Verderio: ecco tutta la verità sul sindaco “evasore”. 239 € su 5 anni di IMU per "ricalcoli"

La vicenda che riguarda il sindaco di Verderio, Danilo Villa, e il calcolo dell’Imu è emblematica di come vi siano diversi modi di fare opposizione (e informazione). Uno dei quali, attaccare sempre, condividere mai, conduce inevitabilmente alla prossima sconfitta elettorale. E così di elezione in elezione passano trent’anni e loro, gli inossidabili antagonisti, sono sempre lì, sui banchi della minoranza, sempre più contro, sempre più incattiviti. I loro referenti provinciali, pensiamo a una testa fina come Mauro Piazza, dovrebbero aiutarli a cambiare metodo per riuscire un giorno a cambiare posizione in Aula, anziché premiarli con poltroncine nelle municipalizzate dove ogni Consiglio di Amministrazione è frutto esclusivo del mercato delle vacche dove chi grida di più la vacca più grassa è sua.
VerderioDaniloVilla.jpg (100 KB)
Ma torniamo ai fatti che valgono più di una profonda (quanto inutile) riflessione filosofico-politica.
Oggetto di uno scontro ferocissimo in aula, con titoli che potrebbero anche diventare oggetto di una querela da parte dell'interessato, sono ben 239 euro di IMU mancante alle casse di Verderio, da ripartire su cinque annualità in base al seguente ricalcolo:
per il 2019 di 29€;
per il 2020 di 29€;
per il 2021 di 51€;
per il 2022 di 18€;
per il 2023 di 112€ (anche per successione del genitore defunto)
Perchè i termini, in questa vicenda, sono importantissimi.
Si tratta, infatti, di un ricalcolo.
Come spiegato sia in consiglio comunale sia in una comunicazione diramata sulla chat del gruppo politico, a seguito di variazioni operate dal Catasto (ora digitalizzato e con i dati in rete) sull'IMU del primo cittadino, l'importo da corrispondere ha subito un incremento che si è andato a riflettere chiaramente anche sugli anni precedenti, quelli ancora esigibili.
Un totale di 239 euro (su 3.208 euro versati), corrisposti per allineare la situazione pregressa e ora aggiornata, a cui si sono aggiunti, volontariamente, 36 euro già prescritti.
Per la minoranza, e non solo, tutto questo si classifica sotto la voce “evasione”. Invece il Sindaco:
a) non poteva sapere del ricalcolo del Catasto digitalizzato;
b) appena saputo ha pagato la differenza anche per gli anni che risultavano prescritti. Al contrario, in materia di tributi sembra ci sia una pendenza che alberga proprio tra le file dell'opposizione.
Tanto dovevamo per dovere di cronaca e anche di giustizia
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.