Vedere un mondo nuovo

Lo sforzo al quale siamo tutti chiamati di fronte alla storia ed alle future generazioni è quello di prefigurare un mondo nuovo, che faccia tesoro usando la memoria storica degli errori compiuti ed assumere dei comportamenti collettivi condivisi che prevengano i contrasti e conflitti che oggi con facilità sfociano in vere e proprie guerre tra i popoli.

A questo compito inderogabile sono chiamate tutte le forze progressiste e democratiche che sappiano nel loro insieme con le loro strutture locali, nazionali ed internazionali, offrire prospettive concrete, propositive, conferendo insieme entusiasmo individuale ed impegno collettivo alla loro affermazione.

Lo seppero fare i nostri padri, dalle carceri fasciste quando elaborarono il “Manifesto di Ventotene”, oggi compete a noi riprendere quei principi fondanti per un Europa Unita e Federale che sappia dare continuità a quei valori di pace e coesistenza, in un contesto internazionale diverso, cambiato.

Il nazionalismo miope e becero sostenuto dalle forze populiste della destra estrema è una visione che va combattuta, esso si sostanzia contro gli immigrati, considerati degli estranei nei migliori dei casi da normalizzare, peccato che molti di loro non hanno il colore della nostra stessa pelle, un’altra religione, quindi non possono godere dei nostri stessi diritti, l’odio dei primatisti xenofobi.

E’ un vecchio atteggiamento, il becero campanilismo ci aveva abituato ad avercela tra gli stessi connazionali, prima con i bergamaschi, poi i veneti, infine i meridionali, oggi gli extracomunitari.

La realtà è che la denatalità e la crisi demografica sia dell’Italia, dell’Europa, ci suggerisce un comportamento esattamente opposto a quello nazionalista, servono leggi inclusive che offrano diritti e doveri, con responsabilità consone ad una Europa civile e davvero democratica e multietnica.

Il nostro è un Continente vecchio, longevo, gli stessi USA sono cambiati, da molti anni non emigrano le popolazioni europee, la maggior parte di immigrati sono Latino Americani, Africani, Asiatici un altro mondo demografico, non sarà certo con la deportazione che risolveranno i loro problemi.

Siamo ostili al cambiamento, è necessario toglierci le lenti distorcenti ed aprirci ad una nuova realtà.

Il mondo è cambiato, oggi e Lunedì, si riuniranno a Rio de Janeiro i Paesi del BRICS rappresentano oltre il 50% della popolazione mondiale, da noi, immersi nelle guerre, nessuno ne parla, ma rappresentano una realtà sempre più crescente ed influente nel contesto mondiale in ogni campo.

Da noi è necessario porre fine ai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, evitare in tal modo la folle decisione di procedere al riarmo generalizzato dell’Europa, alla trasformazione del sistema industriale civile a quello militare, pensiamo per un attimo cosa possa significare il riarmo della Germania.

Dobbiamo sconfiggere i nemici che sono in casa nostra, presenti nelle nostre Istituzioni nazionali ed Europee, riavviare un dialogo con la Russia sulle tematiche di reciproco interesse incominciando dalla sicurezza e difesa militare, contrastando chi di fatto già è pronto ad una guerra d’attrito di lunga durata e foriera di pesanti incognite per il futuro.

Il mondo nuovo che insieme vogliamo costruire dovrà essere di tutti e per tutti nel quale l’umanità intera dovrà riconoscersi e rispettarsi garantendo le medesime opportunità di crescita e di formazione.
Sergio Fenaroli
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