Merate: in commissione il documento per il dibattito pubblico sul ‘San Michele’
La seduta straordinaria della commissione ambiente e territorio di Merate, convocata con urgenza nella serata di martedì 29 luglio, ha affrontato due punti fondamentali per il futuro infrastrutturale del territorio: la presentazione del documento per il dibattito pubblico condiviso dai Comuni della cosiddetta “seconda fascia” sul Ponte San Michele e l’aggiornamento sul progetto di riqualificazione stradale in frazione Pagnano. L’incontro ha confermato la volontà dell’amministrazione meratese di inserirsi attivamente nel dibattito pubblico sul futuro del viadotto, la cui fase di consultazione è stata prorogata da RFI fino all’11 agosto.

Il sindaco Mattia Salvioni ha aperto i lavori illustrando il documento programmatico elaborato congiuntamente dai Comuni di seconda fascia. L’obiettivo non è quello di indicare un luogo preciso per il nuovo ponte, ma di mettere nero su bianco le criticità viabilistiche già esistenti, che rischierebbero di aggravarsi qualunque sia l’opzione scelta da RFI. "La progettazione del nuovo ponte – ha spiegato Salvioni – non può limitarsi alla sola infrastruttura, ma deve inserirsi in una visione complessiva della rete viaria e ferroviaria". Tra i punti evidenziati figurano la congestione cronica dei nodi viari lungo le principali arterie (SP5, SP54, SP55, SP3 e SP177), le difficoltà di accesso alla Tangenziale Est e almeno dieci “punti neri” della viabilità locale, dagli incroci semaforici di Paderno, Brugarolo e Cernusco ai passaggi a livello.

Il documento richiama inoltre la necessità di tornare a ragionare sulla Gronda Ferroviaria Nord-Est, il collegamento Seregno-Bergamo approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 2005, e sul recupero del progetto di riqualificazione del San Michele del 2016, che con un investimento di 20 milioni di euro avrebbe garantito cinquant’anni di utilizzo combinato stradale e ferroviario.


Sulla stessa linea le osservazioni emerse nel recente incontro pubblico organizzato dai Comuni di Paderno, Robbiate, Verderio e Imbersago, cui hanno partecipato oltre 300 persone. In quella sede, i sindaci hanno evidenziato la necessità di individuare una soluzione “nel posto giusto” per evitare conseguenze devastanti sul tessuto urbano, economico e paesaggistico. Una visione che lo stesso Salvioni ha ribadito a Merate: "Non possiamo permetterci che il nuovo ponte peggiori la vita dei cittadini. Le istituzioni devono lavorare insieme per tutelare il territorio".

Il consigliere Massimo Panzeri ha definito il documento "assolutamente condivisibile", sottolineando come l’abbandono del progetto 2016 resti un grave errore. Dario Perego ha a sua volta rimarcato l’importanza di queste prese di posizione nei dibattiti pubblici e ha invitato a valutare con attenzione i limiti strutturali del viadotto storico, evidenziando la necessità di distinguere i percorsi viari da quelli ferroviari.
Il documento sarà ora trasmesso agli altri Comuni coinvolti per l’approvazione definitiva e poi pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Merate.


Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato l’aggiornamento sul progetto di manutenzione straordinaria delle strade comunali a Pagnano. L’assessore Mattia Muzio ha spiegato che la Soprintendenza ha espresso un parere vincolante, chiedendo modifiche significative. Tra queste la realizzazione di una pavimentazione uniforme in asfalto rosso per tutta via Cappelletta, la rimozione di alcuni stalli di sosta (restano i parcheggi per disabili) e il mantenimento delle dimensioni originarie del cortile della palestra, inizialmente destinato a una leggera riduzione. La parte pedonale interna alla scuola sarà spostata all’esterno, con un restringimento della carreggiata a sei metri. "L’impianto generale del progetto – ha precisato Muzio – resta invariato, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei pedoni e realizzare un nuovo incrocio rialzato".

