Sulla "politicizzazione" di Gratteri

Cortese Direttore
ho rilevato più d'un punto di vista di qualche lettore che si dice sconcertato della "politicizzazione"
del procuratore Gratteri per alcune sue circostanziate affermazioni espresse nel corso della serata meratese.
Riprendo questi aspetti perché mi paiono indicativi di una mentalità che purtroppo è stata costruita non casualmente nel tempo che vede in qualche modo messi sul banco degli imputati alcuni magistrati che hanno l'ardire di semplicemente applicare la legge in egual modo a tutti.
Certo gradualmente si è consolidata una narrazione, spesso alimentata da frotte di politici e opinionisti compiacenti, che strumentalmente
descrive come una "guerra tra bande" - di qua la politica e di là la magistratura - ma che in realtà vuole colpire proprio quei magistrati che semplicemente e coerentemente applicano la nostra Costituzione.
Anche la mirata azione politica, riproposta a più riprese negli anni, volta alla separazione delle carriere con il chiaro obiettivo di portare la Magistratura sotto la sfera d'influenza dell'esecutivo non è che il tentativo di delegittimare in vari modi le forze sane, e non certo quelle ossequienti, non solo della magistratura ma anche del miglior giornalismo nell' adempimento di quella che dovrebbe essere la loro normale funzione.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/31/separazione-carriere-magistratura-indipendenza-de-magistris/8078569/
Ecco perché le voci più libere dai condizionamenti del potere risultano indigeste e si cerca in ogni modo di depotenziarle accusandole di essere politicizzate o dettate da manie di protagonismo e di carriera. Le sorti non solo di Falcone e Borsellino, soggetti allo stesso trattamento, stanno ancora lì oggi a dimostrare di che manie di carrierismo erano realmente affetti.
Ed ecco perché occorre difendere e non lasciar isolare questi testimoni civici che anche dall'interno delle istituzioni e con le loro specifiche competenze contribuiscono con oggettività ad indicare a tutti i rischi di un arretramento delle normative, del resto già in atto da tempo, che sostanziano la parità dei diritti e dei doveri di tutti i cittadini.
In gioco ci sono quindi valori primari per la Convivenza di tutti noi.
La sostanza mi sembra essere questa e non certo quella di difendere i privilegi di una casta di cui peraltro essi stessi per primi denunciano alcune contraddizioni.
Germano Bosisio
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