Gente in fila, come ai tempi del Covid, per testimoniare la gratitudine a Giuseppe
Cinque anni fa, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, c'erano persone in fila sotto i tendoni allestiti da Technoprobe, in attesa di ricevere la dose di vaccino per proteggersi dal coronavirus.

Oggi, sull'altro lato della strada, la fila era per porgere l'ultimo saluto a Giuseppe Crippa, fondatore e presidente onorario dell'azienda, ma soprattutto uomo umile e generoso che al territorio ha dato tanto, tantissimo.
Dalle 12 è stato un flusso continuo di persone, semplici cittadini e volti noti della politica, dell'economia, dell'associazionismo, che hanno voluto manifestare l'affetto e la gratitudine per quanto fatto.

Oggi come nel 2020 c'erano ancora alpini, protezione civile, carabinieri in congedo a gestire i parcheggi e regolare l'accesso alla camera ardente allestita nella hall dello stabile principale, quello che si trova accanto all'orto sociale, altro regalo della famiglia Crippa ai meno fortunati.
Una bara di legno chiaro, semplice, circondata da fiori con accanto la sua fotografia. Un allestimento semplice che rimarcava ancora di più l'umiltà dell'imprenditore, sino alla fine.

Alle 17 il parroco don Mauro Malighetti ha raggiunto, su volontà della famiglia, la camera ardente per un momento di commiato pubblico.
“La morte che spaventa, distrugge e toglie ogni legame è l'unico atto di verità e giustizia per ogni uomo” ha detto il sacerdote “Dalla morte, infatti, emerge chi è stata la persona, come ha vissuto, quello che è stata e ciò che ha donato”.

Al termine della breve cerimonia, la signora Mariarosa Lavelli ha rivolto un ringraziamento a coloro che in questi giorni e con una visita hanno manifestato il loro dolore ma, sulla scia del marito, ha ricordato che quello che oggi è Technoprobe è grazie a tutti i collaboratori che ogni giorno credono nel progetto. Progetto che, così come quelli di solidarietà al territorio, proseguiranno nella memoria di Giuseppe.

Oggi, sull'altro lato della strada, la fila era per porgere l'ultimo saluto a Giuseppe Crippa, fondatore e presidente onorario dell'azienda, ma soprattutto uomo umile e generoso che al territorio ha dato tanto, tantissimo.
Dalle 12 è stato un flusso continuo di persone, semplici cittadini e volti noti della politica, dell'economia, dell'associazionismo, che hanno voluto manifestare l'affetto e la gratitudine per quanto fatto.

Oggi come nel 2020 c'erano ancora alpini, protezione civile, carabinieri in congedo a gestire i parcheggi e regolare l'accesso alla camera ardente allestita nella hall dello stabile principale, quello che si trova accanto all'orto sociale, altro regalo della famiglia Crippa ai meno fortunati.
Una bara di legno chiaro, semplice, circondata da fiori con accanto la sua fotografia. Un allestimento semplice che rimarcava ancora di più l'umiltà dell'imprenditore, sino alla fine.

Alle 17 il parroco don Mauro Malighetti ha raggiunto, su volontà della famiglia, la camera ardente per un momento di commiato pubblico.
“La morte che spaventa, distrugge e toglie ogni legame è l'unico atto di verità e giustizia per ogni uomo” ha detto il sacerdote “Dalla morte, infatti, emerge chi è stata la persona, come ha vissuto, quello che è stata e ciò che ha donato”.

Al termine della breve cerimonia, la signora Mariarosa Lavelli ha rivolto un ringraziamento a coloro che in questi giorni e con una visita hanno manifestato il loro dolore ma, sulla scia del marito, ha ricordato che quello che oggi è Technoprobe è grazie a tutti i collaboratori che ogni giorno credono nel progetto. Progetto che, così come quelli di solidarietà al territorio, proseguiranno nella memoria di Giuseppe.
