Imbersago: campagna ''rifiuti zero'' al via col comitato ecologico, l'inizio sull'Adda

Lelia Della Torre e Giuliano Paleari

Introdurre la raccolta differenziata dei rifiuti sul lungo Adda e a scuola, per promuovere una "coscienza del riciclo" che ancora a Imbersago fatica a decollare. Sono solo i primi passi di una serie di interventi e iniziative che amministrazione comunale e Comitato Ecologico intendono mettere in atto per far conoscere l'importanza non solo di separare correttamente l'immondizia che tutti produciamo, ma anche e soprattutto di produrne il meno possibile. I volontari del gruppo che ogni settimana si occupano della pulizia e manutenzione delle zone verdi del paese sono partiti dalla loro "esperienza sul campo" e, in collaborazione con ufficio tecnico e assessorato all'ambiente, hanno analizzato i dati relativi al comune degli ultimi due anni.
Come hanno spiegato in un incontro pubblico nella serata di venerdì 25 novembre presso il Circolo Arci, il comune di Imbersago è al 48° posto nella classifica dei 90 comuni lecchesi stilata da Silea e ha prodotto nel 2010 il 59,9% di rifiuti differenziati, un dato in leggero calo rispetto al 2009.


Il comune non ha quindi mai ottenuto il premio in denaro che Silea riconosce ai paesi maggiormente "ricicloni", che rispettano cioè determinati parametri in merito a Kg/abitante prodotti nei 10 mesi esclusi luglio e agosto e percentuale di rifiuti non conformi.
"Osservando i dati si possono fare alcune riflessioni, partendo dal fatto che è necessario produrre meno rifiuti per ridurre i costi dello smaltimento" ha spiegato Lelia Della Torre del comitato ecologico. "Nel 2010 abbiamo prodotto 136.500 Kg di organico, o umido come viene chiamato, che molte più persone potrebbero smaltire a casa propria con uno sconto del 10% sulla tariffa della Tarsu. Abbiamo speso 18.671 euro per trasportare ad Annone o fuori provincia il materiale che qui, con le caratteristiche di territorio e abitazioni, potrebbe essere riutilizzato in giardino o nell'orto. Abbiamo stimato che i nuclei familiari che hanno a disposizione del terreno per farlo sono circa 600 in paese, ma solo 90 lo hanno fatto nel 2010 e il dato è in calo rispetto al 2009, quando erano 115".


Il miglioramento della raccolta differenziata deve partire anche dalla comunicazione con i cittadini. "Abbiamo realizzato calendari e volantini con le indicazioni su come suddividere i rifiuti, ma tanti sono finiti nei sacchi del pattume" ha spiegato l'assessore Giovanna Riva. "L'impressione è che le vecchie generazioni non vogliano adeguarsi e le giovani, sempre fuori casa, non abbiamo il tempo e la pazienza per curarsi di certe cose. Ai nuovi cittadini viene dato un kit con tutte le informazioni, abbiamo contattato tutti gli amministratori di condominio e proposto di partecipare alle assemblee, senza ottenere risposta. Qualche riscontro in più la abbiamo avuto da bar e ristoranti, ma molto ancora va fatto. Alcuni comuni ricorrono alle multe per chi sgarra, non vorremmo arrivare a tanto ma non è detto che non si farà. Abbiamo chiesto ai responsabili del ritiro di segnalare i sacchi non conformi". Altre strade percorribili sono quelle della raccolta "porta a porta" per alcuni materiali, come il vetro, e la maggiore differenzazione dei rifiuti portandoli direttamente all'isola ecologica, in modo da ridurre sensibilmente la quantità del "sacco viola".   
"Il problema principale è che molti cittadini non sono coinvolti, non importa loro abbastanza" ha spiegato Giuliano Paleari del comitato. "Le iniziative a scuola danno buone prospettive per il futuro, ma il comune non può riuscire da solo nell'intento di veicolare il messaggio. Per questo metteremo in atto una  precisa analisi di quanti rifiuti vengono prodotti da esercizi commerciali e industriali e come vengono smaltiti, per migliorare da lì fino ai cestini dell'Adda dove vengono scaricati rifiuti di ogni tipo. La nostra è una campagna per ottenere Rifiuti zero". 


Vanno in questa direzione iniziative come corsi di compostaggio domestico, promozione di orti comunali e orticultura, raccolta di rifiuti separati porta a porta per bar e ristoranti (lattine, oli vegetali etc), promozione di prodotti sfusi e di contenitori non usa e getta per la spesa, raccolta differenziata per le vie del paese, miglioramento del materiale divulgativo, accordi con Silea perché il comune possa gestire direttamente alcuni rifiuti, come legno e metalli.
"La comunicazione con i paesi vicini è indispensabile, le consulte territorio e ambiente potrebbero lavorare su questo" è stata la proposta di una padernese presente all'incontro. "Ogni comune fa il suo a seconda dei fondi che ha, alcuni regalano i sacchi, altri fanno gli sconti sulla Tarsu, altri separano la carta, ma così non si va da nessuna parte".
Il percorso verso un riciclaggio di quasi tutto ciò che si produce non è semplice, ed è necessario prendere esempio da comuni che hanno raggiunto risultati eccezionali come quello di Capannori (Lucca), citati nel corso dell'incontro. Imbersago partirà coi cestini differenziati lungo l'Adda, un piccolo passo che grazie al Comitato ecologico sarà seguito da molti altri, a tutto vantaggio dell'ambiente.

Maggiori informazioni sul gruppo di volontari all'indirizzo: http://www.comune.imbersago.lc.it/ev/images/Comitato%20Ecologico%20Imbersago%20presentazione%203-10.pdf
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