Un grido dal Granaio: sul destino dei più fragili cala il disinteresse del pubblico
Come ogni anno, i volontari che rappresentano gli oratori di Cernusco, Montevecchia e Sartirana, insieme ai "Bagai di Maress" e al Gruppo Alpini di Cernusco, si sono recati presso "Il Granaio" per offrire il loro annuale contributo. Un gesto di solidarietà che, purtroppo, quest'anno porta con sé amare considerazioni.
Una Mano che Non Basta Più
Basta contare sulle dita di una mano, o forse anche meno, per constatare quante poche siano le persone che si interessano concretamente ai ragazzi gravemente disabili e orfani di entrambi i genitori, accolti in questa struttura. Una realtà nata con innumerevoli sacrifici e quasi interamente sostenuta dal volontariato, che sembra essere stata dimenticata dalle amministrazioni.

Anche l'amministrazione di Cernusco Lombardone, su cui si erano riposte molte speranze, si è rivelata deludente, non mantenendo nemmeno una delle promesse fatte in campagna elettorale. Un dispiacere ancora più grande per chi, ingenuamente, aveva deciso di appoggiarla. A detta di molti, l'unico vero interessamento per questa realtà proviene da "Dentro e Fuori" del mitico Dario, che si spende per tutte le associazioni del territorio.
Cosa sta facendo ASL e RETESALUTE?
Le autorità ASL, invece di offrire supporto, introducono continuamente nuove prescrizioni che si traducono unicamente in un aumento delle rette, rendendo ancora più gravosa la situazione per le famiglie. E intanto, la nostra "grande" ReteSalute sembra avere ben altre priorità. Si attende, con amara ironia, che vengano promossi a nuovi incarichi proprio quei personaggi che hanno generato un buco di bilancio stimato in 3−4 milioni di euro. Una cifra che, se ben gestita, avrebbe potuto sostenere "Il Granaio" per almeno venti anni, alleggerendo il fardello di quei genitori costretti a racimolare tremila euro al mese per il mantenimento dei propri figli. Figli che, a causa della loro condizione, non hanno mai avuto la possibilità di lavorare e costruirsi un fondo economico, impedendo anche a una madre di trovarsi un lavoro dignitoso e di maturare un trattamento pensionistico adeguato.
Sacrifici Inutili?
Questi genitori hanno speso centinaia di migliaia di euro fin dalla nascita dei loro figli, tra visite specialistiche che si aggirano sui 300−400 euro e fisioterapie che, spesso, non hanno portato alcun beneficio tangibile. Oh, come rimpiangiamo la senatrice Turco, l'unica vera persona sensibile che ha portato molte leggi tra il 1990 e il 2000!
"Ma questo è il nostro grande paese che in fondo abbiamo voluto noi." Una frase che racchiude tutta la frustrazione e la disillusione di chi si batte quotidianamente per garantire una vita dignitosa ai più vulnerabili, scontrandosi con l'indifferenza e la mala gestione delle risorse.
Una Mano che Non Basta Più
Basta contare sulle dita di una mano, o forse anche meno, per constatare quante poche siano le persone che si interessano concretamente ai ragazzi gravemente disabili e orfani di entrambi i genitori, accolti in questa struttura. Una realtà nata con innumerevoli sacrifici e quasi interamente sostenuta dal volontariato, che sembra essere stata dimenticata dalle amministrazioni.

Anche l'amministrazione di Cernusco Lombardone, su cui si erano riposte molte speranze, si è rivelata deludente, non mantenendo nemmeno una delle promesse fatte in campagna elettorale. Un dispiacere ancora più grande per chi, ingenuamente, aveva deciso di appoggiarla. A detta di molti, l'unico vero interessamento per questa realtà proviene da "Dentro e Fuori" del mitico Dario, che si spende per tutte le associazioni del territorio.
Cosa sta facendo ASL e RETESALUTE?
Le autorità ASL, invece di offrire supporto, introducono continuamente nuove prescrizioni che si traducono unicamente in un aumento delle rette, rendendo ancora più gravosa la situazione per le famiglie. E intanto, la nostra "grande" ReteSalute sembra avere ben altre priorità. Si attende, con amara ironia, che vengano promossi a nuovi incarichi proprio quei personaggi che hanno generato un buco di bilancio stimato in 3−4 milioni di euro. Una cifra che, se ben gestita, avrebbe potuto sostenere "Il Granaio" per almeno venti anni, alleggerendo il fardello di quei genitori costretti a racimolare tremila euro al mese per il mantenimento dei propri figli. Figli che, a causa della loro condizione, non hanno mai avuto la possibilità di lavorare e costruirsi un fondo economico, impedendo anche a una madre di trovarsi un lavoro dignitoso e di maturare un trattamento pensionistico adeguato.
Sacrifici Inutili?
Questi genitori hanno speso centinaia di migliaia di euro fin dalla nascita dei loro figli, tra visite specialistiche che si aggirano sui 300−400 euro e fisioterapie che, spesso, non hanno portato alcun beneficio tangibile. Oh, come rimpiangiamo la senatrice Turco, l'unica vera persona sensibile che ha portato molte leggi tra il 1990 e il 2000!
"Ma questo è il nostro grande paese che in fondo abbiamo voluto noi." Una frase che racchiude tutta la frustrazione e la disillusione di chi si batte quotidianamente per garantire una vita dignitosa ai più vulnerabili, scontrandosi con l'indifferenza e la mala gestione delle risorse.
Costantino Scopel, fondatore del Granaio (comunità alloggio per disabili adulti)