FS Mi - So: ore di attesa e bus non sufficienti. Serve un vertice
“In questi giorni siamo arrivati all’apoteosi sulla linea Milano-Lecco-Tirano: da un lato scopriamo che per poter salire sui bus sostitutivi della linea, per le corse sospese dovute ai lavori per le Olimpiadi, si scatenano vere e proprie risse, in cui vanno di mezzo gli autisti. Dall’altro, il guasto di un treno merci costringe i lecchesi che tornano a casa, stanchi, la sera, ad attendere 3 ore un convoglio nella stazione di Monza. Siamo arrivati ai viaggi della speranza, altro che pendolari”.
“Serve immediatamente la convocazione di un tavolo urgente a Lecco con il Prefetto, l’assessore regionale ai Trasporti e tutte le istituzioni dei territori coinvolti. Non si può assolutamente pensare che per mesi i nostri cittadini possano essere sottoposti a un trattamento del genere. Tra l’altro con un rischio concreto, cioè che tutti si mettano in macchina per raggiungere il posto di lavoro, intasando la statale 36 che se già nei week end è imballata per i turisti e i villeggianti, lo diventerà anche durante la settimana”.
“Attualmente, l’Alto lago e la Valtellina di fatto non possono più viaggiare: chi ieri è andato a Tirano, sarà arrivato nel cuore della notte, ci avrà messo 10 ore, perché con un ritardo di tre ore poco dopo la partenza, l’impossibilità a salire sui bus sostitutivi, non si può pensare altrimenti. Servono tempistiche più celeri. È necessario implementare servizi e iniziative. Trenord e Rfi devono mettere in campo soluzioni più tempestive anche in presenza del blocco di un treno o di un problema tecnico”.
“Certo è che a 15 giorni dallo stop alle corse, il punto che si può fare è totalmente negativo. Bisogna assolutamente potenziare i servizi sostitutivi e adottare misure di intervento in caso di guasti. Altrimenti, presto Tirano sarà irraggiungibile. E Lecco rischia di andarci vicino”.
“Serve immediatamente la convocazione di un tavolo urgente a Lecco con il Prefetto, l’assessore regionale ai Trasporti e tutte le istituzioni dei territori coinvolti. Non si può assolutamente pensare che per mesi i nostri cittadini possano essere sottoposti a un trattamento del genere. Tra l’altro con un rischio concreto, cioè che tutti si mettano in macchina per raggiungere il posto di lavoro, intasando la statale 36 che se già nei week end è imballata per i turisti e i villeggianti, lo diventerà anche durante la settimana”.
“Attualmente, l’Alto lago e la Valtellina di fatto non possono più viaggiare: chi ieri è andato a Tirano, sarà arrivato nel cuore della notte, ci avrà messo 10 ore, perché con un ritardo di tre ore poco dopo la partenza, l’impossibilità a salire sui bus sostitutivi, non si può pensare altrimenti. Servono tempistiche più celeri. È necessario implementare servizi e iniziative. Trenord e Rfi devono mettere in campo soluzioni più tempestive anche in presenza del blocco di un treno o di un problema tecnico”.
“Certo è che a 15 giorni dallo stop alle corse, il punto che si può fare è totalmente negativo. Bisogna assolutamente potenziare i servizi sostitutivi e adottare misure di intervento in caso di guasti. Altrimenti, presto Tirano sarà irraggiungibile. E Lecco rischia di andarci vicino”.
Gian Mario Fragomeli