Risiedeva a Montevecchia “bassa” il presunto affiliato alla  jihad. Il sindaco: siamo pacifisti

Risiedeva da diverso tempo a Montevecchia "bassa", in via san Francesco, e non aveva mai dato motivo di essere attenzionato. Per questa ragione il suo arresto con una accusa così pesante, detenzione di materiale con finalità di terrorismo, ha destato scalpore e sconcerto nella piccola comunità meratese.
Per il giovane, 20 anni, studente di Farmacia all'università Statale di Milano, giunto in Italia nel 2019 con la mamma e i due fraelli più piccoli per raggiungere il papà, pizzaiolo, il giudice per le indagini preliminari ieri mattina ha convalidato la richiesta della Procura di Lecco applicando la misura della custodia cautelare in carcere.
Lo scorso 21 maggio nella sua abitazione, appunto zona bassa di Montevecchia, hanno fatto irruzione i poliziotti della Digos che hanno rinvenuto due manuali in ligua araba stampati in proprio, recanti il logo della “fondazione Al-Saqari per le Scienze Militari” e contenenti dettagliate istruzioni concernenti la predisposizione e l’impiego di telefoni cellulari come detonatori per la preparazione di ordigni esplosivi artigianali e la produzione di sostanze venefiche, finalizzati al compimento di atti di terrorismo.
Oltre a questo, anche diverso materiale multimediale con video di propaganda ideologica dello Stato Islamico nonchè documenti e immagini della citata organizzazione terroristica con istruzioni per combattimento, addestramento, creazione artigianale di ordigni esplosivi, corsi su armi chimiche nonchè utilizzo sicuro di piattaforme sociale e canali di messaggistica.
Mohamed Ghonim, di origine egiziana, era infatti amministratore di un canale di propaganda jihadista, tramite la quale manteneva anche contatti con esponenti dello Stato Islamico.
Divenuto suo malgrado oggetto di decine di telefonate, il sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia ha diramato un comunicato sulla vicenda:
In merito ai recenti fatti di cronaca l’Amministrazione Comunale di Montevecchia è rimasta molto scossa da quanto appreso dai mezzi d’informazione.
Non riteniamo il momento adatto per delle dichiarazioni che vadano oltre lo stupore da un lato e la gratitudine verso le Forze dell’Ordine dall’altro. FFOO che, nel caso venissero confermate le accuse, hanno agito con una discrezione e con una puntualità ai più alti livelli di professionalità.
La nostra piccola Comunità locale è un mondo che vorremmo rimanesse sempre lontano da parole e concetti come terrorismo e jihad e quando arriva un fulmine a ciel sereno come la notizia dell’arresto di ieri si rimane un po’ interdetti, soprattutto perchè siamo un comune aperto, accogliente, pacifico e pacifista nel suo significato più ampio.

Increduli i vicini di casa della palazzina dove abitava che la mattina dell'arresto, attorno alle 7, hanno visto arrivae una dozzina di agenti in borghese e prelevare il giovane, "educato, mai sopra le righe", senza alcuna spiegazione.
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