La seduta si è chiusa con un richiamo forte alla collaborazione tra Comuni e istituzioni sovracomunali come unica via per affrontare criticità che travalicano i confini locali. Un messaggio che fa eco al clima di preoccupazione emerso anche nell’assemblea pubblica di via Airoldi: i cittadini non sono contrari al nuovo ponte, ma pretendono che venga costruito dove serve davvero, senza sacrificare la qualità della vita dei territori attraversati.

Il sindaco Mattia Salvioni ha aperto i lavori illustrando il documento programmatico elaborato congiuntamente dai Comuni di seconda fascia. L’obiettivo non è quello di indicare un luogo preciso per il nuovo ponte, ma di mettere nero su bianco le criticità viabilistiche già esistenti, che rischierebbero di aggravarsi qualunque sia l’opzione scelta da RFI. "La progettazione del nuovo ponte – ha spiegato Salvioni – non può limitarsi alla sola infrastruttura, ma deve inserirsi in una visione complessiva della rete viaria e ferroviaria". Tra i punti evidenziati figurano la congestione cronica dei nodi viari lungo le principali arterie (SP5, SP54, SP55, SP3 e SP177), le difficoltà di accesso alla Tangenziale Est e almeno dieci “punti neri” della viabilità locale, dagli incroci semaforici di Paderno, Brugarolo e Cernusco ai passaggi a livello.

Il documento richiama inoltre la necessità di tornare a ragionare sulla Gronda Ferroviaria Nord-Est, il collegamento Seregno-Bergamo approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) nel 2005, e sul recupero del progetto di riqualificazione del San Michele del 2016, che con un investimento di 20 milioni di euro avrebbe garantito cinquant’anni di utilizzo combinato stradale e ferroviario.


Sulla stessa linea le osservazioni emerse nel recente incontro pubblico organizzato dai Comuni di Paderno, Robbiate, Verderio e Imbersago, cui hanno partecipato oltre 300 persone. In quella sede, i sindaci hanno evidenziato la necessità di individuare una soluzione “nel posto giusto” per evitare conseguenze devastanti sul tessuto urbano, economico e paesaggistico. Una visione che lo stesso Salvioni ha ribadito a Merate: "Non possiamo permetterci che il nuovo ponte peggiori la vita dei cittadini. Le istituzioni devono lavorare insieme per tutelare il territorio".

Il consigliere Massimo Panzeri ha definito il documento "assolutamente condivisibile", sottolineando come l’abbandono del progetto 2016 resti un grave errore. Dario Perego ha a sua volta rimarcato l’importanza di queste prese di posizione nei dibattiti pubblici e ha invitato a valutare con attenzione i limiti strutturali del viadotto storico, evidenziando la necessità di distinguere i percorsi viari da quelli ferroviari.
Il documento sarà ora trasmesso agli altri Comuni coinvolti per l’approvazione definitiva e poi pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Merate.


Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato l’aggiornamento sul progetto di manutenzione straordinaria delle strade comunali a Pagnano. L’assessore Mattia Muzio ha spiegato che la Soprintendenza ha espresso un parere vincolante, chiedendo modifiche significative. Tra queste la realizzazione di una pavimentazione uniforme in asfalto rosso per tutta via Cappelletta, la rimozione di alcuni stalli di sosta (restano i parcheggi per disabili) e il mantenimento delle dimensioni originarie del cortile della palestra, inizialmente destinato a una leggera riduzione. La parte pedonale interna alla scuola sarà spostata all’esterno, con un restringimento della carreggiata a sei metri. "L’impianto generale del progetto – ha precisato Muzio – resta invariato, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei pedoni e realizzare un nuovo incrocio rialzato".

La seduta si è chiusa con un richiamo forte alla collaborazione tra Comuni e istituzioni sovracomunali come unica via per affrontare criticità che travalicano i confini locali. Un messaggio che fa eco al clima di preoccupazione emerso anche nell’assemblea pubblica di via Airoldi: i cittadini non sono contrari al nuovo ponte, ma pretendono che venga costruito dove serve davvero, senza sacrificare la qualità della vita dei territori attraversati.
M.Pen.