Ponte: la Brianza tradita da da Claudia Maria Terzi
La Brianza tradita da Claudia Maria Terzi!
Caro Direttore, Da quando seguo le vicende legate alle infrastrutture in Lombardia, non è stato difficile capire dove pone il suo interesse territoriale il nostro caro assessore Terzi. Ma mai mi sarei immaginato un clientelismo e particolarismo così sfrenato, spudorato e imbarazzante da parte, comunque, di una carica pubblica.

L’impronta sfacciatamente faziosa della Terzi non è certo una novità: basta un rapido sguardo al suo profilo istituzionale su Facebook per rendersi conto che almeno il 50% dei contenuti pubblicati sono dedicati esclusivamente alla bergamasca. Che ricordiamo essere un territorio con poco più del 10% della popolazione lombarda. Ma con l’avvio del dibattito pubblico sul nuovo Ponte di Paderno, si è superato ogni limite e si è presa una piega inaudita e senza precedenti. A partire dalle sue dichiarazioni relative al commissariamento presenti su Lombardia Notizie (il portale ufficiale della Giunta Regionale!), dove parla unicamente di “attenzione verso il territorio bergamasco da parte di Regione Lombardia.”. E la Brianza? Poi, si viene a scoprire che sta agendo in concerto unicamente con i Sindaci "dell'altra sponda", arrivando ad ignorare in malo modo gli appelli dei brianzoli, fino a rifiutarsi addirittura di incontrare i nostri Primi Cittadini - che ricordo essere stati eletti democraticamente, al contrario suo, che manco si è candidata alle elezioni regionali. Di conseguenza, ho apprezzato i recenti allarmi lanciati sia da lei, Direttore, che dai nostri Sindaci - ma non bastano per la partita che stiamo giocando: la Brianza non sembra essere al corrente dell'atto politico gravissimo ed inequivocabile che sta compiendo un assessore che dovrebbe rappresentare tutta la Lombardia. La Brianza conta, come regione culturale, 1 milione e mezzo di abitanti e quindi quasi il 40% in più rispetto alla provincia di Bergamo. Se vogliamo invece metterla in termini economici, i più recenti dati ISTAT mostrano chiaramente come sia la provincia di Lecco che quella di Monza Brianza abbiano pure un reddito medio superiore a quello della provincia di Bergamo (BES dei territori, ISTAT, 2024). Ma chiaro che queste valutazioni contano poco all'interno dei calcoli politici della pota Claudia. Non entro neanche nel merito del comportamento di Piazza e degli altri esponenti della Lega del nostro territorio: i fatti dimostrano da soli quanto contino davvero le loro opinioni all’interno di questo partito (premesso che le abbiano espresse, le opinioni). Resta il rammarico per chi, in buona fede, pensava potessero difendere le ragioni del nostro territorio. Voglio però rilanciare l'appello fatto anche da altri cittadini: dobbiamo esprimere il nostro dissenso, unire le voci e far sentire alla Terzi e alle Istituzioni Regionali che valiamo come territorio - e che di conseguenza le nostre opinioni non possono essere ignorate. La Brianza esiste, pesa e pretende rispetto.
Caro Direttore, Da quando seguo le vicende legate alle infrastrutture in Lombardia, non è stato difficile capire dove pone il suo interesse territoriale il nostro caro assessore Terzi. Ma mai mi sarei immaginato un clientelismo e particolarismo così sfrenato, spudorato e imbarazzante da parte, comunque, di una carica pubblica.

L’impronta sfacciatamente faziosa della Terzi non è certo una novità: basta un rapido sguardo al suo profilo istituzionale su Facebook per rendersi conto che almeno il 50% dei contenuti pubblicati sono dedicati esclusivamente alla bergamasca. Che ricordiamo essere un territorio con poco più del 10% della popolazione lombarda. Ma con l’avvio del dibattito pubblico sul nuovo Ponte di Paderno, si è superato ogni limite e si è presa una piega inaudita e senza precedenti. A partire dalle sue dichiarazioni relative al commissariamento presenti su Lombardia Notizie (il portale ufficiale della Giunta Regionale!), dove parla unicamente di “attenzione verso il territorio bergamasco da parte di Regione Lombardia.”. E la Brianza? Poi, si viene a scoprire che sta agendo in concerto unicamente con i Sindaci "dell'altra sponda", arrivando ad ignorare in malo modo gli appelli dei brianzoli, fino a rifiutarsi addirittura di incontrare i nostri Primi Cittadini - che ricordo essere stati eletti democraticamente, al contrario suo, che manco si è candidata alle elezioni regionali. Di conseguenza, ho apprezzato i recenti allarmi lanciati sia da lei, Direttore, che dai nostri Sindaci - ma non bastano per la partita che stiamo giocando: la Brianza non sembra essere al corrente dell'atto politico gravissimo ed inequivocabile che sta compiendo un assessore che dovrebbe rappresentare tutta la Lombardia. La Brianza conta, come regione culturale, 1 milione e mezzo di abitanti e quindi quasi il 40% in più rispetto alla provincia di Bergamo. Se vogliamo invece metterla in termini economici, i più recenti dati ISTAT mostrano chiaramente come sia la provincia di Lecco che quella di Monza Brianza abbiano pure un reddito medio superiore a quello della provincia di Bergamo (BES dei territori, ISTAT, 2024). Ma chiaro che queste valutazioni contano poco all'interno dei calcoli politici della pota Claudia. Non entro neanche nel merito del comportamento di Piazza e degli altri esponenti della Lega del nostro territorio: i fatti dimostrano da soli quanto contino davvero le loro opinioni all’interno di questo partito (premesso che le abbiano espresse, le opinioni). Resta il rammarico per chi, in buona fede, pensava potessero difendere le ragioni del nostro territorio. Voglio però rilanciare l'appello fatto anche da altri cittadini: dobbiamo esprimere il nostro dissenso, unire le voci e far sentire alla Terzi e alle Istituzioni Regionali che valiamo come territorio - e che di conseguenza le nostre opinioni non possono essere ignorate. La Brianza esiste, pesa e pretende rispetto.
Andrea Sala, cittadino e contribuente brianzolo