Replica a "Sartirana fuochi sì, cani no"
Premetto che già lo scorso anno mi sono espresso non contro la tradizione dei fuochi ma contro i botti ad essi correlati. Esistono soluzioni alternative, ma basta avere la sensibilità e la volontà di metterle in atto. Non è vero che Sartirana, a differenza di Brivio, sia stata messa all'indice come esempio negativo. In questa categoria entrano anche le feste private ma che ultimamente sono più inclini a sperimentare soluzioni innovative. A questo punto, vista la volontà di non prendere in giusta considerazione le alternative, penso sia lecito chiedere a ciascun ente locale, che organizza questo genere di eventi, di pubblicare i costi annualmente sostenuti e da chi provengono le sovvenzioni (nomi e cognomi). Detto questo se fossero solo "giochi di luci" si potrebbero fare non solo una volta l'anno per 20 minuti ma anche ogni mese per 60 purché tutti, residenti e non, siano a conoscenza dei costi sostenuti e se il gioco vale la candela, cioè se i benefici ottenuti siano proporzionati agli inconvenienti o alle risorse impiegate. Perché il divieto dei cani nella riserva? Un motivo valido, ma per una ragione scientifica che pochi conoscono, è che gli animali domestici, cani e gatti, rappresentano una grave minaccia per gli uccelli non perché cacciano o disturbano i volatili, ma per una ragione indiretta. I farmaci veterinari (imidacloprid, fipronil, etc..) che si devono applicare contro pulci, zecche, pappataci e altri vettori di patologie più o meno gravi sono letali per gli uccelli nidificatori in quanto gli stessi usano il pelo perso da cani e gatti per costruire i propri nidi. Nei nidi in cui sono stati riscontrati tassi più elevati di questi farmaci antiparassitari è risultata correlata una maggiore percentuale di uova non schiuse o pulcini trovati morti. Viceversa una riserva frequentata da uccelli, tantopiù se migratori, è chiaramente a rischio di virus H5N1 cioè l'aviaria. Attualmente la situazione non è grave ma nel caso di salto di specie dovuta alla mutabilità del virus allora il problema emergerebbe in tutta la sua gravità. Non esiste una cura e gatti e cani possono sviluppare sintomi neurologici gravi, inclusa la cecità, convulsioni e portarli alla morte solo perché hanno calpestato feci infette e poi leccato la zampa. Peggio, si potrebbe decidere di sopprimerli per arginare l'infezione. La letteratura scientifica riporta casi di contagio tra gatti i cani e la stima della mortalità è, ad ora, del 67%.
P.C.