In risposta a Giorgio sull'astensionismo

Caro Giorgio, In parte concordo con lei, è semplicemente ridicolo che in questo paese si spendano centinaia di milioni per promuovere referendum utilizzandoli come voto pre/post elettorale. La campagna di Landini / PD è stata patetica: "Puntiamo al 40%"; ma siete seri? Per dire cosa poi? Che il referendum ha ottenuto più voti del governo in carica, e che per proprietà transitiva i voti appartengono ai promotori? I proverbiali cavoli a merenda... Puntiamo al 60% signori, e cerchiamo di essere più seri. Inoltre un referendum popolare dovrebbe essere uno strumento che tratti tematiche di merito al cittadino alcuni esempi; monarchia o repubblica, aborto, divorzio; elementi per cui si esprime un voto su una posizione di merito personale. Gli ultimi referendum, e intendo proprio quelli del 8/9 giugno 2025, chiedevano al cittadino di esprimersi nel merito di elementi tecnico legislativi, argomenti per cui tra l'altro abbiamo incaricato dei rappresentanti. (Come diceva Gaber è come chiedere a mia nonna di esprimersi sulla “variante di valico Barberino Roncobilaccio”) E' un idiozia chiedere un parere su tematiche articolate e complesse come la legge sul lavoro e le regole di cittadinanza con un si o un no, al massimo il cittadino può stabilire se la legge attuale gli sta bene o se abrogarla, e poi? Detto questo, sostengo con forza che chi non vota ha sempre torto! Esistono svariate altre forme e modalità di manifestazione del dissenso. Se la democrazia non si esercita si atrofizza, e le conseguenze sono pericolose... Grazie dello spazio, 
TeoBerto
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