Brivio: è nato ‘Il bambino e il lupo’, 1°libro di Roberto Villa

Una storia di rinascita, di dolore e di speranza. Roberto Villa, 50 anni, ex presidente della Pro Loco di Brivio, ha scritto un romanzo: “Il bambino e il Lupo. La favola del dolore che voleva guarire”. Un progetto nato in un momento di profonda riflessione personale, durante il suo percorso alla Casa di Enzino, Comunità “EXODUS” di Sonico, in Val Camonica.

Villa, che negli ultimi anni si era ritirato dalla vita pubblica per affrontare alcune difficoltà personali, ha trovato in questo luogo – immerso tra le montagne bresciane e legato alla Fondazione EXODUS di Don Antonio Mazzi – lo spazio e il tempo per guardarsi dentro. La comunità di Enzino è una realtà viva, che crede nella forza dell’educazione, nell’accoglienza e nella possibilità di offrire un nuovo inizio a chi ne ha bisogno. Ed è in questo contesto che ha preso forma la storia di Gaston, protagonista del romanzo.
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“Mi ha ispirato la vicenda del figlio di un mio compagno di percorso,” racconta Roberto. “Un bambino allontanato da casa a sei anni. Da lì è nata l’idea di scrivere una storia, un romanzo fiabesco”.

Il libro narra le vicende di Gaston, un bimbo che fugge da una casa di accoglienza e si rifugia nel bosco, dove incontra un lupo. Insieme attraversano un mondo incantato, che in realtà è una trasfigurazione della Casa di Enzino. Lì Gaston trova figure che rappresentano personaggi reali della comunità: la psicologa, il responsabile, altri ragazzi con cui condivide momenti di verità e dolore. Il padre, nel frattempo, lo cerca nel mondo reale e, senza cedere alle tentazioni, riesce infine a ritrovarlo. Il romanzo si chiude con l'incontro tra padre e figlio.

Il filo conduttore che tiene insieme il tutto è il motto: “Per fare una comunità basta un camino, una tavola e un padre.” Parole semplici, ma dense di significato, che diventano la chiave per comprendere lo spirito del racconto.

Il libro, completato in quattro mesi, non ha ancora un editore, ma Roberto lo ha già stampato e custodisce il desiderio di condividerlo con un pubblico più ampio. L’opera è dedicata a sua madre, scomparsa lo scorso 2 febbraio, e all’amico di sempre Alberto Di Marsciano, anch’egli di Brivio, mancato tre anni fa. Un ringraziamento particolare nel libro è stato rivolto anche a Pierluigi Cantini, “che non mi ha mai lasciato solo”, ha sottolineato l’autore.
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Il romanzo è concluso, ma manca ancora una parte che Roberto vorrebbe integrare: le interviste ai veri protagonisti di questo percorso – gli educatori, la psicologa, il responsabile della casa – e ai suoi familiari. Un modo per dare ancora più voce e verità alla narrazione.

Con la fine della stesura del romanzo, nel frattempo è terminato anche il percorso di Roberto alla Casa di Enzino, e mentre cerca un editore per “Il bambino e il lupo”, per lui si affacciano nuove esperienze. Un altro passo verso il futuro, con lo zaino pieno di esperienze e la penna ancora piena di storie.

“Il bambino e il Lupo” non è solo un romanzo, è il frutto di un cammino umano, un ponte tra realtà e fantasia, tra fragilità e desiderio di riscatto. Un invito a non dimenticare che, anche nei momenti più bui, può nascere qualcosa di profondamente autentico.
E.Ma.
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