Montevecchia: gestione traffico e controlli (scarsi)
Gentile redazione,
Scrivo in riferimento alle lettere di lamentela apparse negli ultimi giorni su Merateonline.it riguardo la situazione a Montevecchia. Le ho lette con grande interesse e mi sento di sottoscriverne in pieno il contenuto: condivido la frustrazione, la preoccupazione e il senso di abbandono espressi da altri cittadini. Vorrei però aggiungere anche il mio punto di vista, offrendo qualche ulteriore riflessione. Montevecchia è un luogo straordinario, ricco di bellezza e di valore ambientale. Il suo parco, la varietà di flora e fauna, la qualità del paesaggio: tutto contribuisce a renderla un patrimonio prezioso, da tutelare con cura per noi residenti, per chi la visita e per le generazioni future. Tuttavia, a fronte di questa ricchezza, ci troviamo a vivere un senso crescente di disagio. Come abitanti, siamo sottoposti a una lunga serie di regole, vincoli e limitazioni su tutto ciò che riguarda la vita quotidiana: dai materiali da usare nelle ristrutturazioni, all’aspetto delle abitazioni, fino agli interventi nei giardini privati. Tutto giustificato — almeno in teoria — dalla necessità di preservare l’armonia del paesaggio e il rispetto del territorio. Ma poi, paradossalmente, ci ritroviamo ad assistere all’invasione costante e incontrollata di moto e auto, specialmente nelle ore serali e notturne, in un clima di totale anarchia. I veicoli sfrecciano a velocità elevate, senza alcun rispetto per i limiti, generando rumore assordante e pericolo per tutti. Il disturbo è continuo, estenuante, e compromette la qualità della vita non solo per noi residenti, ma anche per la fauna del Parco del Curone. Nonostante questa situazione, controlli effettivi nelle ore notturne non se ne vedono. Abitiamo lungo la strada e, in tutto questo tempo, non ci è mai capitato di notare la presenza di un appostamento o di una pattuglia che rilevi la velocità o sanzioni comportamenti pericolosi. Sembra che non ci sia alcuna reale volontà di affrontare il problema. L’unica presenza concreta dell’amministrazione, ad oggi, sono le multe per la sosta irregolare la domenica. Una misura minima e scollegata dal problema vero: il traffico eccessivo e selvaggio che sta trasformando la collina in una sorta di pista. In questo contesto, si inserisce il servizio navetta predisposto dal Comune. L’idea, in teoria, avrebbe potuto essere interessante. Ma viene da chiedersi quale sia il senso di offrire un trasporto alternativo se poi non si impone alcuna limitazione concreta al traffico privato. È difficile comprendere la logica di un sistema in cui si mette a disposizione un pulmino per raggiungere Montevecchia alta, ma allo stesso tempo si lascia la strada perfettamente percorribile da chiunque, in qualsiasi momento. Non solo: le fermate della navetta si trovano in punti dove non sono presenti parcheggi comodi o adeguati. Chi arriva con l’auto è costretto a fermarsi nella zona industriale o davanti alle scuole, percorrere un tratto a piedi e poi attendere il pulmino. Ma se la strada è aperta, perché mai una persona dovrebbe complicarsi la vita? Perché lasciare l’auto lontano, aspettare una navetta( che spesso viaggia vuota), quando può salire direttamente in cima con i propri mezzi, nei propri tempi? Così, quello che dovrebbe essere un incentivo alla mobilità sostenibile finisce per diventare un servizio inefficace, utilizzato da pochissimi e senza alcuna reale funzione. Il controsenso è evidente: si spendono risorse pubbliche per un sistema che non disincentiva l’uso dell’auto, non riduce il traffico e non migliora la vivibilità della collina. La precedente amministrazione aveva introdotto un accesso a numero chiuso, cercando almeno di contenere il flusso. Oggi, invece, si è tornati a una gestione che sembra rinunciataria, dove le regole valgono solo per i residenti, mentre i problemi portati da un certo tipo di turismo vengono semplicemente ignorati. E allora ci si chiede: perché non introdurre soluzioni semplici e concrete, come dossi rallentatori o autovelox? Perché non rendere davvero efficace la navetta, accompagnandola con un sistema di blocchi e controlli reali? Chiediamo con forza un cambio di passo, che tuteli Montevecchia, protegga chi la abita, e restituisca al nostro paese la tranquillità e il rispetto che merita. Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti,
