Merate: al liceo Agnesi la mostra "Lasciare un segno"
Si è tenuta sabato la presentazione ufficiale della mostra fotografica "Lasciare un segno", realizzata dagli studenti del terzo e quarto anno del liceo Maria Gaetana Agnesi di Merate. Un progetto sperimentale e ambizioso che ha saputo coniugare arte, formazione e territorio, promosso e sostenuto dal Rotary Club Merate Brianza in collaborazione con il Rotaract e coordinato dall’architetto Massimo Gianquitto, imprenditore e storico dell’arte.
Il cuore dell’iniziativa è stato il laboratorio fotografico guidato dal fotografo e docente Beppe Raso, che ha accompagnato i ragazzi in un percorso immersivo nel linguaggio della fotografia. I giovani partecipanti hanno imparato a utilizzare la luce non solo come elemento tecnico, ma come vero e proprio mezzo espressivo e comunicativo.
«Ogni fotografia è un micro-progetto – ha spiegato Raso – non è un'immagine istantanea, ma il frutto di una riflessione, di una costruzione, di una scelta consapevole. La sfida era alta, ma i ragazzi hanno risposto con grande creatività e impegno».
La mostra rappresenta l’esito tangibile di un lavoro lungo e articolato, iniziato due anni fa come progetto sperimentale e destinato a diventare un modello replicabile in altre scuole del territorio. Un’iniziativa che ha saputo valorizzare le competenze trasversali degli studenti, stimolando immaginazione, spirito critico e capacità progettuale.
Il prof. Davide Mauri, docente di Storia dell’arte, ha evidenziato il valore formativo dell’esperienza.
«I ragazzi hanno saputo mettersi in gioco, costruendo opere che faranno parte del loro curriculum. Ringrazio il Rotary Club per aver reso possibile questo percorso che ha un impatto concreto sul futuro degli studenti».
L’architetto Massimo Gianquitto, ideatore e promotore del progetto, ha ricordato come tutto sia partito da una semplice intuizione due anni fa. «Questo progetto è nato come una scommessa educativa e oggi possiamo dire che è perfettamente riuscita. L’arte, se proposta nel modo giusto, diventa strumento potente di crescita personale e collettiva».
La mostra, allestita negli spazi del liceo, sarà aperta al pubblico nei prossimi giorni e rappresenta un’occasione preziosa per apprezzare il talento e la sensibilità di una nuova generazione di sguardi. Uno sguardo giovane ma consapevole, capace di raccontare il mondo attraverso la luce di una fotografia.
Il cuore dell’iniziativa è stato il laboratorio fotografico guidato dal fotografo e docente Beppe Raso, che ha accompagnato i ragazzi in un percorso immersivo nel linguaggio della fotografia. I giovani partecipanti hanno imparato a utilizzare la luce non solo come elemento tecnico, ma come vero e proprio mezzo espressivo e comunicativo.
«Ogni fotografia è un micro-progetto – ha spiegato Raso – non è un'immagine istantanea, ma il frutto di una riflessione, di una costruzione, di una scelta consapevole. La sfida era alta, ma i ragazzi hanno risposto con grande creatività e impegno».
La mostra rappresenta l’esito tangibile di un lavoro lungo e articolato, iniziato due anni fa come progetto sperimentale e destinato a diventare un modello replicabile in altre scuole del territorio. Un’iniziativa che ha saputo valorizzare le competenze trasversali degli studenti, stimolando immaginazione, spirito critico e capacità progettuale.
Il prof. Davide Mauri, docente di Storia dell’arte, ha evidenziato il valore formativo dell’esperienza.
«I ragazzi hanno saputo mettersi in gioco, costruendo opere che faranno parte del loro curriculum. Ringrazio il Rotary Club per aver reso possibile questo percorso che ha un impatto concreto sul futuro degli studenti».
L’architetto Massimo Gianquitto, ideatore e promotore del progetto, ha ricordato come tutto sia partito da una semplice intuizione due anni fa. «Questo progetto è nato come una scommessa educativa e oggi possiamo dire che è perfettamente riuscita. L’arte, se proposta nel modo giusto, diventa strumento potente di crescita personale e collettiva».
La mostra, allestita negli spazi del liceo, sarà aperta al pubblico nei prossimi giorni e rappresenta un’occasione preziosa per apprezzare il talento e la sensibilità di una nuova generazione di sguardi. Uno sguardo giovane ma consapevole, capace di raccontare il mondo attraverso la luce di una fotografia.
A.Va.