Ponte di Paderno e ferrovia indispensabile il raddoppio

Buongiorno,
scrivo questo messaggio alla redazione riguardo alla questione del nuovo ponte sull’Adda a Paderno o dintorni. Vedo che in gran parte (comprensibilmente) ci si va concentrando sulle ricadute che il nuovo ponte avrà sul traffico e sulla questione viaria, ma constato con amarezza che si parla poco della questione ferroviaria. Su tutti, leggo la proposta dell'architetto Andreotti, che mi sembra molto ben pensata e ragionata per la parte stradale (e per cui gli faccio i complimenti), ma che è assolutamente criminale per quanto riguarda l'aspetto ferroviario! Dice: «Il risultato della "ricucitura" infrastrutturale sarebbe unico al Mondo»; chissà perché sarebbe unico… Se uno deve andare o tornare da Bergamo per lavorare, studiare o per farsi i fatti suoi non ha certo voglia di aggiungere altre due fermate nel mezzo e di dover attraversale l’Adda con un sofisticato sistema di specchi e leve e tapis-roulant ogni santo giorno. L’architetto mi sembra una persona molto intelligente: davvero non si rende conto dell’immane perdita di tempo? Non sono «solo» i due-tre minuti minimo per il trasbordo, ma pure i tempi di accelerazione e decelerazione tra Paderno e Adda-LC e tra Adda-BG e Calusco, senza contare la complessità di dover gestire il materiale rotabile con l’Adda, che diventa in questo tratto completamente impermeabile. Si aggiunge poi la complicazione di dover far coincidere l’arrivo puntuale del treno da una parte e dall’altra. I disagi da Ponte S.P. a Bergamo prima o poi finiranno, ma questa follia logistica rischiamo di tenercela per sempre. Ma soprattutto (e questa è una critica che muovo anche ad alcuni amministratori locali della zona) il raddoppio della linea è una ne-ces-si-tà. Non si può andare avanti a binario singolo per sempre; certo che le corse per Bergamo sono poche, certo che la linea è sottoutilizzata, ma se per fare 20 km ci si deve fermare 5 o più minuti in stazione a far passare il treno nella direzione opposta, la voglia di prendere il treno scappa anche a me. Partono dal presupposto che il servizio sia già tutto sommato accettabile, ma (al netto dei lavori tra Ponte e Bergamo) il servizio non è già accettabile, e la causa è infrastrutturale. Se ci fosse un servizio ferroviario più frequente e più affidabile, allora sì che limitereste il traffico sulle strade locali. Non parliamo poi della possibilità di avere traffico merci su rotaia anziché per strada. Contro la Pedemontana d’asfalto, dobbiamo preferire una Pedemontana di ferro; perché per una si è disposti a smuovere mari e monti e a espropriare da tutte le parti, mentre per l’altra rischiamo che si voglia tenere per sempre questa strozzatura ferroviaria? È una questione di civiltà e di progresso. Fate come volete, ma se non ci sarà un raddoppio ferroviario nessuno osi lamentarsi che il traffico aumenterà.
A.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.