Calco: inaugurato il cippo in memoria di Romano Perego

È stato inaugurato nella mattinata di sabato 14 giugno a Calco il cippo commemorativo in ricordo del grande alpinista Romano Perego, nato a Pagnano nel 1934 e spentosi in paese, dove ormai abitava da moltissimo, nel 2019. Il monumento – una rocca che richiama l’immagine delle tante vette che Perego ha raggiunto – è stato posto nel parchetto adiacente alle scuola del paese, anch’esso ora intitolato alla sua memoria.  
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Il sindaco Stefano Motta, il presidente del Cai di Calco Matteo Fumagalli e Pino Brambilla del Cai
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La cerimonia è cominciata in municipio, dove il sindaco Stefano Motta e parte dell’amministrazione comunale ha accolto, insieme ai soci della sezione del CAI, diverse associazioni e cittadini. Presente anche la famiglia di Romano Perego – la moglie Clara, i figli Elena e Andrea, il fratello, i nipoti – e i grandi Ragni di Lecco, oltre agli Alpini del gruppo di Olgiate e Calco e una rappresentanza della sezione Aido
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Nel suo discorso, il sindaco Motta ha sottolineatoe l’eccezionalità del momento: “Non capitano spesso momenti come questi. Di solito si dedicano vie o piazze, ma non sempre si realizzano monumenti per cittadini. Anche perché non tutti hanno cittadini così illustri. Non basta dedicare un luogo, occorre che quel luogo diventi pietra viva, memoria attiva. Oggi non facciamo una cosa strana, ma una cosa bella.” Il primo cittadino ha poi ricordato con commozione un aneddoto personale: “Un giorno è venuto in Comune un uomo distinto, gentile, a presentarsi. Era Romano Perego. Non sapevo fosse un alpinista famoso. Si è presentato con grande umiltà e un profondo senso delle istituzioni.”
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Perego è stato protagonista di imprese leggendarie, come la storica scalata del Monte McKinley in Alaska nel 1961 e della parete nord dell’Eiger nel 1962, imprese che ancora oggi rappresentano pietre miliari dell’alpinismo internazionale. Ma più dei successi, ciò che lo ha contraddistinto è stato lo stile sobrio, lontano dai riflettori, radicato in un alpinismo autentico, silenzioso, profondo. A ricordarlo con parole toccanti è stato anche Matteo Fumagalli, presidente del CAI Calco, promotore dell’iniziativa: “Romano era l’espressione di un altro modo di vivere la montagna. Oggi c’è molta vanità nell’alpinismo. Lui invece aveva un rapporto intimo con la roccia, non amava parlare delle sue imprese. Quando salì l’Eiger chiese ai suoi compagni di non raccontarlo troppo in giro. Questo monumento è doveroso perché Romano era uno di noi, viveva il paese, frequentava la gente. Non era da rivista patinata, era uomo vero”. Fumagalli ha poi ringraziato Carlo Tesi, socio del CAI che ha realizzato materialmente il cippo.
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Numerosi e commoventi gli interventi degli amici e compagni di avventura di Romano, a partire da Pino Brambilla, suo ex allievo: “Vederlo arrampicare era come vedere qualcuno danzare sulla roccia. Una grazia unica”. Brambilla ha anche presentato un filmato del 2004, quando a Perego fu consegnata una targa di riconoscimento; un documento emozionante con la voce narrante di Serafino Rigamonti.
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Il presidente regionale del CAI, Emilio Aldeghi
Emilio Aldeghi, presidente regionale del CAI, ha ricordato la profonda umanità di Perego: “Quando ero presidente del CAI di Lecco andammo a un festival in Trentino. In macchina, l’ho sentito parlare per la prima volta del McKinley. Era affascinato all’idea di raccontare quella spedizione”. Fatta eccezione per quell’episodio, per Aldeghi Romano Perego era un brianzolo vero: “poche parole, molti fatti”.
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Luigi Airoldi
Uno dei momenti più toccanti è stato il ricordo di Luigi Airoldi, che con Perego ha condiviso la spedizione sul McKinley: “Durante la discesa non avevo nemmeno più gli scarponi. Pensavo di non tornare vivo. Se siamo tornati, lo dobbiamo a Romano. Molti pensano che senza di lui, quella spedizione non sarebbe finita così”.
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Claudio Inselvini, presidente del Gruppo Centrale del CAI 
La parola è poi passata a Claudio Inselvini, presidente del Gruppo Centrale del CAI Accademico, che ha reso omaggio a sua volta a Perego: “Romano è tra quei protagonisti che hanno tracciato la via. È l’energia dei padri fondatori dell’alpinismo”. Anche Tino Albani, amico e compagno di cordata, ha condiviso un ricordo: “Abbiamo avuto lo stesso maestro, Luigi Magni. Romano mi ha portato a fare salite difficilissime. Se ho avuto un curriculum alpinistico importante è grazie a lui. Era come un ragno silenzioso: quando si attaccava alla roccia, diventava parte di essa.”
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Sopra, Tino Albani
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Anche un collega di lavoro di Perego ha condiviso un ricordo singolare, di quando scalarono una parete del Bernina: “Per lui era una piccola impresa, per me fu una grande avventura”. Gildo Airoldi, altro protagonista dell’impresa sull’Eiger, ha ricordato Romano come una guida tecnica, severa e rassicurante, e ha raccontato diversi aneddoti di varie scalate fatte insieme. Luigi Bosisio, detto “Bis”, ha voluto testimoniare la sua amicizia profonda con Perego: “Abbiamo scalato insieme per 25 anni. Mi ha insegnato non solo ad andare in montagna, ma anche come vivere i rapporti umani. Quando passo dalla Grigna penso a lui.”
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Sopra, Gildo Airoldi. Sotto, Luigi Bosisio detto "Bis"
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Terminati i discorsi, il sindaco Motta ha voluto ringraziare tutti i presenti e in particolare gli Alpini del gruppo locale per la presenza e la dirigente scolastica Chiara Ferrario. Quindi la cerimonia si è spostata nel parchetto vicino alle scuole in via Italia, dove è stato scoperto il monumento, una roccia con inciso il nome di Romano Perego, simbolo della sua connessione eterna con la montagna. Alla presenza delle autorità e della cittadinanza, don Giuseppe Sala ha benedetto il cippo: “Questi sono segni eterni, ma solo se vissuti. Vorrei che ciascuno pensasse a come rendere eterno quest’uomo.”

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Durante la cerimonia è stato ricordato come sia significativa la scelta del luogo in cui è posto il cippo e la targa in memoria di Perego. Il parchetto infatti è frequentato da bambini e ragazzi e ora il ricordo del grande alpinista potrà vivere ogni giorno, ispirando le nuove generazioni non solo al rispetto della montagna, ma anche all’umiltà, alla determinazione e all’essenzialità che hanno contraddistinto la sua vita.Calco_parco_Romano_Perego26.jpg (735 KB)
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La mattinata si è conclusa con un rinfresco organizzato dagli Alpini e dal CAI, momento conviviale di una giornata che resterà nella storia di Calco. La moglie Clara, visibilmente commossa, ha ringraziato tutti i presenti per l’affetto dimostrato.
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E.Ma.

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