Merate: in chiesa l’ultimo saluto a Giuseppe Crippa

Una cerimonia semplice, intima, accompagnata dalle note delicate di violino e clarinetto. Così, martedì 8 luglio, in chiesa a Merate è stato dato l’ultimo saluto a Giuseppe Crippa, fondatore di Technoprobe. In una chiesa raccolta, don Mauro Malighetti ha saputo offrire parole di conforto ai familiari, agli amici, ai collaboratori più vicini, rileggendo il dolore attraverso il Vangelo secondo Matteo e le riflessioni di Papa Paolo VI a margine del sequestro e dell'omicidio dell'on.Aldo Moro e Papa Francesco. “Siamo distrutti da questo epilogo inatteso e veloce” ha detto il sacerdote, paragonando il silenzio del dolore alla pietra che chiude il sepolcro di Cristo. Ma anche in questo silenzio, ha aggiunto, può nascere un senso nuovo, se accolto con fede e amore.

Un amore che ha segnato la vita intera di “Beppino”: marito attento, padre premuroso, imprenditore coraggioso pervaso da genialità e persona generosa. Don Mauro lo ha ricordato come un uomo libero, onesto, capace di ascolto, con una fede semplice ma granitica. “Mi aveva colpito la sua passione per gli alberi da frutta”, ha raccontato, “immagine viva di un futuro che continua a generare”.

Con la moglie Mariarosa, Giuseppe aveva voluto la Fondazione che porta i loro nomi, per restituire alla comunità parte del bene ricevuto. “I soldi servono anche a questo – diceva in un intervista – altrimenti nulla ha più senso”. E questo spirito continuerà a vivere nei progetti della Fondazione, nelle mani di chi saprà portarne avanti la visione.
Crippa_Funerale.jpeg (89 KB)
Giuseppe e Maria Rosa Crippa il giorno della visita dell'arcivescovo Mario Delpini al centro vaccinale
Durante la celebrazione, don Mauro ha dato voce al commiato scritto da Giuseppe alla sua famiglia. Parole profonde e luminose, di gratitudine e incoraggiamento. Alla moglie ha detto grazie per una vita tra fatiche e gioie: “In forma diversa il nostro cammino continua”. Ai figli Cristiano, Monica e Roberto ha lasciato un invito a non smettere mai di sognare “perché sono i sogni che permettono di vivere in un mondo che spesso ci sottrae” e ha ricordato che “le nostre mani sono due: una per prendere, l’altra per donare”. Ai nipoti, che non ha potuto salutare, ha lasciato un pensiero pieno d’affetto. E a tutti i collaboratori ha riconosciuto il valore di un’impresa cresciuta insieme, come una grande famiglia.

“I giorni si fanno brevi, viveteli con impegno, cercando relazioni fraterne, abbandonandovi con fiducia a Dio. Siate liberi dai risultati”. Un messaggio semplice e potente, testamento di una vita vissuta con intensità e responsabilità.

Al termine della comunione, la moglie Mariarosa ha voluto ringraziare chi è stato vicino a lei e a Giuseppe nell’ultimo periodo: i figli, i nipoti, gli amici, i medici delle cure palliative e del reparto di fisioterapia e i collaboratori. Un ringraziamento è andato anche ai musicisti e alla cantante lirica che hanno reso ancor più solenne la cerimonia. Un grazie speciale è andato infine a don Mauro: “Le sue parole, la sua presenza e la sua affabilità ci hanno dato conforto nei momenti più difficili”.

“Giuseppe – ha concluso il sacerdote – ora sei davanti a Dio e contempli ciò che i nostri occhi non vedono”. Con le parole di Sant’Agostino, “Se mi ami, non piangere”, si è chiusa una cerimonia carica di commozione, dove anche nel pianto si è fatto spazio l’amore. Quello che Giuseppe Crippa ha saputo donare e che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha incontrato.

Al termine della funzione, la salma è stata accompagnata al cimitero di Merate.
E.Ma.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.