Improprio il paragone Hitler-Netanyahu
Rispettare la Memoria: Perché il Paragone con le Fosse Ardeatine Offende la Storia Gentile redazione, Ho letto con grande attenzione la lettera e pur comprendendo la rabbia e la disperazione che la motivano, devo esprimere il mio dissenso riguardo al paragone tra Hitler e Netanyahu. Sebbene l'autore stesso riconosca che il paragone è "improprio", decide comunque di usarlo, e questa scelta solleva non solo dubbi sul piano storico, ma anche sul rispetto per la memoria collettiva. Il riferimento alle Fosse Ardeatine è emblematico, ma bisogna chiarire le modalità con cui fu condotta quella strage. Il comandante nazista in Italia, Kappler, ordinò che per ogni soldato tedesco ucciso, dieci italiani, in gran parte civili e partigiani, fossero fucilati in una rappresaglia sistematica. Si trattava di una punizione collettiva, che mirava a spazzare via chiunque fosse sospettato di essere una minaccia, in modo indiscriminato e senza considerare la responsabilità individuale. L’autore della lettera cerca di tracciare un parallelo con la reazione di Israele al 7 ottobre, quando sono stati uccisi 1.194 israeliani e il numero di vittime palestinesi è arrivato a circa 60.000 (e continuerà a crescere). L’analogia potrebbe essere interpretata come una critica alla sproporzione della risposta di Israele, dove, come nelle rappresaglie naziste, per ogni israeliano ucciso il numero di vittime palestinesi risulta enormemente superiore. Ma è importante precisare che, a differenza della modalità nazista di selezione indiscriminata, l'azione israeliana è diretta principalmente contro Hamas, ritenuto il responsabile degli attacchi. Tuttavia, questa sproporzione nella violenza colpisce anche numerosi civili palestinesi innocenti, un aspetto che solleva gravi questioni di legittimità e di diritti umani. Il paragone con le Fosse Ardeatine, purtroppo, banalizza la Shoah e la sua natura genocida. L’Olocausto fu un atto di annientamento pianificato e razzista, mentre il conflitto israelo-palestinese è radicato in motivazioni politiche, territoriali e ideologiche complesse. Se da un lato si può criticare la sproporzione e l'uso della forza indiscriminata da parte di Israele, ridurre tutto a una "punizione collettiva" alla stregua delle Fosse Ardeatine non solo minimizza la specificità storica della Shoah, ma rischia di oscurare la realtà di un conflitto che va affrontato in modo più sfumato. Condannare la violenza contro i civili palestinesi è assolutamente necessario, ma fare analogie con la Shoah e con le rappresaglie naziste può offuscare la comprensione del conflitto e portare a una visione caricaturale della realtà. Il nostro compito non è solo quello di denunciare gli abusi, ma di farlo in modo che rispetti la memoria storica, evitando il rischio di usare tragedie passate come armi retoriche per giustificare le proprie posizioni politiche.
Vittorio