Ponte: sono l'ing.De Cani e vi presento il progetto

Sono l'ing De Cani che insieme ai miei colleghi arch.Tiziano Corti e Angelo Terenzio Valentino abbiamo fatto la proposta del ponte. Il giudizio raffazzonato da voi espresso non è giusto nei confronti del nostro sforzo di dare, come cittadini prima (io di Merate) e di professionisti poi, una idea concreta e mai pensata da nessuno, tenendo il tracciato attuale, conservando il ponte e creando un esoscheletro strutturale che lo renda ancora migliore con funzionalità moderne e molteplici.
Ma vi capiamo perché la superficialità dei giudizi oggi è molto diffusa.

Ing. Giorgio De Cani
Dunque vediamo se abbiamo capito bene (altrimenti ci corregga pure): vorreste di fatto ingabbiare il ponte con una specie di teca di vetro temperato chimicamente a partire dai piloni per rafforzare l'intera struttura e poi realizzare sul San Michele una sopraelevata a due corsie lasciando uno spazio tra questa sopraelevata e l'asse ferroviario per pedoni e ciclisti. L'idea non è di questi giorni, ci sembra, ma risale almeno a sette anni fa, poco dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Non risulta che sia stato portato all'attenzione delle Amministrazioni comunali che si sono succedute. Soltanto Massimo Panzeri l'ha proposto - a titolo personale - al ministro Salvini. A ciascuno il proprio giudizio. Qui però ci preme sottolineare che il problema numero uno, cioè le infrastrutture viarie circostanti, con questa soluzione non viene in alcun modo affrontato. E tanto meno risolto. Ma è di questo che si parla oggi. Non dell'architettura del nuovo cavalcavia sull'Adda.
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