Verderio: silenzio e immagini per ricordare le vittime delle bombe nucleari di 80 anni fa
“Lieve è il dolore che parla. Il grande dolore è muto”.
Da una frase di Seneca, è partito il momento commemorativo per gli 80 anni dal bombardamento nucleare su Hiroshima e Nagasaki, che il comune di Verderio ha voluto celebrare in villa Gallavresi.


Silenzio anzitutto ma anche immagini e parole per rendere il tutto più fruibile anche per chi è poco abituato a fermarsi e riflettere.
A curare l'iniziativa è stato Marco Bartesaghi, lo storico di Verderio (unitamente a Giovanna Riva, Giovanna Villa, Denise Motta, Laura Mandelli, Enrico Seregni. Rosy) che ha portato nel salone del palazzo comunale una carrellata di foto in bianco e nero di una mostra che era stata edita su Hiroshima nel 1985 dalla casa editrice Maquis di Milano.


Dopo una prima zona di silenzio, adagiate sul pavimento del salone principale al piano terra, le immagini sono state disposte in un percorso dove sono state scelte anche delle parole e delle frasi di personaggi celebri che si sono espressi su questo disastro che ha provocato migliaia di vittime, da Einstein a Gandhi fino a don Milani.
Nella mostra, oltre all'introduzione esplicativa, sono stati riportati anche i ricordi dei bambini di quel territorio che raccontavano cosa stavano facendo nel momento esatto in cui era caduta la bomba.


L'esposizione è terminata nel cortile retrostante il municipio con i lumini che i visitatori sono stati invitati ad accendere a ricordo di quanto accaduto.
Da una frase di Seneca, è partito il momento commemorativo per gli 80 anni dal bombardamento nucleare su Hiroshima e Nagasaki, che il comune di Verderio ha voluto celebrare in villa Gallavresi.


Silenzio anzitutto ma anche immagini e parole per rendere il tutto più fruibile anche per chi è poco abituato a fermarsi e riflettere.
A curare l'iniziativa è stato Marco Bartesaghi, lo storico di Verderio (unitamente a Giovanna Riva, Giovanna Villa, Denise Motta, Laura Mandelli, Enrico Seregni. Rosy) che ha portato nel salone del palazzo comunale una carrellata di foto in bianco e nero di una mostra che era stata edita su Hiroshima nel 1985 dalla casa editrice Maquis di Milano.


Dopo una prima zona di silenzio, adagiate sul pavimento del salone principale al piano terra, le immagini sono state disposte in un percorso dove sono state scelte anche delle parole e delle frasi di personaggi celebri che si sono espressi su questo disastro che ha provocato migliaia di vittime, da Einstein a Gandhi fino a don Milani.




L'esposizione è terminata nel cortile retrostante il municipio con i lumini che i visitatori sono stati invitati ad accendere a ricordo di quanto accaduto.
