Imbersago: la Terra Santa spiegata da Don Paolo Zago
Grande partecipazione ieri sera a Imbersago all'incontro di approfondimento sul conflitto in Terra Santa, organizzato dall’Amministrazione comunale con la partecipazione di Don Paolo Zago.


"Ascoltare Don Paolo è una fortuna" racconta Eleonora Lavelli, consigliere comunale, che ha visitato la Terra Santa con il prete poco prima dello scoppio del conflitto "perché riesce a ricostruire, con equilibrio e profondità, il contesto storico e socio-politico, e a descrivere con precisione la realtà attuale del conflitto".


Comprendere chi sono i popoli coinvolti quando si parla di palestinesi ed ebrei è fondamentale per avvicinarsi alla complessità della situazione. Le slide presentate da Don Paolo hanno offerto un quadro ricco e articolato delle diverse culture, etnie e religioni presenti sia in Palestina sia in Israele.

Di fronte a questa pluralità, immaginare un assetto democratico e federale che rispetti le identità e i diritti di tutti i popoli coinvolti – come suggerisce anche l’analisi della distribuzione demografica sulle mappe – potrebbe rappresentare una via credibile per affrontare un conflitto di tale portata.


Ciò che serve oggi sono leadership politiche capaci di costruire un cessate il fuoco duraturo e di porre le basi per una pace giusta e condivisa.


"Ascoltare Don Paolo è una fortuna" racconta Eleonora Lavelli, consigliere comunale, che ha visitato la Terra Santa con il prete poco prima dello scoppio del conflitto "perché riesce a ricostruire, con equilibrio e profondità, il contesto storico e socio-politico, e a descrivere con precisione la realtà attuale del conflitto".


Comprendere chi sono i popoli coinvolti quando si parla di palestinesi ed ebrei è fondamentale per avvicinarsi alla complessità della situazione. Le slide presentate da Don Paolo hanno offerto un quadro ricco e articolato delle diverse culture, etnie e religioni presenti sia in Palestina sia in Israele.

Di fronte a questa pluralità, immaginare un assetto democratico e federale che rispetti le identità e i diritti di tutti i popoli coinvolti – come suggerisce anche l’analisi della distribuzione demografica sulle mappe – potrebbe rappresentare una via credibile per affrontare un conflitto di tale portata.


Ciò che serve oggi sono leadership politiche capaci di costruire un cessate il fuoco duraturo e di porre le basi per una pace giusta e condivisa.
