Ponte: i sindaci incontrano la Commissione Territorio del Consiglio regionale
Nella mattinata di lunedì 14 luglio la Commissione Territorio del Consiglio regionale – nelle persone del presidente Jonathan Lobati, del vice Michele Schiavi e dei commissari Ivan Rota, Davide Casati e Gian Mario Fragomeli – ha visitato l’area circostante al Ponte San Michele, sia a Paderno che a Calusco d’Adda, accompagnata dai sindaci del territorio di ambo le sponde in ottica di un confronto con tutti gli stakeholders coinvolti nel progetto della realizzazione del nuovo ponte.


I componenti della Comissione, attraversando il San Michele prima in un senso e poi nell’altro, hanno ascoltato le parole del sindaco Gianpaolo Torchio di Paderno d’Adda e dell’assessore di Calusco e consigliere provinciale Massimo Cocchi, e di diversi altri amministratori presenti.

Tutti i soggetti si sono quindi riuniti in municipio a Calusco, dove s’è fatto il punto tra i vari progetti discussi nell’ultimo periodo.


Per il comune di Calusco e la Provincia di Bergamo la soluzione proposta da Rfi per realizzazione di un doppio ponte (viario e ferroviario) poco più a Sud del San Michele non è ideale, poiché comporterebbe un forte impatto su abitazioni ed edifici del paese. Da qui la proposta di una soluzione “1 Bis”, leggermente più a Nord dell’attuale ponte, che, pur mantenendo i raggi di curvatura del primo progetto, avrebbe un asse spostato quanto basta per evitare demolizioni e pesanti ripercussioni su nuclei abitati.


Ferma invece l’idea di mantenere le stazioni ferroviarie dove sono attualmente. A Paderno il ponte della soluzione “1 Bis” arriverebbe all’incirca dove ora c’è la locanda Bel Sit. Il progetto prevede anche delle ulteriori varianti stradali nel comune di Calusco, tra cui una che mira a non isolare il quartiere Torre.


Il sindaco di Sotto il Monte Giovanni XXIII, Denni Chiappa, sottolineando il fatto che ci si trovi dinnanzi a un contesto di altissimo pregio ambientale e paesaggistico da tutelare, ha illustrato una diversa ipotesi per la realizzazione del secondo ponte, che sarebbe peraltro in connessione con la nuova tangenziale sud di Calusco, che aprirà a breve.



Il primo cittadino di Verderio ha sostenuto piuttosto la proposta del collega di Paderno, Gianpaolo Torchio, che ha parlato ai presenti del vecchio progetto di riqualificazione del San Michele annunciato del 2016 che, per un valore stimato di 20 milioni di euro, prevedeva di allungare la vita utile del ponte di 50 anni; di portare a 70 km orari la velocità dei treni sul ponte e l’uso stradale in concomitanza con il transito degli stessi.

Al netto di ciò, il primo cittadino ha presentato però una nuova proposta viabilistica che deriva dalla soluzione progettuale redatta dall’architetto Andreotti Fabio Maria Roberto.

Come nella proposta del sindaco di Sotto il Monte, il ponte sorgerebbe molto più a sud del San Michele e non impatterebbe sulla vista. A differenza della precedente proposta, dal punto di vista viabilistico si collegherebbe alla tangenziale di Verderio prevista dal Ptcp della Provincia di Lecco e dal Pgt di Verderio mediante una nuova tangenziale di Paderno d’Adda o da una variante della stessa che bypasserebbe Verderio. Sulla sponda bergamasca invece raggiungerebbe comunque la tangenziale di Calusco d’Adda.

Secondo Torchio in generale sulla sostituzione del ponte San Michele stanno convergendo prospettive di connessione stradale e ferroviaria di primaria importanza che, fino pochi anni fa, trovavano soluzioni diverse nel quadro della programmazione regionale. Inoltre per lui le esigenze di collegamento viario sull'asse Est-Ovest, che caratterizzano tutta la Brianza, trovavano risposta nella Autostrada Pedemontana e, in particolare nella tratta D, mentre le necessità di un collegamento per il trasporto merci connesso alla direttrice del Gottardo che decongestioni il nodo di Milano, troverebbe risposta nella Gronda Ferroviaria Nord-Est.






I componenti della Commissione regionale hanno ringraziato tutte le persone intervenute e prendendo atto che tutti sono contrari alla proposta progettuale di Rfi, si sono detti pronti a lavorare da settembre – quando la commissione si riunirà – per riflettere sulle varie proposte e andare incontro alle esigenze di tutti. Il presidente Lobati ha annunciato la convocazione della seduta della Commissione Territorio con gli enti locali, gli stakeholders, RFI e Regione Lombardia per fare il punto sull'intervento.

