Verderio: lungo confronto sul nuovo ponte sull'Adda Serve una soluzione unitaria
Il salone dell'oratorio di Verderio ex Inferiore non è riuscito a contenere tutti i cittadini, che nella serata di martedì 15 luglio hanno preferito sedersi a terra o sostare all'esterno pur di partecipare all'assemblea pubblica organizzata dal Comitato Cittadini Ponti di Paderno, Robbiate e Verderio.

Una riflessione collettiva sullo stato di avanzamento del progetto per un nuovo attraversamento sull'Adda, discusso da maggio al Dibattito Pubblico indetto da RFI e che presto sarà coordinato da un commissario straordinario di nomina regionale "per velocizzare i tempi". L'incontro, moderato da Angelo Mandelli, si è aperto con una panoramica di Raffaela Lamberti, membro del Comitato, che ha presentato le tre proposte di Rete Ferroviaria Italiana, evidenziandone le criticità e l'impatto sul territorio.



A prendere la parola è stata poi la consigliera di Verderio Iris Corberi, che ha appoggiato l'idea di una soluzione più a sud, collegandosi al tratto D della Pedemontana, ad ora ferma. “Non siamo qua per dire no a tutto, il ponte è una necessità, ma lo vogliamo al posto giusto. La soluzione di affiancamento al San Michele non funziona perché si passerà dai 5.700 mezzi attuali a 18.000, di cui 2.300 tir. Se si realizzerà questo scenario dovete immaginare una coda infinita dal ponte per tutta Verderio, con rumore, odori sgradevoli e un forte calore, già percepito nei mesi estivi, per le strade che vengono frequentate da pedoni, dai nostri ragazzi che vanno a scuola”.






Un'unità necessaria, ha sottolineato Mandelli a chiusura di un lungo, ma doveroso dibattito, invitando i Comuni a trovare una sintesi definitiva del lavoro portato avanti in questi mesi, che risulti in una proposta finale che salvaguardi al meglio tutto il territorio.

Una riflessione collettiva sullo stato di avanzamento del progetto per un nuovo attraversamento sull'Adda, discusso da maggio al Dibattito Pubblico indetto da RFI e che presto sarà coordinato da un commissario straordinario di nomina regionale "per velocizzare i tempi". L'incontro, moderato da Angelo Mandelli, si è aperto con una panoramica di Raffaela Lamberti, membro del Comitato, che ha presentato le tre proposte di Rete Ferroviaria Italiana, evidenziandone le criticità e l'impatto sul territorio.

Iris Corberi, Raffaela Lamberti e Angelo Mandelli
“Inizialmente si parlava di non affiancare la nuova soluzione al San Michele, di non avere un unico viadotto e di garantire un collegamento con provinciali e tangenziali, vincoli, che visti gli scenari proposti, non sono tassativi per i proponenti”. La soluzione 1 portata da Rfi, che ad oggi risulta la più quotata dagli enti promotori, con un singolo ponte ferroviario e stradale in stretto affiancamento con il San Michele, è stata giudicata un'opzione improponibile dal Comitato, in quanto deturperebbe la valle dell'Adda e lo storico viadotto e comporterebbe un aumento triplo del traffico, che si concentrerebbe sui Comuni circostanti, su strade progettate negli anni '50 e dunque non adatte a sostenere il passaggio continuo di auto e camion, portando a una forte congestione della viabilità.
Il sindaco di Verderio, Danilo Villa
Il gruppo ha dunque suggerito il posizionamento del nuovo viadotto in un corridoio individuato tra via Guido Rossa a Cornate e via delle Cave a Medolago, in una zona non residenziale e situata nell'area dove si concentra la mole di traffico maggiore.
A prendere la parola è stata poi la consigliera di Verderio Iris Corberi, che ha appoggiato l'idea di una soluzione più a sud, collegandosi al tratto D della Pedemontana, ad ora ferma. “Non siamo qua per dire no a tutto, il ponte è una necessità, ma lo vogliamo al posto giusto. La soluzione di affiancamento al San Michele non funziona perché si passerà dai 5.700 mezzi attuali a 18.000, di cui 2.300 tir. Se si realizzerà questo scenario dovete immaginare una coda infinita dal ponte per tutta Verderio, con rumore, odori sgradevoli e un forte calore, già percepito nei mesi estivi, per le strade che vengono frequentate da pedoni, dai nostri ragazzi che vanno a scuola”.

