Ultimo sindaco Dc di Merate come lo fui io di Cernusco L. I miei tre ricordi di Mario Gallina

Mario Gallina è stato l’ultimo Sindaco della Democrazia Cristiana di Merate.
Proprio come io lo sono stato di Cernusco in quegli stessi anni.

Capite bene dunque quanto mi colpisca la sua, per me improvvisa, scomparsa. E sono andato a ricercare fra i tanti ricordi di Mario e di quegli anni, quelli per me più da ricordare.

Ne ho trovati 3 due politici e uno personale.

Il primo è la crisi dell’Acqua che a Merate e Cernusco abbiamo vissuto agli inizi del suo mandato. L’Acqua che Merate Cernusco e Montevecchia gestivano in Consorzio fin dai primi anni del Dopoguerra era sempre stata abbondante fino al momento in cui improvvisamente venne a mancare e fummo costretti ad organizzare un pesante razionamento per tutta la popolazione.

La cosa prese tutti noi in contropiede e in quel frangente Mario Gallina dimostrò “sangue freddo”, coraggio e notevoli capacità decisionali anche assumendo direttamente la Presidenza del Consorzio.

Gli va dato atto di aver saputo intervenire bene nell’immediato ma anche di aver saputo porre le basi per impostare la soluzione definitiva per il futuro.

Il secondo è il problema della ex-Strada Statale n^ 36.

Anche in questo caso Mario Gallina prese di petto la questione e con il Piano Regolatore che stava preparando propose lo spostamento dell’attuale tracciato nella Valle della Molgora.

Questa volta però in completo disaccordo con Cernusco che aveva nella Valle della Molgora uno dei tratti più preziosi (paesaggisticamente parlando) del suo territorio .

Fu la sola volta in cui fummo in disaccordo e devo riconoscere che come avversario era molto difficile da contrastare.

L’ultimo è un ricordo personale.

In quegli anni io, oltre che Sindaco di Cernusco, ero anche Dirigente all’ Italtel di Marisa Bellisario che voleva che ogni anno i suoi dirigenti si riunissero per una settimana in una località appartata per parlare dell’azienda e del suo futuro.

Quell’anno la settimana la passammo sul lago d’Orta e il venerdì sera nella fretta di partire feci una manovra affrettata e il tendine di un dito mi andò fuori posto mettendomi quasi fuori uso la mano.

Tornai a fatica (dovevo guidare) a casa dove arrivai piuttosto tardi. L’indomani avrei dovuto partire in vacanza per Parigi. Mi rivolsi “disperato” a Mario Gallina che nonostante l’ora tarda mi ricevette a casa sua. Mi sistemò il dito mettendomi in condizione di partire l’indomani.

Era un segno di amicizia che allora come oggi ricordo con piacere.
Antonio Conrater
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.