Meglio un ponte come l'attuale che due

Ponte San Michele: non sarebbe meglio un ponte solo, fedele all’originale, che un doppione che lo svilisce?
Il Ponte San Michele di Paderno d’Adda è molto più di un’infrastruttura: è un simbolo paesaggistico, culturale e identitario per l’intero territorio lombardo. La sua inclusione tra i beni candidabili a patrimonio UNESCO è ormai sfumata; sul tavolo vi sono soluzioni che spostano i problemi viabilistici più a monte o a valle con nuove costruzioni, ma la prospettiva che attualmente pare più gettonata è quella di affiancare al ponte storico una nuova struttura che già dalle simulazioni appare come un pugno nell'occhio. Una simile soluzione produrrà un impatto visivo irreversibile, compromettendo il delicato equilibrio tra architettura e paesaggio che rende oggi unico questo tratto dell’Adda nell'immaginario collettivo. È proprio per evitare questo snaturamento che in maniera provocatoria avanzo una proposta alternativa: anziché costruire un ponte nuovo accanto al San Michele, non si potrebbe valutare l’ipotesi di sostituire l’attuale struttura con una nuova, identica per forma e proporzioni all'attuale? Una ricostruzione fedele all’originale nell’estetica, con materiali moderni e capace di soddisfare tutte le esigenze della mobilità odierna, sia stradale che ferroviaria. Non sarebbe un gesto di rottura, ma di coerenza. Se l’attuale ponte non è più candidabile a patrimonio dell'umanità, dato che da solo non può rispondere pienamente alle esigenze odierne, allora forse l’unica vera forma di rispetto consiste nel conservarne l’anima attraverso una nuova incarnazione. Meglio un solo ponte, riconoscibile e armonico, che due sovrapposti in una convivenza forzata.
Cittadino fantasioso
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