Merate: minzioni canine. Un problema con il caldo
Soprattutto adesso col caldo asfissiante il problema dei cani che urinano contro le piante del centro di Merate si fa drammatico. In assenza di pioggia e vento l’odore si espande ma credo che anche i tigli ne risentano. Non c’è modo di intervenire visto che questa zona di Merate è la più frequentata?
Enrica
Problema antico che si trascina e che anzi aumenta proporzionalmente alla crescita del numero di cani. E il centro lo si può definire – come scrisse un lettore tempo fa – il terzo parco canino della città. Il regolamento di “Tutela degli animali”, approvato con deliberazione 45 del 28 novembre 2008 all’art.21 parla più direttamente di defecazione ma sia pure in modo non chiaro impone al proprietario di “ . . .mantenere e preservare lo stato igienico e decoro del luogo . . .
Più stringente il regolamento di “Polizia urbana” approvato con delibera 21 del 17 maggio 2006 (entrambi sotto la consigliatura di Giovanni Battista Albani, come il piano del traffico e il piano di zonizzazione acustica). All’art.45 comma 1 il testo dice: “La persona che conduce un cane è tenuta a evitare che esso insudici il suolo pubblico e in ogni caso deve avere cura che ciò avvenga in modo e luogo che non derivi disagio per i cittadini”. E’ quindi evidente che la minzione (una moltiplicata per 50-60 ogni giorno) rientra nella casistica prevista da questo articolo.
Manca il completamento che abbiamo già suggerito in passato all’ex assessore all’Ecologia Fabio Tamandi e, recentemente, a Silvia Sesana. Un’aggiunta da approvare rapidamente in Giunta e in Consiglio: “E’ fatto obbligo ai conduttori di cani di: 1) utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiora a mt. 1,50; 2) essere muniti di apposita attrezzatura per la raccolta delle deiezioni e depositare le stesse, non nei normali cestini di raccolta rifiuti, ma negli appositi contenitori; 3) LAVARE CON ACQUA IL SUOLO PUBBLICO DA DEIEZIONI SOLIDE E LIQUIDE.
Ecco, il comma 3, adottato dalla maggior parte dei regolamenti comunali, deve essere inserito nei regolamenti in modo che sia evidente l’obbligo di portare una bottiglietta d’acqua da gettare sull’urina. Che, se non risolve, di certo attenua il fenomeno dell’odore, soprattutto estivo, e il danno potenziale alla pianta.