Il sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia
La necessità di inserire il ponte in un contesto sovranazionale, ponendo l'accento su come il nuovo viadotto sia solo un passo per la realizzazione della variante della gronda nord est Milano è stato il filo conduttore dell'intervento del sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia. Con la proiezione di documenti dell'osservatorio Territoriale Infrastrutture, il primo cittadino ha riproposto il progetto europeo, studiato dal 2005, in prosecuzione della direttrice del Gottardo, che riguarda il collegamento ferroviario tra Seregno e Bergamo, al fine di creare un itinerario di gronda per le merci. Una linea di 32 km, con un potenziamento della linea Milano Carnate e da una nuova tratta stradale, con una bretella sotto Bernareggio e Aicurzio di attraversamento Adda e che quindi non andrebbe a toccare i centri abitati, passando in galleria naturale a Cornate. Una proposta che si potrebbe studiare tenendo in vita il San Michele che, fino all'emissione di una perizia o una relazione che lo dichiara inagibile, procedura che non è mai stata fatta, potrà continuare a fungere da collegamento tra le due sponde. “I nostri comuni devono essere consapevoli che è fondamentale l'attraversamento est-ovest di passeggeri e merci, per questo bisogna arrivare a un sì fatto bene”. 
Il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio
Il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio, ha sottolineato come il lavoro che sta portando avanti con i colleghi di Imbersago, Robbiate e Verderio sia in assonanza con quanto illustrato da Baraggia, prediligendo però il progetto di riqualificazione del 2016 sul San Michele, ridimensionato dalla Sovraintendenza, che prevedeva il transito ferroviario a 70 km/h, portato a 20, e quello delle macchine, portato da 50 km/h a 20 km/h. Una proposta già avanzata lunedì da Torchio in Commissione Territorio del Consiglio regionale.“Chiediamo a Sovraintendenza cosa è peggio, un ponte a 30 metri o intervenire con adeguamenti sul ponte già esistente?”. Sostegno è stato inoltre dato all'opzione a sud proposta dall'architetto Andreotti, che risparmierebbe i centri abitati. 
Il sindaco di Imbersago e Presidente della Conferenza dei Sindaci Fabio Vergani
Una posizione sostenuta dai presenti sindaci di Verderio Danilo Villa, di Robbiate Marco Magni e da Fabio Vergani, sindaco di Imbersago oltre che Presidente della Conferenza dei Sindaci del Meratese, che ha presentato l'azione messa in campo dai comuni di “seconda fascia”, dell'hinterland del meratese e monzese, più lontani dal ponte ma non per questo meno interessati alla questione. “Stiamo elaborando un documento che dialoga con quello che stanno predisponendo i sindaci di 'prima fascia' di Imbersago, Paderno, Robbiate e Verderio, perché sappiamo che l'unione fa la forza. Non dobbiamo scaricare sul giardino del vicino i nostri problemi, il giardino è veramente comune, è nostro e va preservato, la salute dei cittadini è di tutti e non ha confine”. 
Il rappresentante del Comitato nuova mobilità isola bergamasca
Presenti all'assemblea anche diversi rappresentanti dell'isola bergamasca come il Comitato nuova mobilità isola bergamasca che ha avviato un ragionamento sulla mobilità sostenibile in funzione al tipo di sviluppo, che è sfociato nell'elaborazione di un unico attraversamento dell’Adda tra Medolago e Cornate con un ponte ferroviario a doppio binario e stradale e la realizzazione di collegamenti ferroviari locali con tram-treno su doppio binario sulla riva dell’Adda a Bergamo.
Il rappresentante del comitatato Isola in movimento
Una rappresentante del Comitato Quartiere Ponte ha portato la preoccupazione per l’abbattimento di dieci edifici previsto dallo scenario 1 di Rfi, proponendo invece una collocazione più a sud, come aveva fatto il sindaco di Sotto il Monte Denni Chiappa. Immediata la risposta di Danilo Villa, che già aveva contestato la proposta di Chiappa, ritenendola inaccettabile, in quanto riverserebbe tutto il traffico nel centro di Verderio, portando a uno spropositato consumo di suolo. Il comitato Isola in movimento ha sostenuto la possibilità di mantenere attivo il San Michele per il transito stradale, – opzione che era stata accantonata per i costi di manutenzione – e il passaggio di treni su un nuovo viadotto in affiancamento. L’assessore all’Ambiente di Solza Attilio Agazzi è però subito intervenuto per evidenziare come il problema della manutenzione del San Michele sia reale e non sostenibile e per sottolineare come anche i Comuni della bergamasca si siano uniti per trovare una soluzione condivisa. 
Un'unità necessaria, ha sottolineato Mandelli a chiusura di un lungo, ma doveroso dibattito, invitando i Comuni a trovare una sintesi definitiva del lavoro portato avanti in questi mesi, che risulti in una proposta finale che salvaguardi al meglio tutto il territorio.
I.Bi.