A Paderno nasce il "Fondo di Comunità": uno strumento per rafforzare il legame con il territorio
Mercoledì 28 maggio, nella sala consiliare di Cascina Maria, si è svolto un incontro pubblico di grande rilevanza per la vita del paese: la presentazione ufficiale del Fondo di Comunità di Paderno d’Adda, promosso in collaborazione con la Fondazione Comunitaria del Lecchese.

L’evento ha visto la partecipazione del sindaco Gianpaolo Torchio e del Segretario Generale della Fondazione, Paolo Dell’Oro, che hanno illustrato ai presenti le motivazioni, le finalità e le prospettive legate alla creazione del fondo, uno strumento pensato per promuovere un modello di sviluppo sociale partecipato e radicato nel territorio.
Il primo cittadino ha espresso grande soddisfazione per l’avvio di questo nuovo percorso chiarendo come il Comune abbia deciso di istituire tale strumento con l’obiettivo di intensificare le attività a beneficio della cittadinanza, rafforzando il tessuto sociale e incentivando forme di partecipazione attiva. «Questa iniziativa rappresenta un’opportunità concreta per il nostro comune – ha affermato –. È un segnale importante che testimonia la volontà di investire nella comunità, nel capitale umano e nei legami che rendono forte e vitale un territorio».

Esistono tre modalità di fondo: patrimoniale, in cui il capitale viene investito e i rendimenti vengono destinati annualmente al finanziamento di progetti; corrente dove tutte le risorse raccolte sono subito impiegate per interventi concreti; e mista, che combina le due formule, garantendo sia sostenibilità nel tempo sia impatto immediato. In ogni caso, la gestione è affidata alla Fondazione Comunitaria del Lecchese, che si occupa della parte amministrativa e gestionale, assicurando la massima trasparenza e garantendo ai donatori i benefici fiscali previsti dalla legge.

Ogni fondo comunità prevede l’istituzione di un comitato di gestione locale. Questo organismo ha un ruolo fondamentale: promuovere la cultura del dono, individuare i bisogni prioritari del territorio e sostenere progetti di valore, spesso attraverso il coinvolgimento sinergico tra enti pubblici e privato sociale. Il comitato, idealmente, comprende figure rappresentative della comunità, come il sindaco, il parroco e cittadini riconosciuti per il loro impegno e autorevolezza. In questo modo, il fondo si radica profondamente nella vita della comunità, diventandone uno strumento di espressione e progettualità condivisa.
Un altro aspetto di rilievo trattato durante l’incontro riguarda i lasciti testamentari. Il Fondo di Comunità può infatti accogliere le volontà di coloro che, avendo vissuto e operato nel territorio, desiderano lasciare un segno duraturo del proprio legame con la comunità. Attraverso un lascito, ogni cittadino può confermare con un gesto nobile la propria attenzione verso il bene comune. Il senso di appartenenza si traduce così in un’eredità generativa, riconosciuta e destinata a produrre valore nel tempo. Il donatore ha anche la possibilità di indicare specifici enti o finalità a cui destinare i proventi generati dal lascito, garantendo così che la propria volontà venga rispettata e onorata.

Con l’istituzione del proprio Fondo di Comunità, Paderno d’Adda compie un passo importante verso una forma di cittadinanza attiva e solidale, dove ognuno può contribuire, in base alle proprie possibilità, alla crescita e al benessere collettivo. Un progetto che non guarda solo all’oggi, ma anche al futuro, e che pone le basi per una comunità più coesa, resiliente e capace di prendersi cura di sé stessa.

L’evento ha visto la partecipazione del sindaco Gianpaolo Torchio e del Segretario Generale della Fondazione, Paolo Dell’Oro, che hanno illustrato ai presenti le motivazioni, le finalità e le prospettive legate alla creazione del fondo, uno strumento pensato per promuovere un modello di sviluppo sociale partecipato e radicato nel territorio.
Il primo cittadino ha espresso grande soddisfazione per l’avvio di questo nuovo percorso chiarendo come il Comune abbia deciso di istituire tale strumento con l’obiettivo di intensificare le attività a beneficio della cittadinanza, rafforzando il tessuto sociale e incentivando forme di partecipazione attiva. «Questa iniziativa rappresenta un’opportunità concreta per il nostro comune – ha affermato –. È un segnale importante che testimonia la volontà di investire nella comunità, nel capitale umano e nei legami che rendono forte e vitale un territorio».

Gianpaolo Torchio e Paolo Dell'Oro
A seguire Paolo Dell’Oro ha delineato in modo approfondito il significato e il funzionamento dei fondi comunità. Si tratta, ha spiegato, di strumenti pensati per sostenere la costruzione di un welfare comunitario e generativo, cioè capace non solo di rispondere ai bisogni esistenti, ma anche di valorizzare le risorse e le energie presenti nel territorio, creando nuove forme di solidarietà e cooperazione. I fondi di comunità, ha ricordato, sono destinati a raccogliere donazioni all’interno di uno specifico ambito territoriale e a finanziare progetti promossi dagli enti no profit locali, stimolando una partecipazione diretta da parte dei cittadini e favorendo il protagonismo delle realtà sociali attive.Esistono tre modalità di fondo: patrimoniale, in cui il capitale viene investito e i rendimenti vengono destinati annualmente al finanziamento di progetti; corrente dove tutte le risorse raccolte sono subito impiegate per interventi concreti; e mista, che combina le due formule, garantendo sia sostenibilità nel tempo sia impatto immediato. In ogni caso, la gestione è affidata alla Fondazione Comunitaria del Lecchese, che si occupa della parte amministrativa e gestionale, assicurando la massima trasparenza e garantendo ai donatori i benefici fiscali previsti dalla legge.

Ogni fondo comunità prevede l’istituzione di un comitato di gestione locale. Questo organismo ha un ruolo fondamentale: promuovere la cultura del dono, individuare i bisogni prioritari del territorio e sostenere progetti di valore, spesso attraverso il coinvolgimento sinergico tra enti pubblici e privato sociale. Il comitato, idealmente, comprende figure rappresentative della comunità, come il sindaco, il parroco e cittadini riconosciuti per il loro impegno e autorevolezza. In questo modo, il fondo si radica profondamente nella vita della comunità, diventandone uno strumento di espressione e progettualità condivisa.
Un altro aspetto di rilievo trattato durante l’incontro riguarda i lasciti testamentari. Il Fondo di Comunità può infatti accogliere le volontà di coloro che, avendo vissuto e operato nel territorio, desiderano lasciare un segno duraturo del proprio legame con la comunità. Attraverso un lascito, ogni cittadino può confermare con un gesto nobile la propria attenzione verso il bene comune. Il senso di appartenenza si traduce così in un’eredità generativa, riconosciuta e destinata a produrre valore nel tempo. Il donatore ha anche la possibilità di indicare specifici enti o finalità a cui destinare i proventi generati dal lascito, garantendo così che la propria volontà venga rispettata e onorata.

Con l’istituzione del proprio Fondo di Comunità, Paderno d’Adda compie un passo importante verso una forma di cittadinanza attiva e solidale, dove ognuno può contribuire, in base alle proprie possibilità, alla crescita e al benessere collettivo. Un progetto che non guarda solo all’oggi, ma anche al futuro, e che pone le basi per una comunità più coesa, resiliente e capace di prendersi cura di sé stessa.
A.Va.