Merate: storia di un volantino mai nato e di un altro che non avrebbe dovuto nascere
La storia merita di essere raccontata pur con l’avvertenza che le fonti non sono precisamente concordi e le interpretazioni dei fatti, sempre soggettive.
Dunque il centrodestra di Merate ha ancora i lividi per la batosta elettorale. Più “Prospettive per Merate” che riassume in sé i partiti di area a guida leghista che “Noi Merate”, lista civica nella quale figurano anche esponenti del centrosinistra, alcuni dei quali, in passato, impegnati in Consiglio comunale sia pure sui banchi dell’opposizione.
Si avvicina la fatidica data del primo compleanno di Viviamo Merate, la formazione guidata da Mattia Salvioni che ha sbaragliato gli altri due concorrenti.
I due gruppi, che pure ancora non hanno smaltito la reciproca ruggine, concordano per un’iniziativa di forte critica all’Amministrazione in carica. A Giuseppe Procopio, rimasto astutamente fuori dalla competizione elettorale 2024, viene dato l’incarico di predisporre una chat per informare consiglieri e sostenitori dell’iniziativa in corso. I lavori prendono forma con un semplice ma efficace volantino: + tasse / + tagli / + aumenti. Sul retro una sintesi degli slogan.
Ma quel punto qualcosa si guasta: i due capigruppo, Massimo Panzeri e Dario Perego, non partecipano all’incontro di sintesi e anzi picchiano duro contro Procopio accusato di voler guidare il centrodestra cittadino nonostante le turbolente vicende accadute a ridosso delle elezioni comunali (l’espulsione dalla Giunta operata da Panzeri e la non partecipazione alla lista di Noi Merate).
Con i volantini pronti il “tavolo” salta. E con esso il gazebo congiunto che avrebbe dovuto tenersi prima il 7 giugno, rinviato per assenze, poi il 14 ma la Lega è impegnata a sostenere i decreti sicurezza. Alla fine del gazebo unitario non se ne fa nulla. La chat resta aperta soltanto per le rampogne.
Fino a quando compare un volantino frutto esclusivo di “Prospettive per Merate”, in realtà messo a punto dalla Lega.
Ma nel durante, accade un fatto sospetto. Mattia Salvioni, forse informato dell’iniziativa comune delle opposizioni, si muove con grande velocità e mercoledì 11 giugno allestisce il proprio show in sala civica, riunendo un centinaio di persone per illustrare l’attività svolta nei primi 365 da ViviAmo Merate.
Due a zero per Salvioni.
Le minoranze riprendono il loro cammino distinto e distante l’una dall’altra. Mentre il dietro le quinte vede un crescente malumore da parte di simpatizzanti, sempre più convinti che senza un rinnovamento generale il centrosinistra resterà per lunghi anni alla guida della città. La consapevolezza diffusa è che pur se lontano, il 2029 è una data elettorale. E per allora coloro che hanno partecipato alle passate elezioni dovranno in gran parte lasciare il posto a volti nuovi. Una vera e propria rifondazione. Fatta in casa, indipendentemente dalle indicazioni del provinciale e del regionale.
Insomma il centrodestra, così come oggi si presenta in Consiglio comunale, deve rimettere tutto in discussione. E cominciare daccapo. Ma questo, lo diciamo noi non le nostre fonti.
Intanto si attende l’uscita del volantino leghista. Che ci pregiamo di mostrare in anteprima ai nostri lettori.
Dunque il centrodestra di Merate ha ancora i lividi per la batosta elettorale. Più “Prospettive per Merate” che riassume in sé i partiti di area a guida leghista che “Noi Merate”, lista civica nella quale figurano anche esponenti del centrosinistra, alcuni dei quali, in passato, impegnati in Consiglio comunale sia pure sui banchi dell’opposizione.
Si avvicina la fatidica data del primo compleanno di Viviamo Merate, la formazione guidata da Mattia Salvioni che ha sbaragliato gli altri due concorrenti.

Ma quel punto qualcosa si guasta: i due capigruppo, Massimo Panzeri e Dario Perego, non partecipano all’incontro di sintesi e anzi picchiano duro contro Procopio accusato di voler guidare il centrodestra cittadino nonostante le turbolente vicende accadute a ridosso delle elezioni comunali (l’espulsione dalla Giunta operata da Panzeri e la non partecipazione alla lista di Noi Merate).
Con i volantini pronti il “tavolo” salta. E con esso il gazebo congiunto che avrebbe dovuto tenersi prima il 7 giugno, rinviato per assenze, poi il 14 ma la Lega è impegnata a sostenere i decreti sicurezza. Alla fine del gazebo unitario non se ne fa nulla. La chat resta aperta soltanto per le rampogne.
Fino a quando compare un volantino frutto esclusivo di “Prospettive per Merate”, in realtà messo a punto dalla Lega.
Ma nel durante, accade un fatto sospetto. Mattia Salvioni, forse informato dell’iniziativa comune delle opposizioni, si muove con grande velocità e mercoledì 11 giugno allestisce il proprio show in sala civica, riunendo un centinaio di persone per illustrare l’attività svolta nei primi 365 da ViviAmo Merate.
Due a zero per Salvioni.
Le minoranze riprendono il loro cammino distinto e distante l’una dall’altra. Mentre il dietro le quinte vede un crescente malumore da parte di simpatizzanti, sempre più convinti che senza un rinnovamento generale il centrosinistra resterà per lunghi anni alla guida della città. La consapevolezza diffusa è che pur se lontano, il 2029 è una data elettorale. E per allora coloro che hanno partecipato alle passate elezioni dovranno in gran parte lasciare il posto a volti nuovi. Una vera e propria rifondazione. Fatta in casa, indipendentemente dalle indicazioni del provinciale e del regionale.
Insomma il centrodestra, così come oggi si presenta in Consiglio comunale, deve rimettere tutto in discussione. E cominciare daccapo. Ma questo, lo diciamo noi non le nostre fonti.
Intanto si attende l’uscita del volantino leghista. Che ci pregiamo di mostrare in anteprima ai nostri lettori.
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