Merate, parco via Allende: di sottrazione in sottrazione
Il caso di via Allende è davvero emblematico di come la politica nostrana faccia sua l’operazione della sottrazione. Da una Giunta all’altra togliere spazi vitali alla cittadinanza pare sia lo sport preferito da chi siede negli scranni del palazzo Tettamanti.
Si potrebbe ricordare come andarono le cose per “l’area Cazzaniga” dove la volontà popolare fu sbeffeggiata dalla classe politica di allora (ancora in circolazione) in nome di un progetto fallimentare già nella sua programmazione, che il tempo ha confermato.

Oggi lo scandalo è l’area verde di via Allende. Per tantissimi anni è stato un parco con alberi importanti, un polmone verde frequentato per una fresca passeggiata anche con il proprio cane, l’ultimo spazio in tutta Merate libero da vincoli. Forse, proprio per questo, la politica ha cominciato a sottrarlo alla cittadinanza.
Cominciò Berlusconi, con la compiacenza della Giunta precedente, a prendersi prepotentemente una fetta di spazio comunale chiudendola al pubblico per avvantaggiare le ville acquistate da una sua società. La stessa Giunta che partecipò ad un bando e, con il finanziamento in parte regionale, riempì di attrezzature sportive inutili pur sapendo che l’uso sarebbe stato riservato solo a super atleti. Non ancora soddisfatti, consci che l’area non sarebbe stata recintabile, lo fecero spendendo altri fondi pubblici inutilmente. A chi capita di entrare dal cancelletto da richiudere alle proprie spalle, scappa una risata quando si accorge che il resto dello spazio verde è privo di impedimenti di entrata ed uscita.
La Giunta attuale, non da meno nell’esercizio della sottrazione di spazi ai cittadini, pochi giorni fa ha decretato anche il divieto dell’entrata dei cani. Come se fossero i colpevoli del degrado dell’area verde che è da imputare soltanto alla miope visione nei confronti di una città fatta di cittadini e delle sacrosante esigenze. Ricordiamo tutti quando l’attuale minoranza si stracciò le vesti e raccolse le firme per far entrare i cani nella Riserva di Sartirana sapendo che vi è un obbligo normativo regionale, ed oggi condivide l’iniziativa del divieto nel parchetto rimangiandosi la lotta precedente. Con questa classe politica non rimarrà che appellarsi alla Procura.
Di sottrazione in sottrazione, soldi pubblici buttati via, imprenditori predatori osannati, politici senza un’idea politica: il totale sulle spalle della comunità si aggira sui 230.000 euro a fronte di un’area che era fruibile e ora è interdetta ai più.
Si potrebbe ricordare come andarono le cose per “l’area Cazzaniga” dove la volontà popolare fu sbeffeggiata dalla classe politica di allora (ancora in circolazione) in nome di un progetto fallimentare già nella sua programmazione, che il tempo ha confermato.

Oggi lo scandalo è l’area verde di via Allende. Per tantissimi anni è stato un parco con alberi importanti, un polmone verde frequentato per una fresca passeggiata anche con il proprio cane, l’ultimo spazio in tutta Merate libero da vincoli. Forse, proprio per questo, la politica ha cominciato a sottrarlo alla cittadinanza.
Cominciò Berlusconi, con la compiacenza della Giunta precedente, a prendersi prepotentemente una fetta di spazio comunale chiudendola al pubblico per avvantaggiare le ville acquistate da una sua società. La stessa Giunta che partecipò ad un bando e, con il finanziamento in parte regionale, riempì di attrezzature sportive inutili pur sapendo che l’uso sarebbe stato riservato solo a super atleti. Non ancora soddisfatti, consci che l’area non sarebbe stata recintabile, lo fecero spendendo altri fondi pubblici inutilmente. A chi capita di entrare dal cancelletto da richiudere alle proprie spalle, scappa una risata quando si accorge che il resto dello spazio verde è privo di impedimenti di entrata ed uscita.
La Giunta attuale, non da meno nell’esercizio della sottrazione di spazi ai cittadini, pochi giorni fa ha decretato anche il divieto dell’entrata dei cani. Come se fossero i colpevoli del degrado dell’area verde che è da imputare soltanto alla miope visione nei confronti di una città fatta di cittadini e delle sacrosante esigenze. Ricordiamo tutti quando l’attuale minoranza si stracciò le vesti e raccolse le firme per far entrare i cani nella Riserva di Sartirana sapendo che vi è un obbligo normativo regionale, ed oggi condivide l’iniziativa del divieto nel parchetto rimangiandosi la lotta precedente. Con questa classe politica non rimarrà che appellarsi alla Procura.
Di sottrazione in sottrazione, soldi pubblici buttati via, imprenditori predatori osannati, politici senza un’idea politica: il totale sulle spalle della comunità si aggira sui 230.000 euro a fronte di un’area che era fruibile e ora è interdetta ai più.
Comitato Civico Ambiente - Comitato Attuare la Costituzione