea, ha dirottato risorse fondamentali per le infrastrutture locali verso il Ponte sullo Stretto.
Un'opera faraonica, inutile per i bisogni reali del Paese, dal costo stimato superiore ai 14 miliardi di euro partorita da una folle megalomania politica. Nel frattempo, qui si chiudono ponti, si impongono progetti impattanti senza confronto, pensati al risparmio e si ignorano sistematicamente i territori.
L’assessore regionale Claudia Terzi lo ha detto chiaramente: il progetto del ponte di Paderno “si farà così com’è”, senza ulteriori confronti locali.
E invece di difendere le comunità che rappresentano, i consiglieri regionali come Mauro Piazza si allineano obbedientemente, sposando la linea della Giunta e rinunciando al loro ruolo di tutela del territorio. Nessuna alternativa, nessun ascolto, nessuna responsabilità. Solo decisioni imposte da chi pensa al territorio solo quando serve prendere i voti per garantirsi la poltrona di consigliere regionale per un altro quinquennio.
È ora di alzare la voce. È ora di dire basta a scelte che danneggiano i territori senza nemmeno la dignità del confronto. È ora di chiedere una vera autonomia, costruita dal basso, fondata su ascolto, visione e rispetto e su una equa ripartizione delle risorse finanziarie così da permettere la realizzazione delle infrastrutture che servono qui, nel cuore produttivo del paese.
La provincia di Lecco non è una colonia da spremere, ma un territorio parte integrante e produttivo del Nord. E merita rispetto, investimenti e futuro. Il Patto per il Nord nasce proprio con questo obiettivo: ridare dignità alla nostra provincia, farla contare davvero, restituirle voce e ruolo nelle scelte che la riguardano.
Giovanni Colombo, Segretario Provinciale lecchese per il Patto per il Nord