Merate: seconda prova tra simulazioni e nervi saldi. Ora l’orale, l’ultima sfida
Dopo l’esordio con il tema scritto, gli studenti delle scuole superiori di Merate sono tornati questa mattina tra i banchi per affrontare la seconda prova scritta dell’esame di stato, quella specifica per il loro indirizzo di studi. Una prova che, tra aspettative, ansie e qualche difficoltà, non ha comunque riservato particolari sorprese agli studenti dell’Istituto Tecnico “Francesco Viganò” e del Liceo Scientifico “Maria Gaetana Agnesi”.

All’Istituto Viganò, per l’indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing, la seconda prova è stata incentrata sull’inglese. Un compito ritenuto in linea con quanto affrontato durante le simulazioni svolte nel corso dell’anno, sebbene più lungo e articolato. “Non ci ha spiazzati del tutto, i temi erano attesi – globalizzazione, intelligenza artificiale – e su quelli ci eravamo preparati. Quello che ci ha messi in difficoltà è stata la lunghezza e la complessità delle richieste. Rispetto alle simulazioni, richiedeva più tempo ed energia” hanno raccontato alcuni studenti appena usciti dalla prova. In generale, il sentimento comune è quello di una difficoltà “nella media”, ma con un livello di approfondimento maggiore rispetto a quanto sperato.

Anche gli studenti degli indirizzi Grafico e Informatico del Viganò hanno confermato impressioni simili. Per loro, le simulazioni svolte durante l’anno si sono rivelate fondamentali per affrontare l’esame. Le prove, infatti, si sono mantenute su un livello di difficoltà medio, senza grandi sorprese nei contenuti, ma con alcune variazioni nella struttura e nella modalità di presentazione delle richieste. “Più che la difficoltà dei quesiti, a metterci in difficoltà è stata la lunghezza. Serviva concentrazione dall’inizio alla fine e nervi saldi”, hanno raccontato diversi studenti. Sia nelle prove più umanistiche, con domande articolate, che in quelle scientifiche, con esercizi più strutturati, il carico mentale richiesto è stato alto, ma non impossibile da affrontare.

Al Liceo Agnesi, gli studenti di Scienze Applicate si sono confrontati con la prova di Matematica. Anche in questo caso, nessuna sorpresa dal punto di vista dei contenuti, ma molti hanno sottolineato come i problemi fossero “più complessi rispetto alle simulazioni”. Per qualcuno, le difficoltà maggiori sono state riscontrate proprio nei quesiti più articolati. “Il livello era alto, ma ce lo aspettavamo. Ci siamo preparati bene e l’abbiamo affrontata con serenità”, ha detto un gruppo di studenti.

Diversa invece la percezione per gli studenti dell’indirizzo linguistico del Liceo Agnesi, impegnati con la prova di lingua straniera. Per loro, l’esame si è rivelato quasi una sorpresa in positivo: “Pensavamo sarebbe stato più difficile, invece le tracce erano fattibili. Rispetto alle simulazioni, era persino più semplice”, hanno commentato alcune studentesse all’uscita.

Complessivamente, dunque, tra le due scuole emerge un quadro omogeneo: prove impegnative, in alcuni casi più lunghe e dettagliate del previsto, ma coerenti con il programma svolto. Nessun colpo di scena, insomma, ma nemmeno un percorso in discesa. A pesare di più, per molti, è stata l’ansia: un’ansia che non si è esaurita con la seconda prova, ma che anzi guarda già al prossimo appuntamento, l’orale. “Quello sarà il vero scoglio. Non tanto per i contenuti, ma perché dovremo collegare tutte le materie e portare avanti un discorso unico”, hanno spiegato in molti.
Gli studenti di Merate, comunque, sembrano pronti ad affrontare l’ultima sfida con la stessa determinazione con cui hanno superato le prime due prove. La maturità 2025 è ormai agli sgoccioli.

All’Istituto Viganò, per l’indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing, la seconda prova è stata incentrata sull’inglese. Un compito ritenuto in linea con quanto affrontato durante le simulazioni svolte nel corso dell’anno, sebbene più lungo e articolato. “Non ci ha spiazzati del tutto, i temi erano attesi – globalizzazione, intelligenza artificiale – e su quelli ci eravamo preparati. Quello che ci ha messi in difficoltà è stata la lunghezza e la complessità delle richieste. Rispetto alle simulazioni, richiedeva più tempo ed energia” hanno raccontato alcuni studenti appena usciti dalla prova. In generale, il sentimento comune è quello di una difficoltà “nella media”, ma con un livello di approfondimento maggiore rispetto a quanto sperato.

Anche gli studenti degli indirizzi Grafico e Informatico del Viganò hanno confermato impressioni simili. Per loro, le simulazioni svolte durante l’anno si sono rivelate fondamentali per affrontare l’esame. Le prove, infatti, si sono mantenute su un livello di difficoltà medio, senza grandi sorprese nei contenuti, ma con alcune variazioni nella struttura e nella modalità di presentazione delle richieste. “Più che la difficoltà dei quesiti, a metterci in difficoltà è stata la lunghezza. Serviva concentrazione dall’inizio alla fine e nervi saldi”, hanno raccontato diversi studenti. Sia nelle prove più umanistiche, con domande articolate, che in quelle scientifiche, con esercizi più strutturati, il carico mentale richiesto è stato alto, ma non impossibile da affrontare.

Al Liceo Agnesi, gli studenti di Scienze Applicate si sono confrontati con la prova di Matematica. Anche in questo caso, nessuna sorpresa dal punto di vista dei contenuti, ma molti hanno sottolineato come i problemi fossero “più complessi rispetto alle simulazioni”. Per qualcuno, le difficoltà maggiori sono state riscontrate proprio nei quesiti più articolati. “Il livello era alto, ma ce lo aspettavamo. Ci siamo preparati bene e l’abbiamo affrontata con serenità”, ha detto un gruppo di studenti.

Diversa invece la percezione per gli studenti dell’indirizzo linguistico del Liceo Agnesi, impegnati con la prova di lingua straniera. Per loro, l’esame si è rivelato quasi una sorpresa in positivo: “Pensavamo sarebbe stato più difficile, invece le tracce erano fattibili. Rispetto alle simulazioni, era persino più semplice”, hanno commentato alcune studentesse all’uscita.

Complessivamente, dunque, tra le due scuole emerge un quadro omogeneo: prove impegnative, in alcuni casi più lunghe e dettagliate del previsto, ma coerenti con il programma svolto. Nessun colpo di scena, insomma, ma nemmeno un percorso in discesa. A pesare di più, per molti, è stata l’ansia: un’ansia che non si è esaurita con la seconda prova, ma che anzi guarda già al prossimo appuntamento, l’orale. “Quello sarà il vero scoglio. Non tanto per i contenuti, ma perché dovremo collegare tutte le materie e portare avanti un discorso unico”, hanno spiegato in molti.
Gli studenti di Merate, comunque, sembrano pronti ad affrontare l’ultima sfida con la stessa determinazione con cui hanno superato le prime due prove. La maturità 2025 è ormai agli sgoccioli.
M.Pen.