Beverate: condannato a 14 anni e 4 mesi Graziano Rigamonti titolare del "Bar dello zoo". Rimandati gli atti al PM per valutare altri 4 capi di imputazione
14 anni e 4 mesi di reclusione, 45mila euro di multa, applicazione delle pene accessorie con interdizione perpetua dagli uffici di tutela, curatela e amministrazione di sostegno che interessano minori. A pena espiata un anno con divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e l’impossibilità sempre per un anno di avviare lavori che lo possano mettere in contatto con minori. Obbligo di comunicare spostamenti e residenza alle forze dell’ordine. Assoluzione per la cessione di stupefacenti. Pagamento di 20mila euro di danni morali da rifondere alla parte civile e pagamento delle spese processuali. Respinta la richiesta del difensore di revoca degli arresti domiciliari. Permane l'obbligo del braccialetto elettronico.
Una condanna pesantissima quella pronunciata nel pomeriggio di oggi dal collegio del Tribunale di Lecco, composto dal presidente Bianca Maria Bianchi, a laterale Paolo Salvatore e Gianluca Piantadosi, nei confronti del “Greg” il gestore del “Bar dello zoo” di Beverate, agli arresti domiciliari dallo scorso anno per una vicenda scabrosa con il coinvolgimento di giovanissimi.
Il processo, che ha viaggiato veloce vista anche la misura detentiva che il giudice aveva applicato a Graziano Rigamonti, besanese, classe 1990, si è però svolto a porte chiuse data la necessità di garantire ai coinvolti un contesto tale di riservatezza e tutela, per consentire loro di raccontare senza vergogna né paura quanto accadeva nel bar della frazione briviese.
Qui, a latere dell’attività di ristorazione, l’imputato si occupava di reclutare giovanissimi da avviare a incontri a pagamento a sfondo sessuale con soggetti individuati dentro e oltre i confini della provincia, tramite App o siti di incontri. Una volta individuato il “cliente” Rigamonti girava il contatto sul canale Telegram di uno dei suoi ragazzi e poi si tratteneva una prestazione lasciando il resto al giovane.
A far scaturire tutta la vicenda la 16enne, assistita dall’avvocato Mara Ratti del foro di Lecco, ritrovata nuda, una notte, sul bancone del bar, sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti e risultata essere vittima di violenza sessuale.
Un lungo elenco di reati (prostituzione minorile e tentata prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile, favoreggiamento della prostituzione, possesso e fabbricazione di documenti falsi, sostituzione di persona) per i quali Rigamonti è stato ritenuto colpevole (condanna in linea con la richiesta di 14 anni del pubblico ministero Chiara Stoppioni).
Ma che potrebbe allungarsi. Il collegio, infatti, ha rimandato gli atti al pubblico ministero per valutare la sua posizione per calunnia e falsa testimonianza (unitamente a un teste), per cessione di benzodiazepine a minori e per violenza sessuale contro un altro soggetto.
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Il processo, che ha viaggiato veloce vista anche la misura detentiva che il giudice aveva applicato a Graziano Rigamonti, besanese, classe 1990, si è però svolto a porte chiuse data la necessità di garantire ai coinvolti un contesto tale di riservatezza e tutela, per consentire loro di raccontare senza vergogna né paura quanto accadeva nel bar della frazione briviese.
Qui, a latere dell’attività di ristorazione, l’imputato si occupava di reclutare giovanissimi da avviare a incontri a pagamento a sfondo sessuale con soggetti individuati dentro e oltre i confini della provincia, tramite App o siti di incontri. Una volta individuato il “cliente” Rigamonti girava il contatto sul canale Telegram di uno dei suoi ragazzi e poi si tratteneva una prestazione lasciando il resto al giovane.
A far scaturire tutta la vicenda la 16enne, assistita dall’avvocato Mara Ratti del foro di Lecco, ritrovata nuda, una notte, sul bancone del bar, sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti e risultata essere vittima di violenza sessuale.
Un lungo elenco di reati (prostituzione minorile e tentata prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile, favoreggiamento della prostituzione, possesso e fabbricazione di documenti falsi, sostituzione di persona) per i quali Rigamonti è stato ritenuto colpevole (condanna in linea con la richiesta di 14 anni del pubblico ministero Chiara Stoppioni).
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S.V.