Olgiate, Calco: corteo contro la vivisezione. Dalla stazione ai cancelli di Charles River

Sono state circa una quarantina le persone che nel primo pomeriggio di sabato 21 giugno a Olgiate Molgora hanno preso parte alla manifestazione contro la vivisezione e in particolare contro l’attività della Charles River Laboratories Italia S.r.l., con sede a Calco in via Indipendenza. 
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Il corteo, organizzato da AVI Associazione Vegani Internazionale, Cadapa, Fronte Animalista, LEAL Lega Antivivisezionista e NoMattatoio Milano, ha avuto come punto di ritrovo la stazione ferroviaria di Olgiate, Calco e Brivio, dove, dalle 14:30, hanno iniziato a radunarsi i sostenitori della causa. Le persone sono giunte anche da fuori provincia e fuori regione. Molti da Milano, Veneto e persino dalla Toscana. 
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“Charles River Laboratories s.r.l., filiale italiana di una multinazionale presente in decine di Paesi nel mondo, è la più grande azienda al mondo coinvolta nella vivisezione, con un fatturato globale di oltre 4 miliardi di dollari annui (dato stimato sui risultati recenti), ed è la più grande azienda al mondo coinvolta nella vivisezione” recitava il comunicato diffuso dalle associazioni che hanno organizzato la manifestazione. 
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"La sua sede operativa italiana si trova a Calco, dove si allevano e si modificano geneticamente animali da laboratorio di varie specie, come ratti, topi, conigli e altri, sottoponendoli a gravi sofferenze in ogni fase della loro breve vita. Gli animali vengono manipolati per sviluppare malattie che non esistono nella loro specie e, al termine degli esperimenti, vengono uccisi spesso con metodi crudeli e dolorosi”. 
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Prima dell’inizio della manifestazione, Gian Marco Prampolini, presidente della LEAL, ha ribadito il motivo per cui è stato voluto organizzare questa iniziativa: “Ci sono un milione di animali che vengono trasformati sia nell’ambito della agricoltura, che della clinica, che della farmaceutica e quindi è una scienza che andrà sempre di più verso qualcosa di aberrante, anche perché le malattie che vengono indotte a questi animali non sono naturali. Quindi ciò che è importante ricordare è che gli animali da cui provengono questi dati non vengono censiti. Il Ministero della Sanità quando ci dice che gli animali nella sperimentazione sono diminuiti, racconta il falso, perché appunto non vengono censiti e sono milioni di animali che vengono usati per ottenere quel modello. Quindi sofferenze atroci, chirurgia, avvelenamenti, interventi di ogni natura. Oggi non siamo qua perché Charles River stia facendo qualcosa in particolare, ma è una sorta di mappatura che stiamo facendo anche per diffondere cultura su questi mostri di falsa scienza e di tortura”. 
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Gian Marco Prampolini
Abbiamo domandato come possano le aziende impegnate in questi ambiti a continuare a svolgere il proprio lavoro evitando l’impiego di animali. “Esistono delle metodologie sostitutive, non più alternative, che sono all’avanguardia – ha risposto Gian Marco Prampolini. – In America sono già state messe in campo, in Italia non siamo ancora a dei livelli di apprendimento tali da poter eventualmente inserire i dati in queste macchine che potrebbero fare questo tipo di ricerche usando cellule umane e tanti altri micro organi. LEAL dal 1982 finanzia la ricerca, ma non dovremmo essere noi a farlo, dovrebbe essere lo Stato Italiano. Bisogna andare avanti con il progresso e la ricerca, anche perché è un secolo che martirizziamo animali e non si è ottenuto assolutamente nulla su di essi”. 
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Parallelamente all’arrivo di manifestanti, in stazione è giunto anche un ingente dispiegamento di forze tra Polizia Locale, Polizia stradale e Carabinieri, che hanno poi accompagnato il corteo per le vie del centro di Olgiate Molgora fino poi a Calco. 
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Da quanto è stato potuto apprendere l’intenzione di compiere la manifestazione era stato regolarmente comunicato alle autorità competenti. Inizialmente era previsto almeno un centinaio di manifestanti, motivo per cui sul posto sono arrivati molti agenti.

Il corteo lasciata la stazione si è diretto in via Roma, ha percorso via Canova, ha attraversato la via Como e si è diretto in via Mirasole e poi via D’Annunzio. Ritornato parallelo ai binari ha attraversato ed è giunto a Calco, fino ai cancelli della Charles River Laboratories Italia S.r.l. 

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Le associazioni, congiuntamente, hanno ribadito: “Ogni essere vivente è unico. Per questo, la sperimentazione su specie diverse dalla nostra non può fornire risposte valide né realmente predittive per le malattie umane. Questa realtà è profondamente inaccettabile, poiché rappresenta uno sfruttamento senza scrupoli, finalizzato unicamente a generare profitti per le multinazionali coinvolte nel settore della vivisezione. In un'ottica di progresso scientifico ed etico, è fondamentale ribadire che esistono già validi metodi sostitutivi alla sperimentazione animale. Tecnologie all'avanguardia come gli organoidi, le colture cellulari 3D e le simulazioni al computer si stanno dimostrando non solo etiche, ma anche significativamente più predittive per la salute umana. Investire e promuovere queste alternative rappresenta la via per una scienza più avanzata, compassionevole e, soprattutto, efficace”.
E.Ma.
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