In primo piano il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio e l'assessore di Calusco Massimo Cocchi

I componenti della Comissione, attraversando il San Michele prima in un senso e poi nell’altro, hanno ascoltato le parole del sindaco Gianpaolo Torchio di Paderno d’Adda e dell’assessore di Calusco e consigliere provinciale Massimo Cocchi, e di diversi altri amministratori presenti.

Al centro Walter Previtali, presidente del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Quartiere Ponte e Monastero dei Verghi
Tornando verso Calusco, a guidare il gruppo tra le abitazioni della storica contrada Capora è stato invece Walter Previtali, presidente del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Quartiere Ponte e Monastero dei Verghi, che ha particolarmente a cuore la tutela di questa parte di paese. Tutti i soggetti si sono quindi riuniti in municipio a Calusco, dove s’è fatto il punto tra i vari progetti discussi nell’ultimo periodo.

La Commissione Territorio: il vice presidente della Commissione Michele Schiavi, il presidente Jonathan Lobati, e i membri Ivan Rota, Davide Casati e Gian Mario Fragomeli

Per il comune di Calusco e la Provincia di Bergamo la soluzione proposta da Rfi per realizzazione di un doppio ponte (viario e ferroviario) poco più a Sud del San Michele non è ideale, poiché comporterebbe un forte impatto su abitazioni ed edifici del paese. Da qui la proposta di una soluzione “1 Bis”, leggermente più a Nord dell’attuale ponte, che, pur mantenendo i raggi di curvatura del primo progetto, avrebbe un asse spostato quanto basta per evitare demolizioni e pesanti ripercussioni su nuclei abitati.


Ferma invece l’idea di mantenere le stazioni ferroviarie dove sono attualmente. A Paderno il ponte della soluzione “1 Bis” arriverebbe all’incirca dove ora c’è la locanda Bel Sit. Il progetto prevede anche delle ulteriori varianti stradali nel comune di Calusco, tra cui una che mira a non isolare il quartiere Torre.

Il sindaco di Sotto il Monte Giovanni XXIII, Denni Chiappa

Il sindaco di Sotto il Monte Giovanni XXIII, Denni Chiappa, sottolineando il fatto che ci si trovi dinnanzi a un contesto di altissimo pregio ambientale e paesaggistico da tutelare, ha illustrato una diversa ipotesi per la realizzazione del secondo ponte, che sarebbe peraltro in connessione con la nuova tangenziale sud di Calusco, che aprirà a breve.

Il sindaco di Verderio, Danilo Villa
L’infrastruttura sorgerebbe molto più a sud del San Michele, in una zona che potrebbe essere a rischio frana. Tuttavia il primo cittadino ha detto: “Sono convinto che le soluzioni tecniche al giorno d’oggi si possano trovare”. Chiappa ha posto l’attenzione sul tema della “cantierabilità” dell’area in cui sorgerebbe il manufatto, evidenziando l’impatto che i lavori di realizzazione causerebbero a case e strade circostanti. In questo senso la proposta da lui presentata, che prevede la realizzazione del ponte in un’area verde su entrambe le sponde, eviterebbe questo problema. 
Il sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio
Proprio su questa ipotesi ha avuto però da ridire il sindaco di Verderio, Danilo Villa, che ha fatto notare come questo ipotetico ponte sposterebbe il transito in una zona che si trova all’interno del Parco Adda Nord e si congiunge con il Parco Agricolo Nord Est, un Parco Locale di Interesse Sovracomunale che il Comune sta collegando nel proprio Piano di Governo del Territorio. “Sapete che il Pgt deve rispettare la legge che prevede la riduzione del consumo di suolo. Stiamo lavorando in questa direzione per evitare di caricare il territorio. Un asse viario sconvolgerebbe questo territorio” ha detto, sostenendo inoltre che questa proposta non risolverebbe il problema del raccordo con la 342 dir. 
Il primo cittadino di Verderio ha sostenuto piuttosto la proposta del collega di Paderno, Gianpaolo Torchio, che ha parlato ai presenti del vecchio progetto di riqualificazione del San Michele annunciato del 2016 che, per un valore stimato di 20 milioni di euro, prevedeva di allungare la vita utile del ponte di 50 anni; di portare a 70 km orari la velocità dei treni sul ponte e l’uso stradale in concomitanza con il transito degli stessi.

Al netto di ciò, il primo cittadino ha presentato però una nuova proposta viabilistica che deriva dalla soluzione progettuale redatta dall’architetto Andreotti Fabio Maria Roberto.

