Paderno: cane si tuffa nel canale. Lo ritrovano, vivo, alla centrale di Cornate

Un tranquillo sabato pomeriggio di giugno si è trasformato in attimi di paura e speranza per papà Alberto, suo figlio Alessandro e il loro fedele compagno a quattro zampe, Dea. Il cane, infatti, attirato dal movimento di qualche animale o più semplicemente alla ricerca di un po' di frescura, si è gettato nel canale sotto il ponte di Paderno venendo risucchiato dalla corrente.
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Riccardo e Alberto in primo piano. Sul sedile dietro Alessandro e Dea, ancora spaventata

Inutile sarebbe stata la corsa di padre e figlio nel tentativo di seguire il cane che, dopo essere riaffiorato, veniva trasportato a valle, se non avessero incrociato sul percorso Fiorenzo Mandelli, ora custode della chiesina dell'Addolorata, che fatta propria l'angoscia della famiglia e soprattutto del bimbo, ha mobilitato uno dei manutentori del canale.
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Fiorenzo Mandelli

Con un coordinamento da manuale e sfidando tempo, strada sconnessa e qualunque peggior presagio negativo, hanno raggiunto la centrale Esterle a Cornate d'Adda e qui, alle chiuse, hanno ritrovato Dea, stremata ma ancora viva.
Una storia di paura ma a lieto fine che papà Alessandro ha affidato a uno scritto che condividiamo volentieri con i lettori.
Ore 16,00, ci si prepara per una passeggiata rinfrescante lungo le sponde del fiume Adda, parcheggiamo la macchina, il tempo di legare il cane e indossare lo zainetto e ci avviamo verso il ponticello che da inizio al canale che alimenta la centrale idroelettrica Esterle Edison . Il nostro cane, probabilmente attratto dalla corrente si lancia al di la del parapetto in muratura, il guinzaglio ci rimane in mano, il cane scompare, risucchiato dai vortici dell'acqua

Tragedia, attimi, panico,. mio figlio disperato, il cane scompare per qualche secondo per poi riaffiorare una decina di metri più a valle… lasciamo a terra tutto ciò che abbiamo e corriamo anche noi verso valle, dentro di me sapevo che sarebbe stata una corsa inutile.

Ed ecco comparire uno degli eroi di questo pomeriggio tragico ma indimenticabile, il Cav Mandelli Fiorenzo, che risaliva la strada che costeggia il fiume Adda in servizio alla chiesina. Prontamente fa il punto della situazione e prende in mano il telefono, chiama l'altro eroe della giornata, Riccardo Sangalli, manutentore di quella tratta di canali e chiuse che ingegnosamente aveva progettato Leonardo. Vengo accompagnato dal Cav Mandelli con la macchina ad un punto di incontro con il sig Sangalli il quale ci porta tramite stradine di campi alla centrale di Esterle Edison a circa 6 km di distanza dal punto in qui il mio cane si era tuffato. Posso solo dire che il sig Riccardo non solo ha mollato quello che stava facendo, la spesa credo…e si è messo in gioco per una questione che avrebbe potuto gestire con più calma, ma lungo il tragitto sconnesso ha messo a dura la prova la sua macchina, a dimostrazione di quanto ci tenesse e avesse fatta sua la situazione.

Il cane lo abbiamo ritrovato che ci aspettava stremato ma ancora vivo alla chiuse della centrale Esterle Edison! (in comune di Cornate, ndr)

Come nei temi più classici si arrivano alle conclusioni… Non mi aspettavo certo che un pomeriggio di sabato si trasformasse in un momento che , seppur tragico, mi porterà per sempre un ricordo di emozioni forti e confuse, dove ho rafforzato ancora di più l'amore tra papà e figlio e con i nostri amici quattrozampe!

E che dire anche di quei passanti che ci hanno incoraggiato e aiutato a gestire i primi momenti, da chi ci augurava ogli bene a chi ci ha aiutato a salite in macchina raccogliendo il nostro zainetto.

Ancora Grazie,

papà Alberto, Alessandro e Dea.
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