Scrivo in riferimento alle lettere di lamentela apparse negli ultimi giorni su Merateonline.it riguardo la situazione a Montevecchia. Le ho lette con grande interesse e mi sento di sottoscriverne in pieno il contenuto: condivido la frustrazione, la preoccupazione e il senso di abbandono espressi da altri cittadini. Vorrei però aggiungere anche il mio punto di vista, offrendo qualche ulteriore riflessione. Montevecchia è un luogo straordinario, ricco di bellezza e di valore ambientale. Il suo parco, la varietà di flora e fauna, la qualità del paesaggio: tutto contribuisce a renderla un patrimonio prezioso, da tutelare con cura per noi residenti, per chi la visita e per le generazioni future. Tuttavia, a fronte di questa ricchezza, ci troviamo a vivere un senso crescente di disagio. Come abitanti, siamo sottoposti a una lunga serie di regole, vincoli e limitazioni su tutto ciò che riguarda la vita quotidiana: dai materiali da usare nelle ristrutturazioni, all’aspetto delle abitazioni, fino agli interventi nei giardini privati. Tutto giustificato — almeno in teoria — dalla necessità di preservare l’armonia del paesaggio e il rispetto del territorio. Ma poi, paradossalmente, ci ritroviamo ad assistere all’invasione costante e incontrollata di moto e auto, specialmente nelle ore serali e notturne, in un clima di totale anarchia. I veicoli sfrecciano a velocità elevate, senza alcun rispetto per i limiti, generando rumore assordante e pericolo per tutti. Il disturbo è continuo, estenuante, e compromette la qualità della vita non solo per noi residenti, ma anche per la fauna del Parco del Curone. Nonostante questa situazione, controlli effettivi nelle ore notturne non se ne vedono. Abitiamo lungo la strada e, in tutto questo tempo, non ci è mai capitato di notare la presenza di un appostamento o di una pattuglia che rilevi la velocità o sanzioni comportamenti pericolosi. Sembra che non ci sia alcuna reale volontà di affrontare il problema. L’unica presenza concreta dell’amministrazione, ad oggi, sono le multe per la sosta irregolare la domenica. Una misura minima e scollegata dal problema vero: il traffico eccessivo e selvaggio che sta trasformando la collina in una sorta di pista. In questo contesto, si inserisce il servizio navetta predisposto dal Comune. L’idea, in teoria, avrebbe potuto essere interessante. Ma viene da chiedersi quale sia il senso di offrire un trasporto alternativo se poi non si impone alcuna limitazione concreta al traffico privato. È difficile comprendere la logica di un sistema in cui si mette a disposizione un pulmino per raggiungere Montevecchia alta, ma allo stesso tempo si lascia la strada perfettamente percorribile da chiunque, in qualsiasi momento. Non solo: le fermate della navetta si trovano in punti dove non sono presenti parcheggi comodi o adeguati. Chi arriva con l’auto è costretto a fermarsi nella zona industriale o davanti alle scuole, percorrere un tratto a piedi e poi attendere il pulmino. Ma se la strada è aperta, perché mai una persona dovrebbe complicarsi la vita? Perché lasciare l’auto lontano, aspettare una navetta( che spesso viaggia vuota), quando può salire direttamente in cima con i propri mezzi, nei propri tempi? Così, quello che dovrebbe essere un incentivo alla mobilità sostenibile finisce per diventare un servizio inefficace, utilizzato da pochissimi e senza alcuna reale funzione. Il controsenso è evidente: si spendono risorse pubbliche per un sistema che non disincentiva l’uso dell’auto, non riduce il traffico e non migliora la vivibilità della collina. La precedente amministrazione aveva introdotto un accesso a numero chiuso, cercando almeno di contenere il flusso. Oggi, invece, si è tornati a una gestione che sembra rinunciataria, dove le regole valgono solo per i residenti, mentre i problemi portati da un certo tipo di turismo vengono semplicemente ignorati. E allora ci si chiede: perché non introdurre soluzioni semplici e concrete, come dossi rallentatori o autovelox? Perché non rendere davvero efficace la navetta, accompagnandola con un sistema di blocchi e controlli reali? Chiediamo con forza un cambio di passo, che tuteli Montevecchia, protegga chi la abita, e restituisca al nostro paese la tranquillità e il rispetto che merita. Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti,
Residente di Via Belvedere.