Rusconi: ricordo di Mario Gallina l'inattualità di una testimonianza in politica

E' un ricordo particolare quello di Antonio Rusconi, già senatore e sindaco di Valmadrera. Un ricordo intriso di nostalgia per la grande amicizia che lo legava a Mario gallina e, assieme, al papà, a sua volta amico dell'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Rusconi e Gallina sono le due facce della Democrazia Cristiana più vera e attiva nel lecchese. Un album dei ricordi che Rusconi ha sfogliato per raccontarci di Mario, l'uomo, il medico, il politico. Intanto è stato reso noto che le esequie si terranno venerdì alle ore 15 presso la chiesa di Calco.
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Ripercorrere nell’album dei ricordi la vicenda umana, politica, familiare di Mario Gallina, presuppone lo sforzo di condensare in alcuni momenti significativi un rapporto di amicizia, di stima profonda.
Ho incontrato Mario per la coincidenza di una comune amicizia, quella con il futuro Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, compagno di scuola e amico di suo papà, il veterinario Elio Gallina, che presentò la candidatura a Sindaco di Merate di Mario al Convento di Sabbioncello nella primavera del ’90.

Proprio l’ultima visita di Scalfaro nel lecchese, nel 2002, fu un incontro pubblico a Merate alla presenza di papà e figlio Gallina, con un abbraccio commovente col vecchio compagno di scuola, e inoltre, tra gli altri, Ezio Citterio, il sottoscritto, Lidia  Zappa, Franco Panzeri.

Mario Gallina ha rivestito numerosi  ruoli istituzionali, da Consigliere Provinciale e capogruppo DC della Provincia di Como con il Presidente lecchese Nino Fiamminghi a cui era legatissimo, a Sindaco di Merate, a responsabile locale del partito con un’attenzione particolare al mondo della sanità in cui operava.
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Era parte integrante di una generazione di valore di amministratori meratesi (penso ai sindaci Albani e Romerio) che avevano nell’Ing. Zappa la guida politica, convinti della necessità che la peculiarità del Meratese, di cui erano orgogliosi a partire dall’Ospedale, si doveva confrontare ai tavoli provinciali e regionali.

Ortopedico di grande competenza e altrettanta disponibilità e generosità, aveva grande attenzione verso le persone fragili, i bambini e gli anziani. Lo posso affermare per le modalità con cui seguì i problemi fisici e gli interventi dei miei genitori e per come, del tutto gratuitamente, curò decine e decine di atleti della Polisportiva Valmadrera e, naturalmente, di altre società meratesi. 
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Aveva chiara la convinzione che la vita vale più della politica, con la famiglia, il suo essere medico per tutti e con tutti, la fede vissuta e non proclamata, secondo quel concetto che è meglio essere cristiani senza dirlo che proclamarlo senza esserlo.
Mario era prima di tutto uomo di cultura, in una stagione politica d’altra parte dove il “ cursus honorum” imponeva una preparazione storica, una conoscenza di valori profonda, legato profondamente al suo territorio, dove l’attaccamento, diremmo l’amore per la sua Merate non poteva essere paragonato a nessun altro incarico.
Era evidente in lui l’insegnamento degasperiano che imponeva che la vita privata fosse la stessa immagine di quella pubblica, anzi, parlerei oggi di una “ inattualità “ di figure umane come quella di Mario Gallina, per cui si poteva dire senza rossore che la politica era vissuta come servizio e come “forma più alta di carità“.
Per me vi è poi un sentimento personale di gratitudine e riconoscenza per quanto ha fatto per me, per i miei familiari, operando mia mamma e curando mio papà. Negli ultimi mesi ci siamo sentiti più volte e per me è stato un testimone di grande fede, nell’accettazione di una malattia che sempre più diventava incurabile, nelle letture profonde in cui cercava le ultime risposte della vita. 
Certo, vi erano anche momenti di inquietudine e penso al sostegno e al conforto continuo che avrà trovato in Adele e Francesca, e a lui che ha avuto forte il dono della fede è per noi rassicurante pensare che abbia attraversato il varco della salvezza, perché umilmente aveva imparato che  la ragione sa tutto, ma non sa nient’altro in quell’incontro che è la ricerca del mistero e questo solo ci dà certezza, che Mario avrà conosciuto la Verità. 
Antonio Rusconi
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