Montevecchia da bere: in 800 sul colle tra assaggi di vino, specialità e musica

Cielo coperto dalle nuvole, calici riempiti di vino. Sabato 7 giugno si è svolta l’undicesima edizione della Montevecchia da bere. A raggiungere il colle 800 persone (quest’anno il tetto ai partecipanti è stato alzato rispetto ai 700-750 biglietti del passato), con un tutto esaurito raggiunto già dalla fase delle pre-vendite online.
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Il percorso è cominciato dalla bassa collina: alle Quattro Strade un banchetto dell’ONAV, l’organizzazione di assaggiatori di vino, che ha una sezione per il territorio della provincia di Lecco e che collabora da anni per la riuscita della manifestazione enogastronomica di Montevecchia. Questa volta, come novità, l’ONAV ha proposto un gioco: indovinare tre sentori espressi da ciascuno dei dieci vini assaggiati. Su un foglio, per agevolare la scelta, un elenco di fiori e frutti che possono comporre il bouquet aromatico. In palio un corso di degustazione o delle bottiglie del consorzio IGT Terre Lariane.
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Luca Fumagalli, vice delegato della sezione locale dell’ONAV, e i suoi colleghi hanno dato il benvenuto ai visitatori, con una breve presentazione dell’iniziativa fatta sul pulmino del servizio navetta. E con il saluto immancabile “felicemente invecchia chi beve Montevecchia”, ereditato da Giovanni Zardoni, che fino all’anno scorso accompagnava i partecipanti a bordo dell’autobus e che ora, diventato nel frattempo presidente del Parco del Curone, è passato dal borgo a inizio e in chiusura della manifestazione.
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 Il presidente del Consorzio IGT Terre Lariane Marco Casati

A organizzare l’evento, come sempre, è stato il consorzio di viticoltori che ha il suo cuore nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Ne fanno parte 28 aziende agricole del territorio che abbraccia il lago di Como su entrambe le sponde. Il tragitto e le imprese agricole coinvolte nelle “s-tappe” sono rimasti pressoché invariati rispetto alle ultime edizioni. È rimasta un unicum la fermata dell’anno scorso nel giardino di Villa Vittadini, che offriva una veduta particolarmente suggestiva. La prima degustazione è stata con uno spumante del 2020. Sono seguiti tre bianchi, due rosati e quattro rossi. Tutti accompagnati da pietanze provenienti da allevamenti o coltivazioni locali.

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A metà camminata – si tratta di una prima volta – è stata proposta “la via dell’olio”: sei produttori che si sono lanciati nell’impresa di coltivare gli ulivi. I primi tentativi sono stati fatti sul lago (il riconoscimento della DOP Lario Laghi risale al 1998), ma ormai si tratta di una realtà anche nel Parco del Curone (a Valgreghentino, a La Valletta Brianza e a Montevecchia). Sono storie imprenditoriali con esperienze diverse, tutte accomunate però dal ripristino di terreni abbandonati e conquistati dalla boscaglia. Un’attenzione al territorio, ispirata dagli stessi valori che nutrono il Consorzio IGT Terre Lariane. Per questo, due anni fa, in occasione di RistorExpo 2024, l’ex presidente del consorzio Claudia Crippa ha supportato la nascita del progetto “Identità Terre Lariane” per coinvolgere e mettere in rete gli olivicoltori. Come per IGT Terre Lariane, l’obiettivo è di creare sinergie con i produttori di eccellenze gastronomiche locali e con i ristoratori del territorio. La tappa aggiuntiva della Montevecchia da bere alla Busa di Com, con un sottofondo musicale in piazzetta Agnesi grazie a un quartetto jazz, ha incuriosito i partecipanti e i produttori sono stati particolarmente entusiasti nel far conoscere i propri extra vergine: dalla scelta delle varietà di olive, ai tempi di produzione, alle modalità di trasformazione. È stata consigliata anche la procedura per una corretta degustazione dell’olio.
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La Montevecchia da bere si è conclusa per la seconda volta di fila con il risotto monzese alla luganega, che si è potuto assaggiare ai piedi di Cascina Butto, sede principale del Parco regionale. A fare da colonna sonora la musica lounge-pop dei Velvet Grüv: sei elementi provenienti da Desio, Lesmo, Milano e Marnate. L’intrattenimento musicale è finito un po’ prima rispetto al programma per problemi legati al generatore elettrico. Il clima di festa non è stato però intaccato, nemmeno a causa della pioggia che ha bagnato per un quarto d’ora i partecipanti intorno alle 18 e, in maniera più contenuta, alle 20.30.
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Conclusa la manifestazione, le uniche luci rimaste accese a Montevecchia – visibili dal parcheggio del Fontanile – sono state quelle della scuola elementare, sede dei seggi per il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza.
M.P.
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