Sui dazi di Trump

La data fatidica è arrivata, tutto il mondo è stato posto sotto scacco dal Presidente Nord Americano e dalla sua scellerata decisione di imporre delle condizioni economiche che porranno dei seri problemi alle economie degli altri Stati e colpiranno attività economiche produttive con migliaia di posti di lavoro che verranno espulsi dal lavoro.
La potenza economica più forte al mondo dispone direttive arbitrarie miste a minacce ritorsive su più fronti, dalle guerre che continuano a macinare orrori e morti, imponendo un riarmo generalizzato all’Europa, all’economia con una politica dei dazi che inizialmente la potrà favorire, sottomettendo quella altrui.
E’ sicuramente una situazione studiata a tavolino dalle destre estreme ben rappresentate dalla figura istrionica di Donald Trump, non è un caso che ci sia un movimento esteso e diffuso direi di concertazione che gode di connivenze e complicità nel cuore dell’Europa, di certo nel Governo in Italia, ma non solo.
E’ questo il volto del nostro nuovo alleato? E’ questa la strada giusta che dovremmo imboccare per rispondere alle grandi e complesse tematiche che la modernità, le innovazioni tecnologiche, l’Intelligenza Artificiale, pone all’intera umanità, non ultimo la salvezza dell’ambiente che ci ospita?
Vi é una situazione artefatta e propagandista sostenuta e diffusa dai grandi mezzi di comunicazione avvallata dalle Istituzioni Pubbliche basata sulle menzogne che confonde grande parte della popolazione ed induce al qualunquismo, al non disturbate il manovratore.
Denota una sostanziale incapacità di interpretare le aspettative più diffuse delle forze attive e dinamiche della società, dei lavoratori, delle imprese, le Associazioni, che insieme rivendicano ed attendono un messaggio propositivo che sappia contrapporsi a questi propositi isolazionisti e prospettare un cammino aggregante inclusivo e condiviso.
L’Europa nel suo insieme deve fermare questo progetto destinato a sottometterla ed isolarla, ci hanno impoverito con la guerra contro la Russia, depotenziandoci sul piano internazionale in tutte le situazioni critiche di crisi, con il popolo Ucraino, quello Armeno, quello Palestinese.
Ora vogliono colpirci al cuore nel campo produttivo, economico, industriale, agricolo e della ricerca ci considerano una loro colonia, è un disegno inaccettabile.
E’ maturo il momento per porre in campo le nostre capacità, le nostre esperienze, le nostre visioni e proposte costruttive per condurre il “nostro alleato ribelle” al ragionamento ed alla razionalità.
La “finestra deve sempre rimanere aperta” alla Nuova Europa Federale alla quale sempre ci aspiriamo non mancano le soluzioni, le idee e le proposte per costruire un rapporto più fertile e fecondo di quello sinora conosciuto, scevro di servilismo e subalternità.
I veri amici non sono quelli che sempre di danno ragione, ma, quelli che sanno indicarti soluzioni alternative, equanimi e di reciproco interesse.
Sergio Fenaroli
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