Merate: Parco “21 Madri” e Costituzione ai diciottenni
La contestata intitolazione del parco di via Allende alle 21 Madri Costituenti è diventata realtà lunedì 2 giugno, festa della Repubblica.
Dopo mesi di polemiche a suon di lettere e contromanifestazioni, l’Amministrazione in carica non ha voluto rinunciare alla decisione di intitolare l’area che Berlusconi aveva chiesto di dedicare alla madre Rosa Bossi.

Presente un folto pubblico, grazie anche alla coincidenza con la consegna della Costituzione ai neo-diciottenni, a prendere la parola è stata inizialmente l’assessora alla Cultura Patrizia Riva che ha motivato la scelta di intitolare l’area a figure femminili con lo squilibrio esistente nella toponomastica a vantaggio del genere maschile.

“Con questa intitolazione vogliamo riequilibrare l’attuale realtà, promuovendo un’immagine più giusta della società. Il ruolo delle donne deve essere riconosciuto e valorizzato”, ha affermato Riva. “Non si tratta solamente di un omaggio alle 21 Costituenti, ma è una vera e propria operazione storica perché si sono battute per affermare principi fondamentali di uguaglianza, nei luoghi di lavoro come in famiglia. Grazie a loro, i figli nati fuori dal matrimonio sono stati tutelati e le donne hanno avuto accesso alle cariche pubbliche”.

Dopo di lei ha preso la parola la vice-presidente di Toponomastica femminile, Danila Baldo, che ha raccontato la nascita dell’associazione e gli obiettivi che questa si pone.
“Non si tratta di avere una via in più dedicata alle donne, ma di dare un esempio alle giovani attraverso figure che hanno avuto un ruolo nella storia ma sono dimenticate anche nei libri di testo. Per esempio, Cristina di Belgiojoso ha avuto un ruolo importante durante il Risorgimento, ma nessuno la conosce mentre si nominano sempre personaggi maschili come Mazzini e Garibaldi”. Dopo aver ricordato che grazie all’associazione e alla collaborazione con l’Anci le intitolazioni femminili in Italia sono raddoppiate, Baldo ha tuttavia sottolineato come resti ancora molto da fare perché 9 su 100 sono dedicate a esponenti di genere maschile.
Dopo di lei Venera Tomarchio, associata di Toponomastica femminile e Consigliera di parità, ha ricordato come durante il periodo fascista alle donne fosse riservato prevalentemente il ruolo di mogli e madri, mentre il salario delle lavoratrici agricole era il 40% in meno di quello dei lavoratori. Inoltre vigeva lo “ius corrigendi”, abolito nel 1956, ovvero il diritto di “educare” e correggere anche con l’uso della forza la consorte e i figli.
Incentrato sull’educazione di genere il successivo intervento di Franca Rosa, esponente della rete di associazioni “Ora basta”.
“Siamo portatori di un retaggio culturale che prevede una diversa educazione per maschi e femmine”, ha affermato Rosa. “Perpetuiamo dei paradigmi, come il ruolo maschile di sostegno economico e quello femminile della cura, che diventano ostacoli al cambiamento. Serve un patto sociale nuovo che includa le capacità di uomini e donne, così come occorre educare al rispetto reciproco e all’accettazione del rifiuto”.
Al termine degli interventi gli amministratori hanno scoperto la targa con l’intitolazione alle 21 Madri Costituenti, dando poi inizio alla seconda parte della cerimonia con la consegna della Costituzione ai neo-diciottenni.

“La consegna della Costituzione proprio nel giorno dell’anniversario della nascita dell’Italia democratica è un atto fortemente simbolico”, ha affermato il sindaco Mattia Salvioni. “La memoria deve però andare di pari passo con l’attenzione al futuro, la democrazia esiste se le persone partecipano perché è una costruzione collettiva”.
Il primo cittadino si è poi rivolto direttamente ai giovani: “Con la Costituzione ricevete le chiavi d’accesso alla cittadinanza, perché parla dei vostri diritti ma anche dei vostri doveri. Occorre prendersi cura di ciò che ci è stato consegnato. Qui trovate la nostra visione di società, che deve essere fedele ai principi ma allo stesso tempo capace di rinnovarsi”.
In chiusura il sindaco ha ricordato l’istituzione da parte dell’Amministrazione comunale di borse di studio per progetti di cittadinanza attiva, sia in Italia che all’estero, per i ragazzi e le ragazze in età compresa tra i 14 e i 25 anni.
La relativa delibera di Giunta, la n. 58 del 15 aprile 2025, è consultabile sul sito del Comune.
Dopo mesi di polemiche a suon di lettere e contromanifestazioni, l’Amministrazione in carica non ha voluto rinunciare alla decisione di intitolare l’area che Berlusconi aveva chiesto di dedicare alla madre Rosa Bossi.