Come nella proposta del sindaco di Sotto il Monte, il ponte sorgerebbe molto più a sud del San Michele e non impatterebbe sulla vista. A differenza della precedente proposta, dal punto di vista viabilistico si collegherebbe alla tangenziale di Verderio prevista dal Ptcp della Provincia di Lecco e dal Pgt di Verderio mediante una nuova tangenziale di Paderno d’Adda o da una variante della stessa che bypasserebbe Verderio. Sulla sponda bergamasca invece raggiungerebbe comunque la tangenziale di Calusco d’Adda.

Secondo Torchio in generale sulla sostituzione del ponte San Michele stanno convergendo prospettive di connessione stradale e ferroviaria di primaria importanza che, fino pochi anni fa, trovavano soluzioni diverse nel quadro della programmazione regionale. Inoltre per lui le esigenze di collegamento viario sull'asse Est-Ovest, che caratterizzano tutta la Brianza, trovavano risposta nella Autostrada Pedemontana e, in particolare nella tratta D, mentre le necessità di un collegamento per il trasporto merci connesso alla direttrice del Gottardo che decongestioni il nodo di Milano, troverebbe risposta nella Gronda Ferroviaria Nord-Est.

Il sindaco di Imbersago, Fabio Vergani
Dell’impatto sul traffico e di conseguenza sui centri abitati ha parlato anche il sindaco di Imbersago Fabio Vergani, presidente peraltro della Conferenza dei Sindaci del Meratese. Vergani ha ricordato lo studio sul traffico che la Provincia insieme ad alcuni comuni ha commissionato al fine di avere chiara le ricadute viabilistiche sui paesi a seguito della realizzazione del nuovo ponte. 
Il sindaco di Robbiate, Marco Magni
Ha parlato anche il sindaco di Robbiate, Marco Magni, che ha invitato la Commissione ha prendere davvero in considerazione le proposte di Sotto il Monte e di Paderno affinché si arrivi a un risultato condiviso e che salvaguardi l’ambiente circostante. Lo stesso ha ripetuto il vicepresidente della Provincia di Lecco, Mattia Micheli, che ha sottolineato un concetto: “La nostra sponda è già ampiamente urbanizzata e ha problematiche di viabilità importanti. Non può essere ulteriormente aggravata. Un nuovo ponte che attraversi l’Adda può essere un problema, ma anche un’opportunità. La Provincia è a favore di un ponte viario e ferroviario”. 
Il vicepresidente della Provincia di Lecco, Mattia Micheli
È intervenuto quindi anche l’ingegner Fabio Fabbri, dirigente del settore Territorio e Ambiente della Provincia di Monza e Brianza, che ha valutato il tema da un punto di vista più generale e ha invitato la commissione a porsi domande. Perché due ponti? A cosa servono? L’ingegner Fabbri ha invitato a valutare l’intervento in scala addirittura Europea, accennando anche alle possibilità di connessione con ferrovie fuori dall’Italia e invitando a tenere in grande considerazione l’asse viario est-ovest. 
L’ingegner Fabio Fabbri
La parola è passata poi a Nicoletta Previtali, del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Quartiere Ponte e Monastero dei Verghi, che si è rivolta alla Commissione e agli amministratori presenti affermando la propria contrarietà alla prima ipotesi progettuale, quella che prevederebbe demolizioni e forti impatti su nuclei abitati di Calusco. “A noi interessa che il quartiere sia tutelato, ma che venga anche considerato uno sguardo d’insieme” ha detto, dicendosi favorevole alla proposta del Comune di Sotto il Monte o alla soluzione “1 Bis”. 
Il commercialista Ruben Vergonzi
In ultima battuta ha parlato il commercialista Ruben Vergonzi, già presidente del comitato che nel 2019 era a favore e spingeva per la riapertura del San Michele. Vergonzi ha voluto mettere sul tavolo gli interessi delle imprese e dei lavoratori, ricordando a tutti i presenti che le persone che hanno attività nei pressi del ponte o delle aree in cui ci saranno i lavori, hanno il diritto di essere informate il più presto possibile per capire come organizzare al meglio il proprio lavoro ed evitare che l’opera impatti negativamente su su di loro. Lo stesso vale per la cittadinanza e tutte quelle persone che potrebbero vedere la propria vita cambiare dall’oggi al domani con l’apertura del cantiere.
I componenti della Commissione regionale hanno ringraziato tutte le persone intervenute e prendendo atto che tutti sono contrari alla proposta progettuale di Rfi, si sono detti pronti a lavorare da settembre – quando la commissione si riunirà – per riflettere sulle varie proposte e andare incontro alle esigenze di tutti. Il presidente Lobati ha annunciato la convocazione della seduta della Commissione Territorio con gli enti locali, gli stakeholders, RFI e Regione Lombardia per fare il punto sull'intervento.
E.Ma.