Robbiate: cementificio e Retesalute in Consiglio

La seduta consiliare di Robbiate di mercoledì 25 giugno si è aperta con una presentazione del direttore Luca Rigamonti del bilancio dell'azienda speciale Retesalute al 31 dicembre 2024, approvato il 21 maggio 2025 dall'assemblea dei soci.
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L'azienda ha chiuso l'anno con un utile di 239.676 euro, un risultato in continuo aumento dal 2022, quando ammontava a 51.000 euro e al 2023 che contava 171.000 euro (anche se inficiato da un indennizzo straordinario di circa 124mila euro). La liquidità di 7 milioni 500 mila euro ha favorito la gestione finanziaria dell'azienda, portando a interessi attivi di 38.000 euro. Il patrimonio netto ha raggiunto la cifra di 837.000 euro. Le entrate pervenute a fine anno sono di 3.812.000 euro, un totale inferiore di 120.808 euro per il mancato pagamento della quota di partecipazione dei comuni soci di Olgiate e Merate (quest'ultimo Comune-socio - ha comunicato Rigamonti - ha sanato il debito nel giugno di quest'anno). Il consigliere Giulio Alfarano ha chiesto aggiornamenti sullo stato di avanzamento della Stazione di Posta, che verrà realizzata in paese presso il deposito comunale di via Pizzagalli, messo in sicurezza a inizio mese per il rischio di crollo della copertura in legno. Il direttore ha spiegato che il progetto, dal valore di 788.000 euro, è stato validato da professionisti e inviato alla stazione unica appaltante della provincia di Monza e Brianza e dunque in fase di gara d'appalto, con la conseguente aggiudicazione e poi partenza dei lavori.
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Dopo la nomina di Alessandra Casiraghi come componente della Commissione bilancio e programmazione in sostituzione all'assessore uscente Federico Scuglia e l'approvazione dello schema di convenzione per l'esercizio associato della funzione di catasto, il sindaco Marco Magni, su richiesta del consigliere Alessandro Villa, ha aggiornato il Consiglio in merito alla questione del cementificio ex Italcementi. Calusco Heidelberg è uno dei più grandi stabilimenti della Provincia, ed essendo uno delle maggiori aziende con potenziali criticità, la sua condizione merita il riguardo di enti pubblici, essendo uno dei compiti dei sindaci la tutela della salute pubblica. Nel 2014 viene avviata la Valutazione Impatto Ambientale (VIA), immediatamente affiancata dai professionisti dott. Bianchi e Scasselli incaricati dai Comuni per seguire i lavori, mentre la provincia di Bergamo si affida alle Ats e Arpa. L'esito del VIA è stato depositato nell'ottobre del 2014 e analizzato in sede di conferenza dei servizi. Nell'agosto 2016 viene chiesto a Italcementi di integrare il capitolo salute con uno studio di approccio epidemiologico, non approvando la richiesta, Italcementi ricorre al Tar contro la Provincia di Bergamo. Una procedura che si blocca così per cinque anni, fino a giugno 2021 quando Italcementi trasmette il proprio studio epidemiologico. I Comuni depositano l'approfondimento fatto con il tecnico Scasselli e valutano lo studio effettuato da Italcementi come non idoneo per aver attribuito a tutti i residenti della stessa tipologia di area agricola, industriale e residenziale la medesima dose di esposizione, non consentendo una pertinente valutazione del rischio proveniente dal cementificio. La procedura VIA viene approvata nonostante il voto contrario dei Comuni.
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Nel febbraio 2023 ha inizio la procedura Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), i Comuni vengono relegati come semplici uditori e le censure depositate vengono liquidate come argomenti già sviscerati in precedenza, l'AIA viene dunque approvata. I Comuni fanno ricorso al TaR di Brescia, ricorso respinto nel gennaio 2025. “I sindaci dei comuni dell’area dopo un grande lavoro di raccolta di pareri commissionati a esperti di fiducia hanno chiesto gli elaborati dei diversi enti tra cui Arpa Lombardia e Agenzie di Tutela della Salute di Bergamo e della Brianza. La risposta però è stata negativa: questi dati non sono nella disponibilità dei sindaci che pure rappresentano le migliaia di cittadini che abitano a ridosso di Italcementi. Ma i sindaci di Cornate, Imbersago, Robbiate, Paderno, Merate, Solza, Verderio e la Provincia di Lecco non si arrendono”.
Attualmente i Comuni stanno programmando un'indagine epidemiologica di tipo spaziale di elevata precisione sul territorio con l'aiuto delle Ats di Monza e Bergamo. La Provincia di Bergamo ha istituito un tavolo osservazionale su Heidelberg, che intende incrementare l'incenerimento dei combustibili da 30.000 a 100.000. Magni ha avuto un'interlocuzione con la società di ricerca Crea, riconosciuta dal Ministero dell'agricoltura di Bologna, che ha un'area di ricerca tossicologica e di bio monitoraggio. Il sindaco ha chiesto due prospetti, che presenterà al Protocollo con gli enti del meratese e della bergamasca insieme alla Provincia di Lecco e il Parco Adda, per avviare un monitoraggio tramite le api, che hanno la capacità di raccogliere i contaminanti ambientali e portarli agli alveari, dove risulta facile raccoglierli per il campionamento.
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