Presente un folto pubblico, grazie anche alla coincidenza con la consegna della Costituzione ai neo-diciottenni, a prendere la parola è stata inizialmente l’assessora alla Cultura Patrizia Riva che ha motivato la scelta di intitolare l’area a figure femminili con lo squilibrio esistente nella toponomastica a vantaggio del genere maschile.

“Con questa intitolazione vogliamo riequilibrare l’attuale realtà, promuovendo un’immagine più giusta della società. Il ruolo delle donne deve essere riconosciuto e valorizzato”, ha affermato Riva. “Non si tratta solamente di un omaggio alle 21 Costituenti, ma è una vera e propria operazione storica perché si sono battute per affermare principi fondamentali di uguaglianza, nei luoghi di lavoro come in famiglia. Grazie a loro, i figli nati fuori dal matrimonio sono stati tutelati e le donne hanno avuto accesso alle cariche pubbliche”.

Al microfono Danila Baldo
Dopo di lei ha preso la parola la vice-presidente di Toponomastica femminile, Danila Baldo, che ha raccontato la nascita dell’associazione e gli obiettivi che questa si pone.
“Non si tratta di avere una via in più dedicata alle donne, ma di dare un esempio alle giovani attraverso figure che hanno avuto un ruolo nella storia ma sono dimenticate anche nei libri di testo. Per esempio, Cristina di Belgiojoso ha avuto un ruolo importante durante il Risorgimento, ma nessuno la conosce mentre si nominano sempre personaggi maschili come Mazzini e Garibaldi”. Dopo aver ricordato che grazie all’associazione e alla collaborazione con l’Anci le intitolazioni femminili in Italia sono raddoppiate, Baldo ha tuttavia sottolineato come resti ancora molto da fare perché 9 su 100 sono dedicate a esponenti di genere maschile.
Dopo di lei Venera Tomarchio, associata di Toponomastica femminile e Consigliera di parità, ha ricordato come durante il periodo fascista alle donne fosse riservato prevalentemente il ruolo di mogli e madri, mentre il salario delle lavoratrici agricole era il 40% in meno di quello dei lavoratori. Inoltre vigeva lo “ius corrigendi”, abolito nel 1956, ovvero il diritto di “educare” e correggere anche con l’uso della forza la consorte e i figli.
Incentrato sull’educazione di genere il successivo intervento di Franca Rosa, esponente della rete di associazioni “Ora basta”.
“Siamo portatori di un retaggio culturale che prevede una diversa educazione per maschi e femmine”, ha affermato Rosa. “Perpetuiamo dei paradigmi, come il ruolo maschile di sostegno economico e quello femminile della cura, che diventano ostacoli al cambiamento. Serve un patto sociale nuovo che includa le capacità di uomini e donne, così come occorre educare al rispetto reciproco e all’accettazione del rifiuto”.
Al termine degli interventi gli amministratori hanno scoperto la targa con l’intitolazione alle 21 Madri Costituenti, dando poi inizio alla seconda parte della cerimonia con la consegna della Costituzione ai neo-diciottenni.

“La consegna della Costituzione proprio nel giorno dell’anniversario della nascita dell’Italia democratica è un atto fortemente simbolico”, ha affermato il sindaco Mattia Salvioni. “La memoria deve però andare di pari passo con l’attenzione al futuro, la democrazia esiste se le persone partecipano perché è una costruzione collettiva”.
Il primo cittadino si è poi rivolto direttamente ai giovani: “Con la Costituzione ricevete le chiavi d’accesso alla cittadinanza, perché parla dei vostri diritti ma anche dei vostri doveri. Occorre prendersi cura di ciò che ci è stato consegnato. Qui trovate la nostra visione di società, che deve essere fedele ai principi ma allo stesso tempo capace di rinnovarsi”.
In chiusura il sindaco ha ricordato l’istituzione da parte dell’Amministrazione comunale di borse di studio per progetti di cittadinanza attiva, sia in Italia che all’estero, per i ragazzi e le ragazze in età compresa tra i 14 e i 25 anni.
La relativa delibera di Giunta, la n. 58 del 15 aprile 2025, è consultabile sul sito del Comune.
A.Vi.