Calco: ciclista morì nel 2023 lungo la SS342. Si è aperto il processo per 2 addetti Anas

Un dirigente e un addetto di Anas - la società che gestisce parte della rete stradale del nostro Paese - a processo per omicidio stradale. Entrerà nel vivo il prossimo 17 ottobre l'istruttoria dibattimentale in relazione alla morte di Davide Zani, il ciclista residente a Sesto San Giovanni deceduto in un drammatico sinistro verificatosi il 14 maggio 2023 a Calco, mentre procedeva lungo la SS342. 
Un ruolo decisivo nel sinistro costato la vita al 46enne - stando a ciò che era emerso nell'immediatezza dei fatti - lo avrebbe avuto una lunga buca presente sull'asfalto. Nel probabile tentativo di schivarla, l'uomo avrebbe perso il controllo della sua ''due ruote'' finendo per essere investito dall'autovettura Kia che in quegli stessi istanti viaggiava alle spalle del ciclista.
CalcoIncideneMortale.jpg (77 KB)
Un epilogo drammatico per Zani, che si era portato in Brianza per trascorrere una domenica in sella alla sua bicicletta, senza sapere che quella pedalata sarebbe stata purtroppo l'ultima; incompatibili con la vita i traumi riportati nella caduta e nell'impatto con la vettura che nulla aveva potuto fare per evitarlo. 
Se l'anziana classe 1942 alla guida della Kia (A.P. le sue iniziali, originaria di Dolzago) ha già patteggiato la pena dinnanzi al giudice per le udienze preliminari, hanno scelto la strada del dibattimento i due funzionari alle dipendenze di Anas, titolare della strada scenario della tragedia. 
Sono infatti chiamati a rispondere di omicidio stradale J.A.D., classe 1975 - capo cantoniere della società, nativo di Potenza - e il dirigente G.S., 35 anni, originario di Reggio Calabria. 
Sulla base degli accertamenti affidati ai Carabinieri della Compagnia di Merate, la Procura della Repubblica di Lecco avrebbe infatti ravvisato dei profili di responsabilità in capo ai due dipendenti di Anas, rispetto alle condizioni del manto stradale, che a seguito del drammatico sinistro costato la vita al ciclista sestese, erano finite al centro della cronaca. 
A lungo in quei giorni ci si era domandati il perchè l'asfalto non fosse stato celermente ripristinato nonostante quel vistoso avvallamento che pare fosse stato già segnalato. 
Una serie di interrogativi ai quali si tenterà di dare risposta nel corso dell'istruttoria dibattimentale al cospetto del giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta. Stamani quest'ultima ha infatti aperto il dibattimento, aggiornando l'udienza al prossimo 17 ottobre per l'escussione dei testi citati dalla Procura, oggi rappresentata in aula dal vpo Caterina Scarselli. Assenti invece i due imputati, con il capo cantoniere residente nel milanese assistito di fiducia dall'avvocato Noemi Mariani del Foro di Monza e il dirigente classe 1990 .  da un penalista del Foro di Reggio Calabria, oggi sostituito dalla collega del Foro di Lecco, Laura Lodato.
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.