Ponte di Paderno: viabilità lecchese vs. bergamasca

Alcuni giorni fa è stata inaugurata la nuova tangenziale a sud di Calusco, un’infrastruttura che contribuirà a liberare il centro dal traffico diretto verso il ponte. Insomma, da quella parte un esempio concreto di visione, programmazione a lungo termine e capacità di realizzazione. E da noi? In decenni: zero investimenti in nuove infrastrutture, zero misure dedicate al miglioramento della gestione del traffico. Però ci si lamenta del nuovo ponte in affiancamento a quello attuale. Strano, visto che nessuno si è mai davvero preoccupato della situazione già insostenibile da anni sul versante lecchese/monzese: strade inadeguate, semafori non sincronizzati, rotonde a gomito e passaggi a livello ad attraversamento. Nel 2025. Mi piacerebbe sapere cosa abbiano fatto in tutti questi anni i nostri sindaci “super competenti”, invece di dialogare seriamente con gli enti preposti e proporre soluzioni alternative concrete. Chi non propone nulla, lascia decidere agli altri. E gli altri hanno già deciso. Ora che il nuovo ponte rischia di mettere a nudo la cattiva gestione del nostro territorio negli ultimi decenni, si svegliano in extremis, si uniscono in fretta e furia, parlano al vento con comitati al limite della presentabilità e tirano fuori progetti alternativi raffazzonati. Fanno quasi tenerezza. Mi dispiace dirlo da diretto interessato: si raccoglie ciò che si semina.
Un cittadino della sponda lecchese
Prescindendo dal fatto che proposte e richieste locali sono state avanzate negli anni (basta scorrere l'archivio di questo giornale) senza che Provincia e Regione rispondessero favorevolmente come accaduto a Calusco (dove però c'è un player cui non si può dire di no, l'ex Italcementi....!), è il caso di aggravare una situazione che già ora, come giustamente rileva lei, è al limite dell'insostenibile?
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