Il 18 luglio 2005 il notaio Panzeri firmava l’atto costitutivo di Retesalute. Le foto della serata con i sindaci-sottoscrittori

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Domenico Cavana

Poco dopo le ore 22 di lunedì 18 luglio 2005, un emozionatissimo Domenico Cavana, assessore alla persona del comune di Merate, lanciava un triplice hip hip urrà, mentre il notaio Franco Panzeri chiudeva il voluminoso fascicolo sottoscritto da 24 Amministratori di altrettanti comuni. L’azienda speciale pubblica “Retesalute” era stata costituita. Fuori erano rimasti soltanto i comuni di Missaglia e Viganò. Dentro anche la Provincia di Lecco.
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La foto di gruppo e un brindisi mentre dalle ampie finestre della sala del Consiglio di villa Confalonieri spirava una brezza fresca, foriera di un temporale che poi scoppierà puntualmente verso mezzanotte. 
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Il distretto meratese aveva operato una scelta molto coraggiosa e innovativa – come era nella caratteristica di questa parte di Brianza, peraltro – decidendo per un’azienda speciale anziché per il semplice conferimento dei servizi sociali a cooperative esterne.
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A sinistra il notaio Franco Panzeri

Oggi Retesalute spa festeggia i suoi primi vent’anni. L’azienda è uscita dal baratro in cui era finita qualche anno fa e ora sotto la guida del nuovo Cda, presieduto dall’avvocato Roberto Corbetta con Chiara Cogliati, Rita Gaeni, Sandro Feole e Maddalena Reitano e dal direttore dottor Luca Rigamonti ha ripreso a crescere con bilanci in ordine e servizi in costante sviluppo. 
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Il presidente Roberto Corbetta e il direttore Luca Rigamonti

L’intuizione di una società che si occupasse di servizi sociali in forma associata era stata al centro di interminabili discussioni tra l’allora sindaco di Merate Dario Perego, l’ex direttore amministrativo dell’Inrca di Casatenovo Giacomo Molteni (diventato poi direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera lecchese) e il trentenne primo cittadino di Rovagnate Marco Panzeri.
Ma è a quest’ultimo che va ascritto il merito maggiore, per aver creduto nel progetto portato poi avanti con determinazione. Difatti Giovanni Battista Albani, sindaco dal 2004 al 2009, disse quella sera del 18 luglio di vent’anni fa: “Marco Panzeri ha trasformato in realtà un progetto coraggioso. Lui è stato tenace, ha lavorato incessantemente, ha convertito anche quelli di noi più scettici. E' in gran parte merito suo se stasera siamo qui”.
Sindaci e assessori dei 24 comuni del distretto sanitario meratese hanno spontaneamente indirizzato un lungo e caloroso applauso a Panzeri, visibilmente emozionato. L’applauso sincero degli Amministratori di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Casatenovo, Cassago, Cernusco, Cremella, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Monticello, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno D'Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio Inferiore e Verderio Superiore, oltre alla Provincia di Lecco, rappresentata dall'assessore ai Servizi Sociali Guido Agostoni. 
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Marco Panzeri al momento della firma

