Il suono di campane e "campanacci" per “disertare il silenzio”. Una cisterna d'acqua per Gaza da Merate

Alle 22 spaccate il suono di centinaia di campane e "campanacci" ha rotto il silenzio del cielo lecchese per dire basta al massacro che si sta consumando nella striscia di Gaza, portando alla morte per fame la popolazione.
20250727_220419.JPG (330 KB)
20250727_220100.JPG (435 KB)
Proposta dalla Tavola per la pace, che ha aderito all'appello nazionale, l'iniziativa ha invitato i cittadini a “fare rumore” con pentole, campane, fischietti per far sentire la propria indignazione e rifuggire l'indifferenza verso questo che è ormai stato classificato come un genocidio.

Un appello che, come a Merate e Lecco, si è concretizzato poi in un ritrovo in strada.
20250727_215855.JPG (721 KB)
20250727_215848.JPG (807 KB)
Don Mauro, una rappresentante del consiglio pastorale e Valeria Marinari

Il vicesindaco Valeria Marinari, davanti a oltre un centinaio di persone radunate sul sagrato della chiesa prepositurale, ha spiegato le motivazioni di questa mobilitazione simbolica e ha poi passato la parola al parroco don Mauro Malighetti che ha annunciato una piccola iniziativa concreta a favore dei bambini di quelle terre.
01.jpg (489 KB)
Per tutto il mese di agosto, infatti, è stata attivata una raccolta fondi che servirà a finanziare l'arrivo di cisterne di acqua, una delle prime emergenze attuali a Gaza.

Galleria fotografica (vedi tutte le 34 immagini)


Da Lomagna, salendo fino a Sabbioncello, Pagnano, Merate, Calco e poi fino a Lecco città e circondario le campane hanno intonato il loro “cessate il fuoco”, in un clima di dolore e sofferenza, ma anche di speranza affinchè i negoziati portino a salvare vite umane.
TAVOLA LECCHESE PER LA PACE
COMUNICATO STAMPA

Domenica sera alle 22.00 le chiese del lecchese hanno suonato le loro campane per rompere il silenzio attorno a Gaza che muore di fame.
La Tavola Lecchese per la Pace ha aderito a sua volta all'appello nazionale e ha invitato i cittadini a fare rumore, per le strade e dalle finestre, così la risposta è arrivata con i coperchi e con i fischietti.
In piazza Garibaldi a Lecco, la vice sindaca Simona Piazza ha chiesto una breve sospensione del concerto jazz, per consentire ai presenti di rispondere alle campane che si udivano da lontano con suoni e percussioni di ogni tipo, con ampio coinvolgimento del pubblico.
A Merate, davanti a un centinaio di persone, il Parroco ha annunciato una raccolta fondi per portare acqua a Gaza.
Nelle chiese del lecchese oggi è stata letta la dichiarazione congiunta dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi e del Presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz, “Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”.
Di seguito il testo della dichiarazione:
Noi, rappresentanti delle comunità cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell’Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravità dell’ora presente e della responsabilità morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell’umanità ferita che non vuole e non può abituarsi all’orrore della violenza: basta guerra. È il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.