Merate: con Technoprobe, l’area ex Beton Villa tornerà a essere un “centro pulsante”. Intervista a Salvioni e Muzio

Per molti anni è stata una delle aziende più importanti e solide del meratese, impegnata in opere pubbliche anche di grandi dimensioni e in realizzazioni civili. I suoi mezzi gialli sfrecciavano da via Laghetto lungo l’asse della provinciale 54 per raggiungere i tanti cantieri aperti. Avviata nel 1961 come impresa individuale Villa Arialdo, specializzata nell'esecuzione di scavi e lavori stradali in generale, con una limitata dotazione di macchinari e 3 / 4 dipendenti, l'azienda era cresciuta nel tempo arrivando ad impiegare oltre 300 persone tra dirigenti, impiegati, maestranze, autisti.  Nel 1963 era stata acquisita l'area per l'edificazione di quella che sarà poi la storica sede, con uffici, magazzino, cantiere, officina provvedendo anche all'installazione di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi, affiancato successivamente da uno più moderno.
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L'impianto di Merate
Poi le tragedie, prima un figlio morto mentre correva in moto nei boschi, poi nel novembre 1987 il sequestro dell’altro figlio, Massimo, tenuto segregato sull’Aspromonte per sette mesi. Arialdo Villa, classe 1929, fondatore e patron lascia la guida dell’azienda, cedendo la proprietà, nel 2008 a due importanti società del settore. E si ritira nella villa di Cicognola. Intanto la crisi innescata dal crack Lehman Brothers investe come un ciclone le economie colpendo con maggiore virulenza proprio l’edilizia. E nel 2011 la Beton Villa cessa l’attività. Arialdo perderà la vita per un incidente domestico, il crollo di un piccolo ricovero per attrezzi agricoli dentro la sua tenuta di Cicognola nel settembre 2018. Con l’omologa da parte del Tribunale di Lecco del concordato preventivo si chiude definitivamente la storia della Società. E inizia il lunghissimo e travagliato iter giudiziario per l’assegnazione all’asta della vastissima area che sta tra la provinciale 54 e via Laghetto. Un procedimento reso complesso dalla frammentazione dei mappali e dei proprietari. Sin dai tempi della stesura del primo Piano di Governo del Territorio, quella porzione importante di città ha sempre rappresentato un problema e un’opportunità.
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Roberto e Cristiano Crippa 
 E ora che la Technoprobe è riuscita ad aggiudicarsi l’area si aprono nuovi scenari sia per la multinazionale che ha a Cernusco il quartier generale sia per la città di Merate. Ne abbiamo parlato “a caldo” col sindaco Mattia Salvioni e con l’assessore all’urbanistica Mattia Muzio.
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Il sindaco Mattia Salvioni e l'assessore Mattia Muzio

Sindaco e Assessore la notizia di oggi dell’acquisto di Technoprobe dell’ex area Betonvilla rappresenta un punto di partenza importante per il futuro di Merate, un commento a caldo
Certamente, innanzitutto ci congratuliamo con Technoprobe per la scelta di investire nel e per il nostro territorio. Crediamo che questo passo sia significativo per la Città di Merate e anche per tutto il Meratese nel suo complesso. Abbiamo un’occasione unica di poter valorizzare e rigenerare un asset importante e centrale che guardi contemporaneamente a più aspetti: economici ed occupazionali, ma anche sociali e di benessere della collettività e siamo felici che sia Technoprobe il nostro interlocutore, realtà a cui va riconosciuta una storia imprenditoriale segnata da visione lungimirante e sostenibile.


Il PGT aveva lasciato un ampio spazio di manovra per l’ambito di rigenerazione (AR_7) oggetto di acquisto, quali saranno le prospettive dell’area?

Il PGT vigente giustamente lascia ampi spazi di manovra e questo è sicuramente importante per l’acquirente e anche per l’Amministrazione Comunale per poter, insieme, definire al meglio le diverse destinazioni e indirizzi in un piano complessivo. Come Amministrazione abbiamo già sottolineato agli acquirenti la massima disponibilità a valutare insieme possibili proposte d’uso.
 

Avete già alcune idee nello specifico per l’area?
Come è facilmente immaginabile, in questi mesi stavamo aspettando con una certa apprensione gli esiti dell’asta. È un’area strategica di grande importanza. Abbiamo ragionato su alcune direttrici di sviluppo e ipotesi per quanto riguarda la parte in cessione al Comune (il 30% di oltre 52.000 mq di superficie territoriale). La cosa che vogliamo sottolineare è che questo è un tassello fondamentale nel progetto complessivo urbanistico e di scrittura del futuro della nostra Città (se vi ricordate ne avevamo parlato in campagna elettorale) ed era doveroso per noi aspettare l’esito dell’asta affinché tutti o quasi i tasselli potessero “allinearsi” in un disegno complessivo. La progettazione degli spazi pubblici non si concentrerà infatti solo su quest’area, ma sarà parte di uno studio complessivo e coordinato, volto a ridisegnare la rete dei servizi pubblici e a garantire spazi adeguati alla socialità intergenerazionale, allo sport, alla cultura, alla fruizione del verde e agli eventi all’aperto. Ora, finalmente, si apre un nuovo percorso che guarda al futuro: nei prossimi mesi lavoreremo al “Masterplan” di lungo termine della Città. Con l’aiuto di professionisti vorremmo completare questo disegno che sarà l’eredità per il futuro di medio e lungo periodo, per Merate e per il territorio nel suo complesso.


Prossimi passi?
Come dicevamo in precedenza siamo pronti e disponibili come Amministrazione ad approfondire nel dettaglio insieme a Technoprobe, che ringraziamo nuovamente, gli ambiti di sviluppo dell’area guardando alla Città e a tutto il Meratese in una logica di valorizzazione del territorio sotto tutti gli aspetti.
 Claudio Brambilla
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