Marco Panzeri, a sua volta, ha voluto ringraziare tutti i presenti: “Questa è un’occasione particolare. Si chiude una prima parte, con questa sera, ma se ne apre un’altra non meno impegnativa. Ringrazio tutti i sindaci e gli assessori perché è stato grazie al loro impegno se siamo riusciti a rispettare la scaletta di marcia, molto serrata, che ci eravamo dati. Ringrazio il gruppo di lavoro perché per oltre sei mesi si è riunito incessantemente per preparare la documentazione che ci ha consentito di arrivare alla formulazione di una proposta concreta ed ora a cogliere il risultato che ci eravamo prefissati. Un altro ringraziamento va ai due Comuni maggiori per l’apporto fondamentale. Merate, in particolare (l’altro è Casatenovo ndr) ha messo a disposizione le strutture per poter operare. Il sindaco Albani aveva promesso durante la sua campagna elettorale che Merate avrebbe ripreso il ruolo centrale nell’ambito del distretto. Non un ruolo di comando, bensì un ruolo di coordinamento. Penso che ci sia riuscito benissimo”.
Strada in salita, invece, per la nomina del primo Consiglio di Amministrazione. L’idea iniziale tra Battista Albani, Antonio Colombo (sindaco di Casatenovo) e Virginio Brivio (presidente della provincia di Lecco) era di chiudere la partita entro il primo agosto. Ma le trattative con la Casa delle Libertà (Forza Italia, Lega e partiti minori di centrodestra) stentava a decollare. Ci sono voluti 84 giorni prima di trovare un accordo. La votazione era stata fissata per le ore 21 di mercoledì 12 ottobre. Ma a quell’ora le luci della sala consigliare di Merate erano ancora basse. Dall’ufficio di Albani – la cosiddetta “sala vetrata” – entravano e uscivano i sindaci dei vari comuni del distretto. Tra i più attivi lo stesso Colombo di Casatenovo, Moreno Fabbroni di Airuno, Gian Mario Fragomeli di Cassago. Manca all’appello Mario Villa di Monticello, per cui le quote disponibili sono 996 su 1000.
Alle 21.30 la seduta finalmente ha inizio. Antonio Colombo per la presidenza propone Daniela Mazzuconi, sindaco di Usmate dal 1984 al 1995 e poi deputata per la Democrazia Cristiana. L’elezione è quasi plebiscitaria: 907 voti e 59 schede bianche. 
Quindi proclamazione alle 21.42 e applauso sincero.
Si passa ai membri del Consiglio di Amministrazione. Il centrodestra propone Antonio Conrater ma i Democratici di sinistra si oppongono dichiarandosi invece disposti a votare Dario Perego. Inizia la distribuzione delle schede. Il quorum in prima battuta è di 501 /1000. 
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Daniela Mazzuconi, Ambrogio Sala, Concetta Chiaramida, Mauro Marinari, Luigi Mantegazza

La votazione si conclude col seguente risultato: Ambrogio Sala 845 voti (eletto), Concetta Chiaramida 745 voti (eletta), Luigi Mantegazza 735 voti (eletto), Dario Perego 261 voti (non eletto), Maria Adele Corbetta 254 voti (non eletta), Giuseppe Borra 35 voti (non eletto). Un secondo applauso si leva in omaggio ai tre consiglieri. Ultima votazione, il candidato della Provincia. Non si può procedere per acclamazione, perché lo statuto prevede il voto segreto. Intanto che gli scrutatori preparano le schede, Albani sorridente gira tra i sindaci a scambiare battute. Colombo invece resta seduto a chiacchierare fitto prima con Fiorella Ripamonti di Calco e poi con Fragomeli. Qualcosa non è andato per il verso giusto, se Perego è rimasto fuori. Oppure Colombo ha fatto il furbo fingendo di dare la sponda al centrodestra per poi far eleggere un esponente dei Democratici di Sinistra (Chiaramida). Mauro Marinari risulta eletto con 802 voti su 966. Retesalute ha il suo Consiglio di Amministrazione. Il manuale Cencelli è stato rispettato in pieno: Margherita, due consiglieri, il presidente Mazzuconi e Mantegazza; democratici di Sinistra 2 consiglieri, Sala e Chiaramida, l’area laico-socialista un consigliere, Marinari.
Per uno scherzo del destino sarà la moglie di Gino Sala – un pilastro di Retesalute – a rivestire la carica di ultimo presidente del CdA e componente del collegio dei liquidatori. Una circostanza davvero triste.
Mentre è stato proprio Antonio Colombo a presiedere il CdA del dopo liquidazione trascinando Retesalute, con abilità, competenza e astuzia, fuori dalle sabbie mobili dove l’incompetenza l’aveva scaraventata.
Il rammarico di quella sera d’inizio autunno fu l’esclusione del centrodestra dal Consiglio. Non un buon viatico per l’avvio della neocostituita Azienda speciale pubblica. 
Ma oggi, bando alla storia, è la festa dei 20 anni. E dunque, superata la bufera e cambiati i timonieri, è giusto festeggiare questo importantissimo traguardo.

Galleria fotografica (vedi tutte le 45 immagini)



P.S. Proponiamo ai nostri lettori la galleria fotografica con i sindaci mentre firmano l’atto costitutivo di Retesalute. Ci sono ancora i due Verderio, Marco Panzeri, prima co-fondatore e ora fuori dall’azienda non senza commenti ostili, i compianti, notaio Franco Panzeri e assessore Domenico Cavana. Insomma una storia in foto che siamo certi farà piacere ai protagonisti e a quanti seguono le vicende del nostro territorio.
Claudio Brambilla
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